Secondo un tribunale di New York, “Ethereum è una commodity”
Di Davide Grammatica
A margine di una class action contro Uniswap, un giudice di New York si è rifiutato di appellarsi alle leggi federali sui beni finanziari, classificando Ethereum e Bitcoin come “commodity”
Ethereum è una “commodity”
Un tribunale di New York, a margine di una class action contro il DEX Uniswap, accusato di essere responsabile di alcuni danni causati da determinate truffe in ambito crypto, di è rifiutato di appellarsi alle leggi federali sui beni finanziari, classificando Ethereum (ETH) e Bitcoin (BTC) come “commodity”.
Il giudice in questione è lo stesso che starebbe supervisionando la causa della SEC contro Coinbase, mentre la causa vede coinvolti Uniswap e il suo creatore Hayden Adams, per aver violato alcune leggi federali sui beni finanziari e per essere in parte responsabile di alcuni “token truffaldini”scambiati sul protocollo.
Si parla, nello specifico, dei token EthereumMax (EMAX), Bezoge (BEZOGE) e Alphawolf Finance (AWF), su cui però il DEX non avrebbe alcuna responsabilità, essendo questa esclusiva degli emittenti.
Security o commodity?
La vicenda assume rilevanza particolare in quanto lo stesso capo della Securities and Exchange Commission (SEC), Gary Gensler, ha finora evitato di definire ETH in quanto “security”, pur non lasciandosi scappare nemmeno la definizione di “commodity”.
Opinione quindi differente da quella del giudice Katherine Polk Failla, che invece ha definito l’asset esplicitamente come una “commodity”. In questo modo, l’opinione del giudice federale potrebbe influenzare anche il futuro dei protocolli decentralizzati dal punto di vista legale.
Come sappiamo, infatti, la diatriba introno a “security” e “commodity” gira intorno alla legittimità dell’azione normativa della SEC, attiva nel sorvegliare le crypto ma spesso in maniera ambigua, essendo le “commodity” affare della CFTC.
La natura decentralizzata del protocollo Uniswap, sempre secondo il giudice, avrebbe reso “sconosciuta” l’identificazione degli emittenti di questi token truffaldini, non lasciando quindi alcun “imputato identificabile”.
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