Hyperliquid domina il trading di derivati, ATH di volumi contro i CEX
Di Daniele Corno
Nuovo record per Hyperliquid, che domina il trading di derivati su Dex con il 71% della market share: In guardia i CEX che perdono terreno

Dominio incontrastato di Hyperliquid
Le recenti tensioni su Hyperliquid non smuovono in alcun modo il suo dominio sull’intero settore.
Con una crescita RECORD, il protocollo genera volumi enormi, dominando l’intera market share del settore. Al momento attuale, Hyperliquid ricopre oltre il 70% delle quote di mercato per il trading di derivati sul mercato decentralizzato, erodendo il margine di crescita di tutti i principali competitor.
Il tempo in cui DYDX dominava il settore sembra un lontano ricordo. Dal ruolo di Leader, a seguito della nascita di GMX le sue quote si sono ridotte drasticamente. Esso sono crollate in seguito, dopo la nascita di Hyperliquid, fino a raggiungere percentuali attuali inferiori al 3%.
A seguito dei recenti timori correlati alle liquidazioni su contratti di altcoin a bassa capitalizzazione, il protocollo ha perso parte della fiducia da parte dei liquidity provider. Calo di fiducia che tuttavia, non incide sui trader e sugli utenti attivi, i quali trovano in Hyperliquid la scelta numero 1.
DEX VS CEX, verso un nuovo futuro?
La crescita del protocollo, data dalla sua semplicità e dall’interfaccia utente difficilmente distinguibile da qualsiasi piattaforma centralizzata, ha fatto esplodere l’utilizzo del trading decentralizzato a discapito delle controparti centralizzate.
Al momento attuale infatti, il mercato del trading di Perpetual “decentralizzato” segna un nuovo importante ATH. Il rapporto dei volumi tra DEX e CEX non è mai stato così alto.
Con i dati attuali infatti, il 7.2% dei volumi totali in relazione al trading di derivati deriva dal volume generato sui DEX, guidati da Hyperliquid.
Mentre i leader come Binance, Bybit e simili perdono quote di mercato, siamo sempre più vicini all’utilizzo di terze parti non custodial per il mercato del trading? I dubbi sono ancora molti e i rischi non mancano. I numeri tuttavia, dimostrano una chiara direzione da parte degli utenti.
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