Analisi tecnica: l'arte di saper leggere i grafici

Di Gabriele Brambilla

Analisi tecnica: un potente strumento al servizio di ogni investitore in criptovalute, azioni e altri asset. Guai però a confonderla con l'analisi fondamentale!

Analisi tecnica: l'arte di saper leggere i grafici

Che cos'è l'analisi tecnica

L’analisi tecnica è lo studio minuzioso di grafici e indicatori a essi connessi.

Questa tipologia di ricerca è utile soprattutto nel breve periodo e riveste un’importanza fondamentale per tutte le operazioni di carattere speculativo.

Inoltre, un’analisi tecnica impostata su un orizzonte temporale maggiore rappresenta un valido strumento per gli investitori a medio e lungo periodo. Infatti, individuando il trend, è possibile trarre molte conclusioni sullo stato di salute dell’asset, impostando eventuali manovre correttive.

La lettura dei grafici offre quindi il meglio di sé nell’operatività di breve periodo ma è utilissima anche sul medio/lungo, in supporto all’analisi fondamentale.

Non limitiamoci però a vederla come una mera lettura dei numeri: l’analisi tecnica è anche una vera e propria seduta di psicologia del mercato. Grazie a uno studio ben fatto potremo conoscere il sentimento degli altri investitori e approfittare di paura, euforia e incertezza.

In questo articolo andremo a comprendere meglio le basi dell’analisi tecnica. In seguito, saremo pronti a studiare più nel dettaglio ogni suo componente grazie ai ricchi contenuti presenti su questo portale.

Partendo dal principio, dobbiamo mettere a confronto i due tipi di analisi e comprenderne i relativi scopi…iniziamo!

Qual è la differenza tra analisi tecnica e analisi fondamentale?

Come abbiamo detto poco fa, l’analisi tecnica consiste nello studio dei grafici.

Indispensabile nelle strategie di breve periodo, questa tipologia di ricerca ci permette di individuare l’andamento di un asset, la fase in cui si trova e, seppur senza alcuna garanzia, prevederne il futuro. Ripetiamo, senza alcuna garanzia: l’approccio adottato è scientifico ma non si può avere alcuna certezza su cosa accadrà. Un’analisi tecnica infallibile richiederebbe la sfera di cristallo. Stiamo provando ad attrezzarci ma, almeno per ora, senza successo.

L’analisi fondamentale è invece adatta agli investimenti sul lungo termine. Essa non ragiona su prezzi e indicatori ma sul valore intrinseco dell’asset, chi c’è dietro, quali sono i piani per il futuro e via dicendo.

Facciamo un esempio immaginando le azioni dell’azienda XYZ.

In analisi tecnica andiamo a visualizzare il grafico, individuiamo il trend, consultiamo lo storico dei prezzi e dei volumi. In questo modo saremo in grado di valutare se l’operatività che avevamo in mente è valida, oppure potremo impostarne una ad hoc.

Ad esempio, il trend è al ribasso e dovrebbe proseguire? Allora opteremo per delle posizioni short, così da vendere l’asset allo scoperto e comprarlo a prezzo più basso in seguito.

Nell’analisi fondamentale ignoreremo il grafico e studieremo l’azienda stessa: progetti per il futuro, arrivo di nuovi prodotti, volumi di vendita nel corso del tempo, stato di salute del bilancio e via dicendo. Potremo capire se la XYZ è valida, così da poter eventualmente investirci in ottica futura (3, 4, 5 anni o persino oltre i 10).

Perciò, analisi tecnica e fondamentale condividono solo la parola “analisi”: per il resto c’è davvero tanta differenza.

Tuttavia, esse possono essere combinate per offrire una visione d’insieme completa, vediamo come.

L’azienda XYZ è solida e con ottimi progetti per il futuro. In questo momento però l’analisi tecnica mostra che il trend è al ribasso. Potremo quindi posticipare l’acquisto delle azioni, così da ottenere un miglior prezzo. In ogni caso, quest’ultimo punto non è d’obbligo: se i fondamentali sono buoni restano tali indipendentemente dal valore attuale dell’asset.

Un piccolo “dettaglio” finale: non è raro che l’analisi tecnica vada a contrastare con quella fondamentale. Un esempio è quanto scritto due righe sopra: buona analisi fondamentale (perciò crescita futura) in contrasto con l’analisi tecnica (trend negativo).

In base alla strategia che abbiamo in mente, dovremo quindi decidere se ignorare questa cosa o sfruttarla a nostro vantaggio.

"Se combinate, analisi tecnica e fondamentale possono essere strumenti utilissimi e complementari"

Investimento o trading?

Una doverosa premessa sulla distinzione tra investimento e trading.

Il primo ha una vita lunga, si basa sull’analisi fondamentale e può portare a guadagni nel tempo.

Un investimento è come un albero appena piantato: occorrono tanta pazienza e cura prima di poterne raccogliere i frutti. Al tempo stesso però, una volta cresciuto, l’albero sarà solido, dotato di radici profonde e duraturo nel tempo.

Il trading si fonda sull’analisi tecnica e punta a guadagni speculativi. Potenzialmente, l’operatività si esaurisce anche in pochi minuti.

Qui abbiamo a che fare con una piantina stagionale: cresce con frenesia e i suoi doni spuntano velocemente. Terminato il suo compito, si spegne.

Investimento significa credere in un progetto ed entrare a farne parte. Trading vuol dire invece ignorare il valore intrinseco dell’asset e puntare a guadagni rapidi.

Nessuno dei due è migliore dell’altro: dipende dalle strategie che vogliamo seguire. Approfondiamo meglio la differenza nell’articolo sulla differenza tra investimento e trading.

"Investimento e trading sono due realtà completamente diverse e non andrebbero confuse"

Analisi tecnica: gli elementi fondamentali

Ora che abbiamo le idee un po’ più chiare possiamo addentrarci nello studio. Prepariamoci: non si tratta solo di dare un’occhiata rapida ai grafici crypto.

L’analisi tecnica possiede tre elementi fondamentali: il trend, il prezzo sconta tutto e la storia. Vediamo di cosa si tratta.

Il trend rappresenta l’andamento del mercato e non è mai casuale: che sia verso l’alto, il basso o laterale, c’è sempre una direzione ben precisa.

Questo punto è estremamente importante. Infatti, individuare il trend ci consente di poterlo cavalcare e beneficiarne: il titolo sta salendo? Proseguirà? Se sì, acquistiamo. La fase rialzista è al capolinea? vendiamo e otteniamo i frutti del duro lavoro svolto.

Quanto al “prezzo sconta tutto“, nell’analisi tecnica si ritiene che il prezzo sia lo specchio dell’insieme di tutte le altre informazioni. Effettivamente, le variazioni dello stesso rappresentano la somma di svariati eventi molto diversi fra loro.

Alcuni professionisti portano il concetto all’estremo, arrivando a definire l’analisi fondamentale quasi inutile in quanto, come dicevamo, il prezzo dice già tutto quello che serve. Ovviamente, questa affermazione non è sempre vera e spesso bisogna abbinare le due analisi per avere una visione completa.

Infine, l’ultimo punto fondamentale è la storia, o meglio, la sua ripetizione nel tempo. Esatto, il celebre detto “la storia si ripete” vale anche nel mondo economico e finanziario.

Consultare i trend passati, i prezzi, le reazioni del mercato e i sentimenti ci aiuta a prevedere cosa accadrà in futuro. È strabiliante come a volte le situazioni del passato vadano a ripetersi quasi nello stesso modo nel presente. Un buon analista può approfittarne e giocare d’anticipo.

Dobbiamo aggiungere un ulteriore pilastro, variabile da persona a persona: l’esperienza.

Senza un background sulle spalle, anche conoscendo ogni pattern e vocabolo non riusciremo nell’intento di produrre un’analisi tecnica affidabile. Sarà necessario fare tanta gavetta, errori compresi, prima di poterci fidare delle nostre ricerche.

Finora abbiamo utilizzato qualche tecnicismo, senza abusarne. Ora però è giunto il momento di elencare e scoprire il significato dei termini dell’analisi tecnica.

"Trend, prezzo sconta tutto e storia sono i pilastri dell'analisi tecnica"

Terminologia di base dell'analisi tecnica

Pattern, bullish, bearish, shadow…che confusione!

Per diventare dei buoni analisti, è fondamentale conoscere la terminologia del settore. Vediamo quindi di riordinare le idee e imparare il lessico indispensabile nell’analisi tecnica.

Innanzitutto, il mercato ha sempre un andamento fatto di salite e discese, caratterizzate dai classici picchi simili a quelli di un paesaggio montano. La visione d’insieme ci fa capire se stiamo puntando verso l’alto o verso il basso.

Il trend è l’andamento del prezzo di un determinato asset.

Può essere rialzista (uptrend o bullish) quando si va a salire, ribassista (downtrend o bearish)  se si scende o laterale se si resta in un range neutrale.

I movimenti tipici di un trend rialzista sono caratterizzati da higher high e higher low.

I primi, sono dei prezzi massimi superiori rispetto a quelli precedenti. I secondi sono invece quelli minimi, anch’essi maggiori rispetto a quelli della fase passata.

Nell’immagine qui sotto possiamo individuare quanto detto finora:

  • Un trend rialzista, indicato dalla linea gialla;
  • La presenza di higher high, evidenziati dai riquadri verdi. Possiamo vedere chiaramente come quello più a destra sia maggiore rispetto all’altro;
  • Gli higher low, delimitati dai quadrati viola. Il minimo posizionato a sinistra è di valore inferiore all’altro.

Analisi tecnica trend

In questa schermata ci sono tutti i segnali di un buon trend in corso.

Tuttavia, l’ultimo spezzone del grafico mostra una discesa piuttosto marcata. Ne è presente un’altra, intorno al mese di maggio. Questi movimenti in controtendenza sono chiamati ritracciamenti. Essi sono indispensabili in un mercato sano. Tuttavia, se spinti oltre determinati livelli fondamentali, i ritracciamenti possono segnalare l’inversione di un trend e l’avvio di una nuova fase.

Il grafico appena visto mostra dei segni grafici diversi dal solito: molti si aspettano la classica linea, qui invece troviamo dei rettangoli verdi e rossi.
Facciamo quindi conoscenza con le candele giapponesi.

Candele analisi tecnica

Ogni rettangolo corrisponde a una candela e ci offre diverse informazioni: prezzo di apertura, di chiusura, massimo e minimo toccato.

La candela ha un corpo (detto anche body, vedi immagine) e delle shadow. Il body ci fa capire se il prezzo è salito (verde) o sceso (rosso). Le shadow rivelano invece massimo e minimo raggiunto: quella superiore (upper shadow) per il primo, quella inferiore (lower shadow) per il secondo.

Nelle candele verdi, il lato più in basso del corpo rappresenta il prezzo di partenza; quello superiore è invece il prezzo di chiusura. Nelle candele rosse è il contrario: parte alta per l’apertura, estremità in basso per la chiusura.

Ogni candela rappresenta un determinato periodo temporale e siamo noi a poter scegliere: vi sono candele del valore di 1 minuto, così come giornaliere, settimanali e annuali.

Infine, questa tipologia di grafico ci dà anche idea dei volumi scambiati: più la candela è lunga, maggiore sarà stata la partecipazione in termini di capitale.

Alcune righe fa abbiamo menzionato dei “livelli fondamentali”: si tratta di resistenze e supporti.

La resistenza è un livello di prezzo che funge da ostacolo alla salita. Il supporto è invece un blocco a un movimento in discesa.

Perché sono così importanti? Semplice: intorno a questi livelli si concentrano operatività più evolute e l’esecuzione di ordini automatici da parte di numerosi investitori.
Sfondare una resistenza (breakout) è un forte segnale bullish e può parecchio condizionare il sentimento generale. Ovviamente, la cosa vale anche al contrario: un supporto che cede (breakdown) soprattutto se storico e saldo da tempo, non è mai una bella cosa.

Resistenze e supporti analisi tecnica

Al punto 1 è possibile vedere una resistenza. L’andamento attende qualche candela per poi bucarla con decisione e proiettarsi verso l’alto. In questo caso, la resistenza cambia e diventa un supporto.

Il punto 2 mostra il nuovo supporto reggere a un ritracciamento, compiendo un retest. Il mercato reagisce bene e la struttura rialzista (higher high e higher low) prosegue. In seguito, il supporto cede (3).

La lunghezza delle candele suggerisce vendite massicce fino a giungere al rimbalzo su un altro supporto, il 4, più solido e collaudato anche in passato.

Il trend diventa quindi laterale, denominato anche cluster.

Breakout e breakdown possono anche essere falsi e ingannarci: in alcuni casi, il prezzo buca un livello fondamentale per poi tornare subito sui suoi passi.
Se nel frattempo fossimo caduti nella trappola (Bull trap se falso breakout, Bear trap se falso breakdown) e avessimo aperto posizioni, andremmo incontro a delle perdite.

Perciò, è sempre meglio attendere il retest, cioè il ritorno del prezzo a saggiare il livello precedente. Come nel grafico, dove l’andamento del prezzo buca il punto 1, torna al punto 2, regge e riparte. Solo dopo la ripartenza potremmo posizionarci con maggiore tranquillità. Il mercato è efficiente e questo meccanismo di test è una costante da non ignorare mai!

Non resta che citare due termini molto utilizzati: pump e dump.

Il primo è ciò che più amiamo: il prezzo spinge fortissimo verso l’alto e si ottengono guadagni super. Il dump è purtroppo l’opposto.

Attenzione però: dopo pump memorabili c’è sempre una fase di forte ribasso, perciò mai acquistare un asset se ha già fatto una bull run corposa.

Inoltre, bisogna stare allerta anche sul fenomeno del pump&dump, molto frequente nel mondo delle criptovalute, soprattutto in quelle a maggior volatilità.

In questo caso, a una scalata epica segue un crollo del prezzo rapidissimo, dovuto alla presa di profitto (take profit) da parte degli investitori che si sono posizionati in anticipo.

Questa terminologia di base sarà utilissima quando andremo alla scoperta delle varie tipologie di operatività, soprattutto in chiave trading.

Nel video che segue, un approfondimento su quanto detto in questo paragrafo…e anche di più!

Analisi tecnica e criptovalute

Quando detto finora è applicabile a qualsiasi tipo di asset: azioni, obbligazioni, criptovalute…dove c’è un andamento dei prezzi può esserci l’analisi tecnica.

Nel mondo crypto, questo strumento è decisamente utile per i trader, cioè coloro che desiderano operare sul breve termine approfittando delle oscillazioni dei prezzi per ottenere buoni guadagni. Ovviamente può anche accadere il contrario.

Gli investitori su orizzonti temporali più lunghi dovrebbero invece preoccuparsi di svolgere una buona analisi fondamentale. Infatti, un buon progetto resta tale anche se in downtrend.

Quando poi avremo individuato una coin o un token su cui puntare, potremmo avere valide indicazioni dall’analisi tecnica. Se il prezzo fosse troppo pompato aspetteremo ad acquistare; oppure faremo man bassa in caso di “saldi”.

"L'analisi tecnica di una criptovaluta è indispensabile per il trader ma utile anche per l'investitore"

Analisi tecnica: strumento indispensabile ma non infallibile

Abbiamo visto come l’analisi tecnica sia valida per tutti, indipendentemente dalla tipologia di operatività.

Inoltre, ci siamo soffermati sul valore aggiunto che otteniamo dalla combinazione con l’analisi fondamentale.

Veniamo però a qualche “nota dolente” finale, già accennata nel corso dell’articolo.

Innanzitutto, una buona analisi tecnica richiede esperienza: è impensabile poter essere bravi da subito, ci sono tantissime variabili che bisogna conoscere e padroneggiare.

L’analisi tecnica necessita anche di tempo e una continua revisione. Ciò che vale oggi potrebbe non avere più senso domani.

Infine, l’affidabilità. L’analisi tecnica è tutto fuorché una scienza esatta.

Pensiamo alla complessità del mercato: troppe variabili per poter essere certi che i risultati ottenuti rappresentino effettivamente il futuro.

Proprio su questo punto occorre fare la riflessione chiave. L’analisi tecnica deve essere fatta solo per fotografare il presente. In questo modo, saremo in grado di delineare l’andamento più probabile che ci aspetta, portando la statistica dalla nostra parte.

Ora le idee sono più chiare e possiamo proseguire con fiducia il nostro percorso di crescita e studio. Pazienza e costanza ci porteranno sicuramente ottimi risultati. Come sempre, The Crypto Gateway è al tuo fianco: esplora la nostra piattaforma di formazione e scopri i tanti corsi gratuiti disponibili.


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