Ripple: l’appello della SEC può spingere ancora di più XRP
Di Davide Grammatica
Secondo il team legale di Ripple, un appello della Securities and Exchange Commission (SEC) potrebbe amplificare il successo di XRP sull’agenzia
Ripple vs SEC
Il 13 luglio scorso, il giudice Analisa Torres ha stabilito in tribunale come Ripple (XRP) non sia una “security”. O quantomeno che non lo sia sempre, come nel caso in cui il token viene scambiato e venduto al pubblico tramite exchange (altra storia, invece, se venduto a investitori istituzionali).
Una sentenza storica, che non può non essere seguita da una risposta della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Usa. Tuttavia, il team legale di Ripple, come ha fatto sapere il responsabile, Stuart Alderoty, non sembra per nulla preoccupato. Al contrario, proprio un appello della SEC potrebbe consolidare ancora di più la posizione di XRP nei confronti del regolatore.
“Pensiamo che il giudice abbia ragione, come che sia stata una sentenza fedele della legge”, ha dichiarato Alderoty. “Inoltre, penso che una corte d’appello non solo lo ri-affermerà la sentenza, ma la amplificherà ancora di più”.
Al contrario, la SEC continua imperterrita a considerare XRP come “security”, e sta quindi valutando le strade disponibili per una revisione del caso.
Lo stesso presidente in prima persona, Gary Gensler, ha espresso il proprio disappunto per la decisione del tribunale su XRP, sottolineando come il regolamentatore continuerà a lottare per ribaltare la sentenza.
In generale la situazione sembra essere il sintomo più grande dell’assenza di una vera e propria base normativa. Con la SEC che si limita a un approccio “esecutivo”, e che limita gli Usa a una giurisdizione “indietro” rispetto al resto del mondo in ambito crypto.
“Abbiamo ancora bisogno di un quadro normativo razionale, completo e comprensibile per le criptovalute negli Stati Uniti”, ha sottolineato, infine, Alderoty. “A causa del rifiuto della SEC di applicare fedelmente la legge, gli Usa sono rimasti decisamente indietro rispetto a Europa e Asia”.
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