Come creare una criptovaluta: La guida

Di Gabriele Brambilla

Tra i sogni degli appassionati del settore, creare una criptovaluta è spesso presente. Capiamo cosa serve e quali sono i passaggi comuni

Come creare una criptovaluta: La guida

Creare criptovaluta: sogno impossibile o fattibile?

Chi non si è mai chiesto almeno una volta come creare una criptovaluta? Ebbene, per la gioia di molti, oggi risponderemo a questa domanda!

Dalla nascita di bitcoin, le criptovalute si sono moltiplicate nel corso degli anni, diventando presto decine di migliaia.

Tra queste troviamo le più disparate tipologie, partendo da coin serie e strutturate fino a giungere alle peggiori shitcoin.

Sulla scena sono comparse tantissime coin e token utili, così come completamente senza senso. Quest’ultima categoria è fiorita anche grazie a compilatori che permettono di sviluppare codice senza sforzo.

Oggi quasi chiunque può creare criptovaluta, è un dato di fatto. La differenza sta nella sostanza: si tratterà di una coin di valore o dell’ennesima memecoin/shitcoin?

In questo articolo scopriremo i passi che sono richiesti per dar vita a una criptovaluta dotata di un certo valore intrinseco. Non si tratta di un tutorial ma di un approfondimento per scoprire qualche “dietro le quinte” di un progetto serio.

Dopodiché daremo uno sguardo anche alle shitcoin. In questo caso, con capitali ridotti e competenze minime si può davvero pubblicare un proprio token. Non sarà la miglior criptovaluta al mondo, però almeno avrai la soddisfazione di poter dire “l’ho fatto io!”.

Si comincia dalle fondamenta: di cosa abbiamo bisogno per dar vita a una coin? Stiamo per scoprirlo…

Cosa serve per creare una criptovaluta?

Scopriamo come creare una moneta virtuale partendo dagli elementi indispensabili che dobbiamo avere a disposizione. Ribadiamo che per ora parleremo riguardo a un progetto serio e dotato di una certa utilità.

Idee

Come creare una criptovaluta di successo senza avere idee chiare e dall’alto potenziale? Ecco il primo elemento di cui non possiamo fare a meno.

Potremmo essere dei draghi della programmazione, milionari e con agganci dovunque; tuttavia, in assenza di una buona idea sarà davvero difficile dar vita a qualcosa.

Come per ogni progetto imprenditoriale, il punto di partenza potrà essere sia originale che già esistente, purché migliorato a tal punto da renderlo davvero di valore.

Per intenderci, Bitcoin fu un’idea geniale e non a caso è la prima criptovaluta in assoluto. Il network Ethereum è qualcosa di assolutamente differente che mira a casi d’uso specifici. L’idea di blockchain e coin fu modificata a tal punto da creare qualcosa di unico.

Perciò, spremiamoci le meningi: senza un progetto di valore in partenza sarà difficile andare da qualche parte.

Team

Da sola, anche la migliore delle idee non vale nulla: occorre un team competente che sia in grado di svilupparla e farle sprigionare il potenziale.

Sarà quindi necessario un gruppo di persone dotate di svariate competenze. Dovremo ingaggiare programmatori per il progetto, sviluppatori per sito internet ed eventuale app mobile, esperti in marketing e comunicazione e pure qualcuno che conosca gli aspetti legali e tributari.

Insomma, occorre un vero e proprio battaglione di professionisti, anche se all’inizio si può forse partire con un numero ristretto di persone, purché davvero competenti nelle rispettive materie.

Fondi

Senza soldi sarà pressoché impossibile andare avanti.

Non siamo più nella “preistoria” delle criptovalute, dove una sola mente poteva creare e promuovere con successo il progetto tramite la community. Certo, forum e siti specializzati svolgono ancora un ruolo significativo; tuttavia, la promozione ha assunto sempre più rilevanza.

In aggiunta, l’ambiente è altamente competitivo. Ad esempio, se volessimo sviluppare l’arcinota chimera Ethereum-killer ce la dovremo vedere con network finanziati da fondi, grandi investitori, colossi tecnologici e persino banche.

Sarà quindi necessario disporre di una certa quantità di fondi quantomeno per iniziare a far conoscere la nostra realtà. Dopodiché, dato che l’idea è di valore, riusciremo probabilmente a richiamare capitali importanti per proseguire con lo sviluppo.

Community e promozione

Eccoci a un punto assolutamente da non trascurare. C’è un’idea, è stata ben sviluppata e non mancano neppure i soldi per andare avanti; in tutto questo percorso, promozione del progetto e community dovranno avere sempre la massima attenzione.

Dovremo promuovere e pubblicizzare la nostra coin, token o persino blockchain tramite siti internet specializzati e generalisti, canali social, eventi e iniziative di settore. Oltre a queste azioni, che comportano dei costi, sarà necessario anche continuare a coinvolgere la community, comunicando costantemente con chiarezza e rapidità.

Forse è proprio la community la parte più delicata e rilevante. Pensiamo a Cardano, network che ha faticato sul piano pratico ma grazie alla comunità ha saputo scalare le classifiche.

Prova di validità

Tutto ciò che è sulla carta deve essere dimostrato. Una coin di valore, ben finanziata e promossa può comunque rivelarsi un clamoroso flop. Ecco perché tutto il lavoro svolto confluisce in questa sorta di test finale.

Se la nostra criptovaluta dovesse dar prova del valore intrinseco tanto decantato, potremo festeggiare. Al contrario, passi falsi nel pratico si rivelerebbero dannosi.

Essendo un panorama ancora sperimentale, qualche piccola imperfezione viene spesso perdonata. Dopotutto, molte coin di successo hanno avuto almeno un problema in passato. Attenzione però a non esagerare né abusare della pazienza altrui: gli utenti non perdonano!

"Se le cose devono essere fatte per bene, la creazione di una criptovaluta è un vero progetto imprenditoriale"

Come creare una criptovaluta?

Scopriamo i passaggi più comuni riguardo a come si crea una criptomoneta.

Avendo un’idea, sapremo senz’altro su quale blockchain vorremmo pubblicare la nostra coin. Perciò, partiremo dalla fase di progettazione e sviluppo. Se sei un programmatore, sai bene a cosa ci stiamo riferendo.

Per creare criptovalute, dovremo innanzitutto delinearne le caratteristiche. Partendo dalle basi, come supply e generazione, fino agli aspetti più tecnici e complessi, non si dovrà lasciar nulla intentato.

Intendiamoci meglio: non basterà stabilire che la supply sarà fissa a 1 miliardo. Sarà necessario uno studio dettagliato di ogni elemento prima di iniziare con lo sviluppo vero e proprio.

Il passaggio appena menzionato è quello che solitamente segue. Si tratta di una procedura lunga e che richiederà svariati test prima di giungere al punto di arrivo.
Dovremo disporre delle conoscenze di programmazione necessarie, oppure rivolgerci a professionisti in materia. Progetti importanti richiedono team strutturati e numerosi.

Nell’attesa non staremo di certo con le mani in mano: avremo infatti da portare avanti tutti gli aspetti promozionali, nonché dar forma alla struttura che continuerà a occuparsi della criptovaluta una volta lanciata. Di fatto daremo vita a una vera e propria azienda, non una cosa da poco!

A sviluppo e controlli ultimati potremo occuparci del lancio vero e proprio. In teoria saremo già noti grazie alle iniziative promozionali messe in atto in precedenza.

Il lavoro però è tutto fuorché concluso. D’ora in avanti sarà infatti un continuo monitoraggio dell’andamento, risoluzione problemi, integrazione di modifiche e via dicendo. Contemporaneamente dovremo seguire e far crescere la community, raggiungere nuovi investitori e trovare ulteriori applicazioni per il nostro prodotto.

Creare una coin che mira a diventare la miglior criptovaluta possibile è quindi un percorso complesso, dispendioso e ricco di insidie. Al tempo stesso è però emozionante, potenzialmente redditizio e in grado di donare valore. Esattamente l’opposto dello scenario shitcoin… parliamone!

Come creare una criptovaluta?

Shitcoin: come creare un token?

Non dovrebbe essere necessario spiegare che cos’è una shitcoin: il nome è abbastanza esplicativo.

Questa categoria di crypto ha riscosso enorme successo nella scorsa bull run per diversi motivi. Ci sembra quindi interessante (e divertente) scoprire come creare una criptovaluta della categoria shitcoin.

Dimentichiamo quanto visto finora e ripartiamo da zero. Abbiamo a che fare con un token e possiamo sfruttare tutorial, codici già pronti e tool automatizzati. Perciò, le competenze tecniche richieste si riducono quasi a zero; se hai acceso da solo il computer sei già a buon punto!

In primis, ecco le caratteristiche che dovrebbe possedere una shitcoin di successo:

  • Supply spropositata, cosicché tutti possano acquistarne miliardi di esemplari e sentirsi già ricchi pensando “se arrivasse a valere un centesimo sarei il nuovo Elon Musk”. Pura psicologia di base e credimi: funziona!
  • A ogni transazione andrebbe introdotto un burn in percentuale all’importo coinvolto. In questo modo potremo sbandierare con orgoglio il meccanismo deflattivo della nostra shitcoin. Poi fa nulla se il burn sarà un’infinitesima parte della supply: a questo nessuno ci penserà.
  • A ciascuna transazione aggiungiamo anche una fee da ridistribuire agli holder, in modo tale da incentivarli a mantenere la criptovaluta. Anche in questo caso, le cifre coinvolte sono insignificanti ma il meccanismo funziona.
  • In più, facciamo in modo che ogni trade versi una percentuale nel pool di liquidità.
  • Infine, immancabile il progetto di beneficenza. Se una shitcoin vuole essere chiamata tale, spazio a iniziative benefiche a sostegno di animali, ambiente o persone. Lodevole iniziativa, ovvio, con obiettivi però tutt’altro che altruistici.

Ora disponiamo di tutti gli elementi di base e possiamo passare allo sviluppo vero e proprio, se così vogliamo chiamarlo.

Su YouTube e in rete è pieno di tutorial dettagliatissimi, fino a codici già pronti in cui cambiare solo nome del token, ticker e supply.

I più pigri possono anche ricorrere a strumenti come CoinTool, un servizio che da un semplice form è in grado di creare e pubblicare un token su differenti blockchain. Comunque, la “casa” dello shitcoiner è la BNB Smart Chain: costa poco e soprattutto ospita PancakeSwap, DEX che integra in automatico le nuove crypto, risparmiandoci parecchie noie.

Già fatto, ebbene sì! Ora dovremo giocare un po’ con liquidità e trade, così da generare falsi volumi e raccogliere interesse.

Immancabili le attività promozionali tramite i peggiori influencer dei bar di Caracas. Tra un “To the moon!” e l’altro, stai pur certo che la gente arriverà a conoscere la shitcoin.

Se dovessimo riuscire a ottenere qualche migliaio di holder, beh, saremmo davvero sulla strada verso il successo.

Arrivati a una market cap consistente potremo fare ciò per cui abbiamo sviluppato la coin: dumparla e intascarci un bel malloppo.

Inutile dire che quest’ultimo paragrafo è dai toni scherzosi e non vuole spingere nessuno a creare una shitcoin e approfittarsi degli altri. Al contrario, speriamo che quanto appena scritto possa aiutarti a riconoscere un progetto da cui stare alla larga.

"Le shitcoin fanno leva sull'hype e puntano a raggiungere più persone (e capitali) possibili"

Quanto costa creare una criptovaluta?

La forbice dei costi è davvero ampia; risulta quindi difficile stimare una spesa e rispondere alla domanda, anche se ci proveremo.

Di per sé, la sola fase di creazione può limitarsi a una spesa di pochi euro. Conoscendo le basi di Solidity e guardando qualche tutorial, si può pubblicare con successo il proprio token BEP-20 con 3/4$. Ovviamente parliamo di una shitcoin priva di valore.

Nel caso in cui ci appoggiassimo a qualcuno di esterno per la fase di sviluppo, consideriamo diverse centinaia di dollari; finora comunque parliamo di cifre più che abbordabili.

Arrivati a questo punto dovremmo però alimentare il pool di liquidità ed effettuare dei trade per alzare i volumi. Qui dipenderà da noi; difficile però cavarsela con meno di 500/1000$.

La parte della promozione varia da nulla a infinito.

Quanto appena scritto è valido per un token BEP-20 privo di valore intrinseco. Se volessimo sviluppare una coin seria, i costi andrebbero a lievitare.

Consideriamo diverse decine di migliaia di dollari giusto come partenza, limitandosi a un token privo di una propria blockchain. Ovviamente la musica cambia se dovessimo essere dei programmatori: in quel caso, saremmo noi a lavorare direttamente al progetto.

Arriverà poi il punto in cui sarà necessario strutturarsi e dotarsi di un team, il che implica dei costi. A questi dovremo aggiungere la promozione del prodotto, ricordando che network e realtà importanti investono milioni di dollari in sponsorizzazioni e pubblicità.

Insomma, diciamo che se volessimo solo divertirci e creare qualcosa di nostro, ce la caveremmo con poco. Nel caso in cui avessimo invece un’idea imprenditoriale, il discorso cambierebbe e le spese si alzerebbero esponenzialmente.

Pronto a creare una criptovaluta?

Siamo giunti alla fine di questo articolo un po’ diverso dal solito.

Nonostante il bear market, l’interesse verso il nostro settore è ancora alto. Tra svariate domande riguardo alla criptovaluta su cui investire, spesso incappiamo ancora in chi chiede “Come si fa a creare una criptovaluta?”.

Beh, adesso le fasi più tipiche le conosciamo. Ricordiamo però che siamo tutto fuorché pronti a buttarci in un progetto di questo tipo, proprio perché servono tante risorse mentali, economiche e umane.

Se hai una buona idea, parti da qui e continua a svilupparla. Forse un giorno saremo qui a raccontare della tua criptovaluta, di come è nata e delle sue interessanti caratteristiche.

Vorresti approfondire? Ci salutiamo con un video dai toni leggeri dedicato a come creare una moneta virtuale shitcoin in 5 minuti… incredibile ma vero!


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