Il ceo di Crypto.com ribatte alle accuse di insolvenza
Di Davide Grammatica
Kris Marszalek, ceo di Crypto.com, ha provato a rassicurare gli utenti dell’exchange in un AMA. E, per quanto possibile, ha provato a dare sostegno al resto dell’ecosistema crypto
L’intervento di Marszalek
Nelle ultime ore, e più precisamente durante un AMA sui canali ufficiale di Crypto.com, il ceo Kris Marszalek ha voluto dedicare del tempo a rassicurare direttamente gli utenti sulle condizioni finanziarie del CEX. Approfondendone il funzionamento, e soprattutto mettendo a tacere le voci di insolvenza.
Si sono toccati tutti i punti più caldi, dall’effettiva presenza dei fondi dei clienti alle modalità con le quali questi vengono gestiti. E a guardare i risultati immediati, in attesa di un audit di terze parti per verificare gli asset della piattaforma, sembra che il CEX si sia riguadagnato un po’ di fiducia dalla community.
La live nel dettaglio
Tanto per cominciare, il ceo di Crypto.com ha confermato il funzionamento corretto dei prelievi dall’exchange, come del resto tutte le operazioni, come depositi, carte o trading. E ha poi sottolineato che, per quanto la fiducia possa venire a mancare, Crypto.com rimane uno dei CEX più regolamentati al mondo, in termini di licenze.
Inoltre, ha riaffermato caratteristiche chiave del suo exchange, il quale non è associabile nel suo modello di business a un hedge fund, in nessuna circostanza, e che ricava le proprie revenue principalmente dal trading e dalle carte crypto.
Per quanto riguarda i vari parallelismi con FTX, invece, una prima differenza è stata individuata nel numero dei trader, in numero minore e con grossi volumi per quanto riguarda la piattaforma di SBF, più numerosi (70 milioni) e più retail (buy and hold) relativamente a Crypto.com.
Il DeFi wallet della piattaforma è invece lo strumento che più indirizza Crypto.com alla decentralizzazione, e soprattutto alla custodia effettiva degli asset degli utenti da parte degli stessi. Questi, tra l’altro, saranno sottoposti a un audit completo nelle prossime settimane, che dovrebbe dimostrare la copertura 1:1 di tutti i fondi.
Più direttamente, per quanto riguarda i rapporti con FTX, si sono registrati tra i due CEX scambi per un miliardo di dollari, ma la reale esposizione di CDC dovrebbe aggirarsi solamente sui 10 milioni. E a differenza di FTT, CRO non è stato mai utilizzato come collaterale.
Ancora, il programma Earn di Crypto.com è stato tra i primi ad abbassare le percentuali di guadagno, e solo questo elemento dovrebbe tranquillizzare gli utenti sulla “sostenibilità” del prodotto.
Infine, anche la campagna marketing aggressiva dell’exchange è stata giudicata come sostenibile, non solo perché ha rappresentato “solo” il 10% delle revenue della piattaforma, ma perché grazie ad esso il CEX ha potuto aumentare esponenzialmente la propria base di utenti.
Detto ciò, nessuna di queste dichiarazioni può scongiurare qualsiasi rischio a cui potrebbero essere esposti i fondi degli utenti, ma la live ha potuto schiarire vari dubbi su tutte le questioni più spinose, lasciando sperare (incrociamo le dita) che non si ripeta una dinamica come quella di FTX.