NFT in ripresa, ma il wash trading è sempre più un problema
Di Davide Grammatica
I numeri del settore NFT sono in aumento, ma dietro alla ripresa si possono nascondere operazioni di wash trading per gonfiare il mercato
La ripresa (presunta) del settore NFT
L’ecosistema Bored Ape Yacht Club (BAYC) non solo è il più popolare di tutto il settore NFT, ma sembra voler crescere ancora. Non lo dicono solo le partnership, come l’ultima, in ordine di tempo, con Gucci, ma i numeri.
Nel primo trimestre 2023, la collezione BAYC è quella che ha fatto registrare i volumi più alti (120 milioni di dollari), e al secondo posto c’è un’altra creatura di Yuga Labs: il metaverso Otherdeed con le sue land.
Nell’ultimo mese, tuttavia, è toccato a un altra realtà del mondo NFT, aggiudicarsi palcoscenico nella competizione per volumi di scambio, ovvero MG Lands.
Proprio dalla performance incredibile di MG Lands, però, nascerebbero dei sospetti, con diverse accuse che hanno chiamato in causa pratiche scorrette, quali in wash trading, nel suo sviluppo, ovvero quel processo di acquisto di azioni di una società attraverso un broker, e la vendita simultanea di altre della stessa attraverso un broker differente.
In ambito crypto, questo è declinato in attività di scambio tra wallet dello stesso proprietario, per creare volume artificiale e quindi manipolando il prezzo.
Solo a marzo, MG Lands avrebbe accumulato un volume pari a 27,1 milioni di dollari, di poco inferiore a quello di Otherdeed, grazie alle sue 10mila land e alla possibilità che offrono di accogliere collezioni popolari (come la stessa BAYC) nel proprio ecosistema.
NFT: numeri e prospettive
Recentemente, la società di analisi on-chain DappRadar ha pubblicato un report proprio su questo argomento, “Virtual Worlds Soar: Record Land Sales Generate $ 311 mln”.
Come si può intuire, il report segnalerebbe come il commercio di land abbia raggiunto il suo massimo storico trimestrale, con più di 147mila scambi commerciali.
Ma allo stesso tempo si segnala anche un avvertimento, ovvero che il volume di scambio sarebbe principalmente dovuto dalle operazioni delle whale nell’ottica di determinati airdrop, per ottenere token o NFT.
Il marketplace Blur, per esempio, avrebbe offerto incentivi di questo genere agli utenti disposti a fare trading utilizzando la piattaforma, aumentando quindi i volumi di collezioni come MG Lands.
Sempre a marzo, infatti, il volume delle vendite per determinate collezioni NFT è stato coperto da Blur per percentuali schiaccianti (anche il 70%), sbaragliando competitor ben più importanti come OpenSea.
Indipendentemente dai dubbi su MG Land, tuttavia, si può essere ottimisti sul futuro dell’ecosistema, anche in relazione alla fetta di mercato delle “land”. Un futuro brillante non è scontato, ma la resilienza del settore lascia ben sperare per realtà come Otherside, The Sandbox o Decentraland.
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