Consob vs Bitcoin: le crypto sono “illusione di un guadagno facile”
Di Davide Grammatica
Paolo Savona (Consob) si scaglia ancora contro le criptovalute, una semplice “illusione di facili guadagni”, dannosa per la stabilità economica
Savona vs Bitcoin: un nuovo capitolo
Il presidente della Consob, Paolo Savona, ha lanciato l’ennesimo monito ai danni del settore crypto. Non cambia il tenore delle dichiarazioni, in cui questa volta di descrive il mondo delle criptovalute come una “frattura sotto l’infrastruttura monetaria tradizionale”.
Il tema, quindi, è sempre lo stesso. Le crypto minano la stabilità economica, e l’attuale frammentazione regolatoria rischia di generare conseguenze imprevedibili.
“L’illusione di guadagni facili” sta alla base del problema del settore. Il successo di chi ha “saputo sfruttare l’occasione offerta dallo sviluppo tecnologico” non giustificherebbe quindi le “mancanze” di un governo consapevole del fenomeno.
In altre parole, l’autorità pubblica non dovrebbe scendere a compromessi, ma pretendere una cooperazione internazionale strutturata in virtù del fatto che il mondo crypto opera in una sfera senza confini, eludendo i tradizionali controlli territoriali.
Savona: “chi investe in criptovalute (incluso bitcoin), crede nei miracoli come pinocchio” https://t.co/aFAtoUiZ7k
— The Crypto Gateway (@crypto_gateway) June 20, 2025
La Consob è anche contro Trump
Si criticano quindi anche le scelte dell’amministrazione Trump negli Usa, in particolare gli ordini esecutivi del 23 gennaio e 6 marzo, che hanno bloccato la la nascita del dollaro digitale (CBDC) e hanno candidato Bitcoin a fungere da riserva monetaria.
Proprio queste manovre, infatti, comprometterebbero una possibilità di una risposta coordinata tra Stati. “Si rischia una legittimazione incontrollata delle crypto,” ha dichiarato.
Anche negli Usa ci sarebbe una mancanza di visione strategica globale, e il rischio è quello di “sconvolgere” il sistema monetario internazionale.
Il tutto andrebbe di pari passo con le politiche protezionistiche USA, anch’esse un rischio per un aumento della manipolazione dei mercati, e che allontanano ’economia globale da un mercato competitivo e aperto.
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