Quanti bitcoin esistono nel 2025?
Di Gabriele Brambilla
Facciamo i conti e vediamo quanti bitcoin esistono nel 2025, considerando anche quelli andati persi per sempre

Introduzione
Tutti lo vogliono, ma quanti bitcoin esistono nel 2025?
In questo articolo scopriremo le cifre esatte, per poi spostarci sui BTC persi per sempre, fattore che condiziona parecchio la supply effettivamente disponibile. Nella realizzazione ci siamo appoggiati ai dati on-chain disponibili sui principali siti di analisi.
Indice
Quanto bitcoin esistono
Al 2025, circa il 94,5% del totale dei bitcoin sono stati minati, per un totale di 19,86 milioni. Non dimentichiamo che la supply massima è fissata a 21 milioni di BTC, cifra che sarà raggiunta intorno all’anno 2140.
Osservando questi numeri, capiamo che la scarsità dà un grande contributo al valore intrinseco di questa moneta, anche se non è il solo fattore a rendere tale bitcoin.
Oggi, ogni 10 minuti nascono 3,125 BTC dall’attività di estrazione dei miner. Ogni quattro anni avviene l’halving, fenomeno che dimezza la produzione. Di conseguenza, l’inflazione della criptovaluta più famosa continua a ridursi nel tempo.
Anche se la cifra è già piuttosto ridotta, soprattutto se confrontata ad altre criptovalute dalla supply maggiore (per ETH è 10 volte tanto e senza un tetto massimo, per esempio) c’è un punto da tenere in considerazione: le monete andate perse. Indaghiamo più a fondo.
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I bitcoin andati persi negli anni
Attenzione: meglio leggere questo paragrafo stando su una sedia, divano o poltrona. I fatti che racconteremo potrebbero far girare la testa, ci sono in ballo cifre da capogiro!
Una fetta tutt’altro che piccola dei bitcoin finora prodotti è andata persa per sempre, o comunque è molto difficile da recuperare. Le motivazioni sono differenti: BTC dimenticati, computer gettati senza pensarci, chiavi private perse, password scordate…
Verrebbe da pensare “ma come si fa a perdere un asset così prezioso?”. Gli esempi di questo tipo non mancano neppure oggi, ma un tempo la crypto regina del mercato era molto differente da oggi: valeva poco o nulla e veniva persino regalata. Non avendo il valore odierno, molti estraevano BTC per gioco, per poi dimenticarsene in seguito; dopotutto, non c’era nulla da perdere.
Non a caso, una buona parte delle coin che mai rivedremo sono perse da oltre una decade, nei primi anni Dieci.
Tra le storie più drammatiche è celebre quella dell’informatico James Howells, che si sbarazzò del vecchio computer in tempi non sospetti, gettando per errore anche l’hard disk che conteneva un bel malloppo di BTC, più o meno 8.000. Fatti i calcoli del caso, immaginando la coin a 100.000$ di valore, si tratta di 800 milioni di dollari.
Anno dopo anno, i rifiuti si aggiungono agli strati precedenti, rendendo sempre più difficile il ritrovamento. Howells vorrebbe organizzare una spedizione di scavo per individuare il prezioso reperto, supportato da un fondo americano che lo sosterrebbe nello sforzo. Tuttavia, il consiglio comunale resiste da anni alle sue richieste.
Un altro caso iconico è quello di Stefan Thomas, CTO di Ripple tra il 2012 e il 2018. Egli detiene più o meno 7.000 BTC (per l’esattezza 7.002, ottenuti come ricompensa per aver realizzato un video), ma non può utilizzarli avendo dimenticato la password del wallet. Quello che rende lo scenario esplosivo è che il portafoglio è di tipo Ironkey, programmato per eliminare tutti i dati contenuti dopo dieci tentativi errati. Da quello che sappiamo, a Thomas ne restano solo due.
Si stima che le monete perse siano dai 2,3 ai 3,7 milioni; in percentuale, tra l’11% e 17,6% della supply totale.
Per chiarezza, con “monete perse” intendiamo quelle diventate inaccessibili (chiavi private perse, bruciate e via dicendo), ma anche quelle depositate su portafogli dormienti da tantissimi anni, su cui difficilmente avverranno altri movimenti. Vediamo l’esempio per eccellenza tra quest’ultima categoria
Satoshi Nakamoto: 1.000.000 BTC mai utilizzati
Una buona parte dei bitcoin inattivi da tanti anni appartiene a Satoshi Nakamoto, ideatore e creatore della blockchain Bitcoin.
Sul wallet di Satoshi è presente circa 1 milione di BTC, minati tra il 2009 e il 2010, che non si sono mai mossi da lì. Sembra strano che oggi possano tornare magicamente attivi, motivo per cui sono nate svariate teorie intorno a questa figura: chi è Satoshi? È ancora vivo? Probabilmente non lo sapremo mai.
Una certezza però ce l’abbiamo: considerando un valore di 100.000$ per esemplare (giusto per darci un riferimento), il milione di bitcoin presenti sul suo wallet ha un valore di 100.000.000.000 di dollari. Insomma, due spiccioli!
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