Binance contro il Wsj: “Accuse di insider trading infondate”
Di Davide Grammatica
Binance, per voce del ceo Changpeng Zhao, ha rimarcato la sua politica di “tolleranza zero” in merito a operazioni di sospetto insider trading, in risposta al Wsj
L’accusa
Nel weekend appena concluso il dibattito si è acceso intorno a un articolo del Wall Street Journal, che suggeriva come diversi investitori anonimi di criptovalute avessero tratto profitto da operazioni di insider trading.
Nello specifico, l’inchiesta ha alimentato il sospetto attorno agli exchange, e di come alcuni utenti potessero essere entrati in possesso di informazioni privilegiate in merito al listing di alcuni token.
Come, per esempio, la criptovaluta Gnosis (GNO), quotata su Binance ad agosto 2021. Secondo il Wsj, con il contributo della società di analisi Argus, un wallet avrebbe acquistato Gnosis per un valore 360mila dollari sei giorni prima che il token venisse listato su Binance, per poi venderlo giusto quattro minuti dopo l’annuncio dell’exchange. Dalla liquidazione, il suo proprietario ha potuto guadagnare circa 140mila dollari, con un ritorno del 40%.
Lo stesso wallet, in generale, è stato coinvolto in più operazioni simili, ed è solo uno dei 46 totali analizzati da Argus, che ha stimato profitti derivati da circostanze simili per circa 17,3 milioni di dollari, in un campo d’azione che coinvolge Binance, ma anche Coinbase e FTX.
Dall’articolo ne è nato un acceso dibattito, che si è accodato a una serie di sospetti portati alla luce anche dal presidente della US Securities and Exchange Commission (SEC), giusto qualche giorno fa, il quale ha affermato come sia reale la preoccupazione che exchange di criptovalute possano agire contro l’interesse dei propri clienti. Nel merito, evitando di osservare precise forme di tutela nelle diverse forme della propria attività, come la custodia, il market-making (cioè il ruolo di intermediario finanziario) e l’offerta degli asset in sede di scambio.
La risposta di CZ
In difesa degli exchange è sceso invece in campo Changpeng Zhao, co-fondatore e ceo di Binance, il quale ha risposto direttamente alle accuse della testata americana. Per CZ, il fatto che i dipendenti di Binance possano aver partecipato a queste operazioni di insider trading è del tutto da escludere, e ha rimarcato la politica di “tolleranza zero” del CEX, il quale ha addirittura messo a disposizione un indirizzo mail (audit@binance.com) per inviare eventuali segnalazioni di operazioni sospette.
Binance, sempre secondo Zhao, si attiene agli standard più elevati in termini di sicurezza e ha chiarito, tramite l’attività di tre investigatori, come i wallet chiamati in causa non siano per nulla legati a dipendenti dell’exchange.
E per quanto riguarda la quotazione di nuovi token, la politica del CEX prevede l’esclusione dei team di lavoro dai piani di listing, proprio per evitare incidenze che porterebbero a scenari del genere.
