NFT musicali: fusione tra suono e blockchain
Di Gabriele Brambilla
I Non-Fungible Token non sono solo immagini e video: esistono anche gli NFT musicali, sempre più in voga tra artisti e pubblico
Musica e NFT: matrimonio perfetto
Siamo abituati a vedere Non Fungible Token che rappresentano opere e creazioni visive come illustrazioni, disegni e quadri; c’è però un’altra categoria da mettere in luce: gli NFT musicali.
Proprio così: oltrea a BAYC, LAND di The Sandbox e preziose opere d’arte battute all’asta, il panorama dei token non fungibili va oltre ciò che si può vedere e incontra il suono.
La musica accompagna le giornate di molti di noi. Può essere la colonna sonora mentre si lavora, ci si allena, per rilassarsi o addirittura mentre si legge o studia.
L’industria musicale ha vissuto in prima persona diverse rivoluzioni. Partita dai vecchi dischi in vinile, passata per audiocassette, CD, mp3 e, in questo momento, piattaforme come Spotify e Apple Music. In questi salti tecnologici e organizzativi, spesso gli artisti hanno visto andare in fumo le proprie royalty. Non solo: gruppi, cantanti e DJ emergenti hanno sempre più difficoltà nel mettersi in mostra.
Ovviamente, anche alcune case discografiche hanno qualche problema.
Gli NFT musicali preannunciano un altro cambiamento che potrebbe restituire al settore un po’ di ossigeno. Grazie a essi, chiunque può autoprodurre singoli pezzi o interi album, pubblicarli tramite blockchain e detenere il 100% dei diritti. Capiamo meglio che cosa sono sono gli NFT musicali.
Cosa sono gli NFT musicali?
Gli NFT musicali sono a tutti gli effetti degli NFT, perché a livello di costruzione nulla cambia. Ciò che è diverso rispetto al solito è il contenuto: non un’immagine, un video, una GIF o un testo, ma una traccia audio.
Un NFT musicale può ospitare intere canzoni o brevissimi spezzoni. In verità, potrebbe contenere anche solo un suono, una voce che parla o un podcast: le applicazioni sono tantissime.
Il Non-Fungible Token musicale porta diversi vantaggi:
- Gli artisti possono autoprodurre e distribuire con facilità la propria musica, tutelando i diritti e raggiungendo un pubblico potenzialmente molto vasto;
- Dall’altra parte, anche le case discografiche possono sfruttare gli NFT musicali per distribuire album o singoli degli artisti sotto contratto, sfruttando le potenzialità della blockchain;
- Infine, il pubblico è in grado di ascoltare e comprare musica in modo rapido e semplice. È inoltre possibile rivendere con facilità l’NFT, cosa che alimenterebbe il mercato dell’usato e consentirebbe alle creazioni a tiratura limitata di non subire contraffazioni e resistere al tempo.
Gli NFT musicali portano grandi benefici e sono già parecchio utilizzati. Siamo però ancora lontani dall’adozione di massa, che potrebbe avvenire nei prossimi anni. Inoltre, considerando gli sviluppi dell’intelligenza artificiale, potrebbero portare ulteriori aspetti interessanti e utili ai creator.
In ogni caso, alcuni grandi nomi (come Steve Aoki) si sono avvicinati in ampio anticipo a questi asset, facendo pensare a un futuro davvero interessante.
Come creare un NFT musicale?
Come trasformare musica in NFT? Innanzitutto dobbiamo disporre della registrazione che intendiamo convertire in NFT. Qui tutto dipende da te e da cosa intendi realizzare.
A questo punto, potremo scegliere tra diverse alternative che ci consentono di trasferire la nostra musica su blockchain.
Ancora una volta, la soluzione più amichevole per l’utente è OpenSea, il celebre marketplace di token non fungibili che si appoggia a più network tra cui Ethereum e Polygon.
Segui il nostro tutorial di OpenSea per scoprire come muoverti passo passo. Inoltre, puoi sfruttare come aiuto anche la nostra mini-guida dedicata a come creare NFT.
Dove comprare NFT musicali?
Gli NFT musicali sono acquistabili su numerosi marketplace di questi asset.
La prima cosa da stabilire è la blockchain su cui vogliamo operare; dopodiché selezioneremo le piattaforme che si appoggiano a essa e decideremo qual è quella giusta per noi.
Ricordiamo che Ethereum è ancora la regina del gruppo, soprattutto se puntiamo a NFT con tiratura molto limitata. Questo network è infatti quello con maggior partecipazione, il che è ciò che si cerca nel caso intendessimo un giorno rivendere quanto acquistato in precedenza.
Con OpenSea è difficile sbagliare, ma esistono altre realtà che possiamo chiamare in causa. Sound.xyz è una di queste e può rappresentare una buona scelta.
A questo portale si aggiungono Catalog e Royal. Quest’ultima piattaforma permette di condividere la propria musica anche su Spotify e Apple Music, aiutando quindi i creatori a generare degli introiti superiori.
L’offerta è in costante aumento e presto ci sarà ancor più imbarazzo della scelta.
Se vuoi conoscere ancor di più il mondo dei token non fungibili, ecco il video giusto per te!