Dogecoin & co. : analisi delle memecoin
Di Gabriele Brambilla
Torniamo sulle memecoin e vediamo come si stanno comportando in queste ultime settimane complicate
Come vanno le memecoin?
Le perdite del periodo colpiscono quasi tutte le crypto e le meme non sono l’eccezione. Da Dogecoin a Shiba Inu, passando per Bonk e Pepe del mondo Solana, ecco un’analisi delle memecoin.
Nel dettaglio, vedremo come si sono comportate in queste ultime settimane e le metteremo a confronto con alcune criptovalute non meme, così da comprendere quale categoria ha sofferto meno.
Approfondisci: cosa sono le memecoin
Analisi delle memecoin: le basi
Per analizzare un intero settore nel complesso, la market cap è perfetta, perché ci consente di visualizzarne senza difficoltà la tendenza. Notiamo come il comparto memecoin sia andato in maniera eccellente verso la fine dello scorso anno, per poi declinare tra metà gennaio e febbraio. Il resto del 2025 è rimasto tra alti e bassi, come ci si aspetta dalle meme.

Market cap totale delle memecoin. Fonte CoinMarketCap
La differenza dai momenti di frenesia natalizia è evidente. Intorno a dicembre 2024, le meme coin raggiunsero i 137 miliardi di dollari di capitalizzazione; oggi ci troviamo a circa 48 miliardi, poco più di un terzo. Ciò non deve comunque stupirci: la storia di queste criptovalute è costellata di risalite estreme e picchiate fino agli abissi. Chi decide di giocare d’azzardo sulle meme deve sapere che si possono conseguire guadagni enormi in pochissimo tempo, così come ritrovarsi con della carta straccia tra le mani in uno schiocco di dita.
Se il valore complessivo si è parecchio ridimensionato, restano piuttosto simili gli equilibri di forza tra le principali realtà.
Dogecoin conserva il posto di regina delle meme, nonché la decima posizione nella market cap generale delle criptovalute. Con 25 miliardi di dollari di capitalizzazione, DOGE contribuisce per oltre il 50% al totale del denaro versato sulle coin di questa categoria.
Al secondo posto, ben staccata, Shiba Inu Coin, con “soli” 5,5 miliardi di dollari di capitalizzazione. Ultimo gradino del podio per una delle nuove arrivate, MemeCore (4,1 miliardi di dollari di capitalizzazione).
Parlando di performance nel recente periodo, i risultati sono piuttosto negativi. Le perdite sono in doppia cifra per tantissimi nomi tra cui DOGE (-32%), SHIB (-22,5%), PEPE (-38,5%), PUMP (-36%) e BONK (-37,5%). Si comporta decisamente meglio TRUMP (+0,7%, ma l’annata è stata comunque disastrosa dopo l’hype iniziale) e appunto MemeCore: +16,5% sui 30 giorni e +4.100% da quest’estate a oggi (post lancio).
Restando sui 30 giorni, il grafico che segue mostra le top gainer del periodo. Vediamo come, nonostante tutto, le memecoin tirino sempre fuori dal cilindro nuovi nomi capaci di alzare l’esaltazione e richiamare capitali altamente speculativi.

Il nostro consiglio resta sempre lo stesso: evitare di “investire” su questi asset, data l’estrema volatilità e l’assenza di valore intrinseco. Se proprio si vuole giocare d’azzardo, consapevoli di farlo, limitare il capitale al minimo e ragionare come se fosse denaro perso in partenza.
Memecoin vs altre crypto
Mettiamo a confronto il comparto meme con altre criptovalute.
Partiamo da due categorie create da CoinMarketCap: AI-Big Data e RWA.
AI-Big Data comprende nomi come ICP (Internet Computer), TAO (Bittensor) e Filecoin. Il settore, nel complesso, è sceso del 15,5% nell’ultimo mese.
La categoria dei Real World Asset include, tra le varie coin, LINK (Chainlink), XLM (Stellar) e ONDO (segue video dedicato se vuoi approfondire). Qui si soffre maggiormente: -31% nel mese appena trascorso.
Guardando le singole crypto, SOL di Solana perde il 30%. ETH (Ethereum) va un pochino meglio (-26,5%), mentre BTC batte tutte a -17,5%.
La categoria memecoin di CMC è a -35,5% negli ultimi 30 giorni. Questo dato non è troppo distante dai nomi che abbiamo appena fatto, ma attenzione: mentre le altre criptovalute menzionate hanno un valore intrinseco, infrastrutture, partnership e/o altri progetti in cantiere, la stragrande maggioranza delle memecoin non possono dire lo stesso.
Questo è il punto che volevamo raggiungere sin dal principio: se non si è degli speculatori puri, osservare solo i numeri, soprattutto sul breve periodo, non è corretto. Concentriamoci sulla qualità dei progetti e sui fondamentali, così da accrescere le possibilità di una crescita sostenibile nel tempo. Altrimenti, l’errore è di mettere sullo stesso piano bitcoin o LINK con la memecoin di turno.