Mt. Gox: altre grandi manovre di bitcoin

Novità da Mt. Gox

A suo tempo, 10 anni fa, Mt. Gox era il più grande exchange al mondo. Il settore crypto era molto diverso da oggi: non esistevano DeFi, NFT, tantissime blockchain, realtà come Binance e via dicendo. Ben pochi si avventuravano in questa giungla che, se confrontata a oggi, poteva sembrare la preistoria. Ma Mt. Gox era lì e consentiva di comprare e vendere bitcoin con facilità, gestendo circa il 70% di tutte le transazioni.

Purtroppo sappiamo bene com’è andata a finire: le problematiche di sicurezza causarono la perdita di oltre 850 mila BTC custoditi dall’exchange. Una fetta importante della supply della criptovaluta più capitalizzata in assoluto. Secondo le indagini, pare che i furti iniziarono anni prima, nel 2011, susseguendosi fino al 2014, anno della cessata attività e bancarotta.

Per tutti questi anni i creditori dell’exchange hanno atteso e sperato di veder tornare nelle loro tasche il denaro perduto. Di recente, ciò sta avvenendo.

La notizia del giorno è il grande movimento di fondi rilevato da Arkham, società specializzata in servizi di intelligence blockchain e crypto. Gli analisti hanno rilevato lo spostamento di circa 12.000 bitcoin da Mt. Gox a un wallet sconosciuto; inoltre, un altro trasferimento è finito sotto la lente, ma di entità inferiore (1264 BTC).

Per precedenti esperienze, queste manovre anticipano i rimborsi ai vecchi clienti, che avvengono mediante piattaforme terze come Kraken. Se così fosse, si tratterebbe di una bella notizia per i clienti del defunto exchange, anche se il mercato potrebbe non essere così felice: dopo anni di attesa, una buona parte di questi fondi potrebbe essere venduta dai legittimi proprietari, causando così pressione di vendita su bitcoin.

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