Opzioni: cosa sono e come funzionano

Di Gabriele Brambilla

Introduciamo le opzioni, un prodotto finanziario utilissimo per chi mette in pratica strategie di investimento più complesse

Opzioni: cosa sono e come funzionano

Opzioni: che cosa sono

Apprezzatissime dagli investitori con alle spalle un po’ di esperienza, le opzioni sono dei prodotti finanziari derivati decisamente interessanti. Si tratta di speciali contratti tra due parti, compratore e venditore, in cui il primo acquisisce il diritto di comprare o vendere dal secondo un’attività finanziaria a un prezzo definito a una certa data o entro una scadenza; anche il quantitativo è determinato dagli accordi.

Analizziamo quanto appena detto e spieghiamo meglio.

Innanzitutto, le opzioni sono dei derivati, ossia una tipologia di strumento finanziario che basa il valore su un’attività sottostante. Ad esempio, un futures sull’oro è un derivato; il suo valore seguirà quello dell’oro e l’investitore che compra o vende il future potrà guadagnare o perdere denaro in base alle fluttuazioni di prezzo dell’aureo metallo. Però, detenendo il future non si possiede dell’oro fisico, cosa differente con un ETF spot, che invece richiede all’emittente di possedere fisicamente gli asset contenuti nell’ETF.

Come abbiamo visto dalla definizione, e come suggerisce il nome, l’opzione dà diritto (ma non obbliga) a comprare o vendere. Il prezzo è già definito in partenza ed è noto come strike price. In funzione delle condizioni di mercato, il possessore del diritto potrebbe comprare o vendere, così come lasciar scadere l’opzione senza esercitarla. Poter godere di questo diritto comporta un costo, ossia il premio, che il compratore dovrà sempre versare, a prescindere dalla decisione finale di esercitare o non esercitare l’opzione.

Ora dobbiamo conoscere le due categorie di prodotto: call e put.

Opzioni call e opzioni put

Esistono due tipologie di opzioni; conosciamole per capire meglio come possono essere impiegate.

Opzioni call

L’opzione call dà la facoltà di acquistare l’attività sottostante a un determinato prezzo e secondo delle scadenze certe. L’acquirente avrà quindi la possibilità di procedere entro una certa data.

Comprare un’opzione è utile se si pensa che il prezzo andrà aumentando durante la durata del contratto. Sottoscrivendo un’opzione call al prezzo di 100$, se alla scadenza il sottostante avesse raggiunto 130$, eserciteremo il diritto e porteremo a casa un bel profitto.

E il venditore? Questa figura è “in balia” del compratore e avrebbe l’obbligo di vendere se necessario. Tuttavia, chi vende un’opzione call lo fa perché si aspetta che il mercato vada nel senso opposto rispetto alle attese di un compratore; riprendendo il nostro esempio, il venditore ci avrebbe visto giusto se il prezzo andasse sotto i 100$.

Opzioni put

Questa tipologia di opzione dà invece al possessore il diritto di vendere il sottostante a un dato prezzo e fino alla scadenza. L’esercizio dell’opzione avverrà solo se il prezzo dell’asset sottostante sarà inferiore allo strike price (perché l’opzione garantirebbe al possessore il diritto di vendere a un prezzo più alto del mercato). Il profitto è dato dalla differenza tra strike e prezzo di mercato, a cui va sottratto anche il premio.

Come per le call, le put fanno incontrare due fronti dalle vedute opposte sul mercato.

"Call o put? È possibile sia avere il diritto di comprare che quello di vendere"

Cosa succede quando scadono le opzioni?

In base al contratto e alla tipologia di opzione, esse possono essere esercitate entro una certa data o a una precisa data.

Se il possessore del diritto decide di non esercitarlo, alla scadenza non succede nulla.

Nel caso in cui l’opzione venisse esercitata, la controparte dovrà rispettare quanto previsto dal contratto e onorare i propri obblighi. Ad esempio, potrebbe essere necessario versare del denaro a chi esercita l’opzione (nel caso in cui quest’ultima fosse basata su un indice); oppure potrebbe essere necessario vendere o acquistare l’asset/gli asset sottostante/i.

Essendo un contratto, l’opzione regola nel dettaglio le modalità operative e non lascia spazio ad alcuna interpretazione.

Come operare con le opzioni?

Operare con le opzioni non è da tutti. Il motivo è semplice: essendo dei derivati, la complessità di questi strumenti si alza parecchio e potrebbe generare confusione.

Se pensiamo alla compravendita di azioni, tutto è più semplice: ci basta acquistare e vendere, non dobbiamo preoccuparci di altro. Certo, dovremo impostare uno stop loss, magari anche un take profit, ma di per sé lo strumento non è complicato.

Con i derivati cambia tutto. Le opzioni contengono diverse variabili e implicano anche uno studio dei sottostanti più approfondito. Bisogna inoltre fare dei calcoli precisi per valutare se effettivamente, al netto del premio e di eventuali commissioni, il potenziale profitto ne vale la pena.

Se si ha la giusta esperienza, questi prodotti finanziari sono molto utili per adottare strategie operative più complesse, massimizzare i guadagni e coprirsi dalle perdite. Proprio quest’ultimo punto le rende così interessanti e scambiate, ma guai a sottovalutarle.

Nel caso fossi un investitore alle prime armi o di media esperienza, questi prodotti non sarebbero il miglior strumento finanziario tra cui scegliere. Se invece avessi già buona esperienza e conoscenze, potresti aver trovato un altro interessante attrezzo da aggiungere alla tua cassetta.

"Operare con le opzioni non è da tutti: servono conoscenze ed esperienza"

Opzioni binarie

Apriamo una parentesi su un prodotto diffusissimo tra i non addetti ai lavori: le opzioni binarie.

Non facciamoci ingannare dal nome: seppur si chiamino in questo modo, non hanno nulla a che vedere con quelle viste finora.

Le opzioni binarie mettono “l’investitore” davanti a una semplice scelta: dire se un asset salirà o scenderà alla scadenza. Ecco un esempio di opzione binaria:

  • Asset: azioni Tesla
  • Scadenza: 10 minuti
  • Guadagno: 80%

Poniamo di “investire” 100 euro su questa opzione binaria, optando per la salita. Se dopo 10 minuti il prezzo sarà effettivamente più alto di quello di partenza avremo vinto 80€, ossia l’80% del “capitale investito” (100€). Se invece il prezzo sarà sceso, l’intero importo puntato andrà in fumo.

Abbiamo messo ogni riferimento all’investimento tra le virgolette. Il motivo? Come avrai certamente intuito, le opzioni binarie sono delle vere e proprie scommesse. Cosa cambia tra dire chi vincerà tra Lakers e Bulls? Assolutamente nulla. E così come per le scommesse sportive, anche i risultati finali sono i medesimi:

  • Se si sbaglia si perde tutto
  • Se si ha ragione si vince la quota

Le piattaforme che offrivano la possibilità di operare su questi prodotti guadagnavano parecchio dalle perdite dei clienti, mentre sono davvero pochi i fortunati che riuscirono a intascarsi del guadagno.

Da alcuni anni le opzioni binarie sono vietate per volere dell’autorità di vigilanza europea (ESMA). Aggiungiamo “per fortuna”: alcune binary options, chiamate turbo, super e simili, duravano pochissimi secondi; gli “investitori” si illudevano di poter fare un’analisi tecnica con candele giapponesi da 5 secondi, una cosa assurda per una delle attività più complesse e analitiche che esistano.

Opzioni binarie

Rischi e benefici

Torniamo alle vere opzioni finanziarie e capiamone rischi e benefici.

Il rischio è quello di tanti altri prodotti e asset: perdere del denaro nel caso ci fossimo sbagliati, niente di più semplice.

I benefici, oltre al possibile guadagno, stanno nella possibilità di coprirsi e inserire le opzioni in una più ampia strategia di investimento.

Per approfondire quanto appena illustrato, ecco un articolo di Borsa Italiana. Se invece vuoi conoscere i più importanti concetti di trading e investimento, scopri tutti i nostri corsi gratuiti!


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