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Carte crypto: come funzionano

Di Luca Boiardi

Le carte crypto sono ormai molto diffuse e permettono di spendere coin, token e valuta fiat, spesso ottenendo un cashback in criptovaluta

Carte crypto: come funzionano

Che cosa sono le carte criptovalute?

Da ormai diversi anni, molti exchange e altre piattaforme di finanza centralizzata offrono la possibilità di ottenere le carte crypto. Grazie a questo strumento siamo in grado di spendere le criptovalute in nostro possesso, così come optare (in alcuni casi) per la semplice valuta fiat.

Le crypto carte si appoggiano ai tradizionali circuiti di pagamento (Visa e Mastercard su tutti), garantendo una copertura del servizio a livello mondiale.

Se riuscire ad acquistare dei beni pagando in criptovalute è già di per sé una conquista, gli utenti puntano a un benefit piuttosto comune: ottenere un cashback crypto da ognuna delle proprie spese. Infatti, le carte crypto con cashback spopolano e danno la possibilità di veder ritornare nelle proprie tasche una piccola percentuale della spesa. In alcuni casi il ritorno aumenta e tocca anche il 2/3%, cifra di tutto rispetto.

Scopriamo quindi funzionamento e costi delle card, per poi fare una rapida carrellata su quelle più famose al momento della scrittura. Troverai anche i link agli articoli di approfondimento dedicati, così da poter saperne di più su quella di tuo maggior interesse.

Come funzionano le carte crypto?

La logica dietro a queste carte è piuttosto semplice, ma prima è doverosa una precisazione che purtroppo distruggerà il sogno di molti: utilizzando una carta prepagata come questa non stiamo veramente pagando il negoziante in bitcoin o Ethereum, né stiamo utilizzando i network per compiere la transazione.

Stiamo invece facendo peggio, ovvero vendendo nostre criptovalute al prezzo di mercato per passare a euro o dollari. Dopodiché la card utilizza il circuito su cui si appoggia per effettuare il pagamento.

Ovviamente tutte queste operazioni vengono effettuate in automatico e istantaneamente dalla crypto card e non richiedono la nostra attenzione.

Dobbiamo quindi ricordare che le cosiddette carte di credito crypto (o meglio, di debito), non sono quello che potrebbero sembrare alla prima occhiata.

In alcuni casi è possibile caricare la carta con gli euro, senza passare da alcuna criptovaluta. Così facendo possiamo continuare a beneficiare dei vantaggi proposti dalla card, senza però compiere il passaggio di vendita delle criptovalute, da molti ritenuto “doloroso”.

Esistono poi altri meccanismi, come quelli che regolano la Nexo Card, in grado di preservare i capitali crypto e, al tempo stesso, compiere i propri acquisti. Andiamo però con ordine e diamo un’occhiata ai costi.

I costi delle crypto carte

Quando paghiamo con una crypto card non dobbiamo dimenticarci che stiamo effettuando un’operazione a prezzo di mercato. La piattaforma, per tutelarsi dallo slippage, potrebbe applicare una fee aggiuntiva.

Lo slippage non è altro che la fluttuazione di prezzo che una coin può avere durante la fase di acquisto a mercato.

Ad esempio, se il prezzo di BTC mentre sto facendo un acquisto calasse da 40k a 39k, ci sarebbe una perdita del 2,5%. La piattaforma deve tutelarsi da questo drop improvviso, ma anche da tutte le altre piccole o grandi variazioni del mercato. Per fare ciò viene applicata una fee che varia dallo 0,5% all’1,5% sul pagamento effettuato mediante la carta.

Per “pareggiare i conti”, le stesse piattaforme erogano un cashback che va ad annullare totalmente il costo della commissione sulle transazioni. Chiaramente non tutte le card applicano questi termini: dipende da quella che si è scelta.

Tornando al cashback, come dice il termine inglese, non è altro che un rimborso di soldi che la piattaforma ci accredita una volta che il pagamento è andato a buon fine. Non sempre viene erogato automaticamente: ogni card ha termini e condizioni da rispettare, come ad esempio la necessità di mettere in stake una certa quantità di criptovaluta per avere diritto ai vantaggi offerti.

Infine, occhio anche ai costi che possono derivare dal prelievo a un ATM. Appoggiandosi a circuiti come Visa e Mastercard, è molto probabile che dovremo sborsare una commissione fissa o variabile in base all’importo. In ogni caso, consultiamo bene tutte le voci relative alle spese, così da non avere brutte sorprese al momento dell’utilizzo.

Quali sono le migliori carte crypto?

Diversi exchange offrono le proprie alternative. Alcune sono carte con cashback crypto, mentre altre propongono soluzioni differenti. Diamo uno sguardo alle principali: Binance, Crypto.com, Bitpanda, Nexo e ByBit.

Ricordati di tornare periodicamente a consultare questo articolo: lo terremo aggiornato e aggiungeremo altre carte crypto che possono fare al caso tuo.

La carta di Binance

La Binance Card è molto probabilmente la più conosciuta del settore, apprezzata da molti utenti. Su di essa si possono caricare sia euro che criptovalute; effettuando acquisti, le crypto saranno convertite in tempo reale, esattamente come dicevamo prima.

La card si appoggia al circuito Visa, il che la rende accettata in un numero enorme di esercizi commerciali online e fisici sparsi per il mondo.

In base ai BNB posseduti, la carta ottiene un determinato livello. All’aumentare di quest’ultimo crescono anche i limiti di cashback a cui si ha diritto, nonché le percentuali. Esatto, hai capito bene: quella di Binance è una carta crypto cashback che restituisce una parte della spesa all’utilizzatore.

Zero commissioni e costi di rilascio a completare l’opera: salvo alcune eccezioni, (conversione crypto-euro e smarrimento), la card è completamente gratuita.

Fino a questo punto tutto bellissimo, ma purtroppo abbiamo una brutta notizia: la carta non è più funzionante dalla mezzanotte del 20 dicembre 2023. Il provider su cui Binance si appoggia ha deciso di fermare il servizio e l’exchange non può far altro che interrompere le funzioni della card stessa. Non sappiamo se è un addio definitivo o una semplice pausa in attesa di un altro provider.

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La carta di Binance

La proposta di Crypto.com

Una delle migliori alternative alla carta Binance è quella di Crypto.com; o meglio, dovremmo parlare al plurale, perché la proposta è davvero ampia.

Si parte dalla Midnight Blue, una card gratuita che non dà però alcun vantaggio, salendo di livello fino a prodotti esclusivi come la Obsidian, che richiede uno stake di CRO del valore minimo di 350.000€. In mezzo troviamo poi buone alternative come la Ruby Steel, o l’accoppiata Royal Indigo e Jade Green per chi vuole qualcosa di più.

Questa selezione di carte dà diritto a vantaggi variabili come cashback, abbonamenti Spotify e/o Netflix parzialmente o totalmente rimborsati, lounge aeroportuali e altro ancora.

Anche in questo caso il circuito è Visa, una garanzia.

Per chi cerca anche la bellezza ed è attento al design, le carte di Crypto dot com sono tutte in metallo e molto curate: non passerai di certo inosservato/a.

Tassi di cambio e commissioni competitive ne fanno un’ottima scelta per tutti.

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La proposta di Crypto.com

La card di Bitpanda

Il più grande exchange europeo non è di certo stato a guardare la concorrenza e ha lanciato da tempo la Bitpanda Card.

Ciò che rende interessante questo mezzo di pagamento è la possibilità di spendere anche azioni e metalli, oltre alle fiat currency e alle criptovalute.

Nessun costo di gestione, possibilità di cashback secondo certi parametri e tutta la sicurezza del circuito Visa.

La card di Bitpanda

Card Nexo: non spendere le tue criptovalute

Passiamo alla sponda Mastercard con la Nexo Card, arrivata nel nostro Paese nella prima metà del 2022 dopo anni di attesa.

Si tratta di una carta assolutamente unica nel suo genere, perché ci permette di fare acquisti senza spendere le nostre crypto.

La card ideata dalla famosa piattaforma CeFi permette infatti di avere accesso a linee di credito. In pratica, gli asset digitali che deteniamo sulla piattaforma fungono da garanzia e ci consentono di effettuare degli acquisti.

Gli euro (o altra valuta fiat) che l’utente spende provengono da Nexo, che di fatto li presta. Si può arrivare a fissare un LTV molto pericoloso, fino al 90%. Però, restando sotto il 20% non vengono addebitati gli interessi per il prestito.

Abbiamo creato un articolo che spiega nel dettaglio come funziona la Nexo Card: dagli un’occhiata.

Card Nexo: non spendere le tue criptovalute

Card ByBit

Anche il famoso exchange ByBit ha una sua carta, rilasciata in Italia nel corso del 2023.

Circuito Visa e caratteristiche simili ad altre colleghe: possibilità di spendere criptovalute mediante conversione istantanea in euro o altra valuta fiat, oppure utilizzo diretto di moneta tradizionale depositata in precedenza.

Come tutte le carte crypto, si tratta di una di tipo debit, che non va confusa con la carta di credito vera e propria. Mentre le debit scalano immediatamente i soldi dal proprio account, quelle di credito addebitano la somma generalmente il mese successivo (da qui la dicitura di credito).

Disponibile sia in versione virtuale che fisica, la ByBit card è gratuita (salvo commissioni) e permette di avere un’arma in più nel proprio portafogli.

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Card ByBit

Conclusioni

Le carte crypto non sono più una novità e nel tempo molte realtà CeFi le hanno integrate nei propri servizi.

Considerando i costi irrisori e la possibilità di portare a casa un po’ di cashback crypto, possederne una o più è certamente positivo.

Non ci sono neppure problemi a livello di tassazione, ma consigliamo di restare aggiornati sul tema perché è sempre in cambiamento.

Continua a seguirci: aggiungeremo sempre più carte crypto alla nostra “collezione” di articoli, parlando delle caratteristiche di ciascuna e dicendo la nostra sui relativi pro e contro.


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