Bitcoin: in attesa dell’halving, l’hashrate va alle stelle
Di Davide Grammatica
I miner Bitcoin cercano di trarre vantaggio dal recente trend rialzista di BTC, e con il ricavo medio a 30 giorni tocca i massimi anche l’hashrate, in attesa dell’halving
La nuova strategia dei miner Bitcoin
Facendo leva sul recente trend rialzista di Bitcoin (+37% in 30 giorni), i miner non solo si stanno impegnando con nuovi impianti per trarre profitto dalle loro attività, ma si stanno preparando per l’imminente halving del 2024.
Secondo diversi analisti, l’hashrate starebbe infatti toccando nuovi record rispetto ai mesi del 2023, e l’acquisto di nuove attrezzature per il mining sarebbe la naturale conseguenza di un aumento della media a 30 giorni dei ricavi dell’attività a 32 milioni di dollari complessivi.
Il mining, del resto, è un fragile equilibrio tra la potenza dell’hardware utilizzato da chi si impegna in questo business e la “difficoltà” dell’algoritmo che regola l’infrastruttura Bitcoin, perché per la produzione di un blocco occorrano circa dieci minuti.
La missione dei miner, in questo senso, consiste nello sfruttare macchine e condizioni che consumino meno energia possibile in cambio della maggiore potenza computazionale, così da aumentare i propri margini di guadagno.
L’halving, tuttavia, risulta essere una variabile fondamentale, e anche storicamente è sempre coinciso con un aumento dei costi per l’infrastruttura del mining, motivo per il quale sembra logico osservare un aumento degli investimenti prima del 2024.
Un nuovo scenario del mining BTC
Il fatto che entro un anno il software Bitcoin rilascerà coin con un ritmo ridotto ridurrà naturalmente anche le entrate dei miner, e sarà curioso come evolverà l’industria. Verosimile, da questo punto di vista, che alcuni attori del mercato possano abbandonare l’attività, lasciando il business in mano a sempre meno player.
Grandi miner come Marathon Digital e Riot stanno pianificando già ora di acquisire realtà più piccole, ma non è da escludere lo spegnimento di alcune macchine anche per gli attori più importanti.
Quello che è certo, è che il mercato diventerà particolarmente instabile, con probabili fusioni, fallimenti e anche liquidazioni in fatto di prestiti.
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