SOS crypto FOMO: una guida alla sopravvivenza
Di Davide Grammatica
Bitcoin a $60k lancia l’allarme FOMO, con la volatilità alle stelle e tutti i pericoli della speculazione. Come possiamo affrontarla?
Le crypto ai tempi della FOMO
Sono stati due lunghi anni. Prezzi crollati, società in fallimento e una narrativa politica avversaria. Eppure, tutto sembra ormai alle spalle, con BTC quasi tornato ai suoi ATH, le altcoin in rialzo e un “fear & greed index” che la “paura” non la vede nemmeno col binocolo.
Abbiamo attraversato tutte le fasi del lutto/bearmarket: la negazione davanti ai prezzi improvvisamente in calo, la rabbia rispetto alle società in bancarotta e i fondi congelati (o peggio persi), la contrattazione nel momento in cui è stato necessario operare per limitare le perdite, la depressione nel ricordo di APY fuori da ogni grazia, e infine l’accettazione del mercato ribassista.
E senza neanche accorgercene, bitcoin torna a superare 60mila dollari.
In verità, però, i più attenti avranno notato come i segnali fossero già chiari, come un’elaborazione del lutto ma questa volta al contrario. Prima piccole scintille di speranza, con nuove narrative e sviluppi rapidamente soffocati dall’apatia del mercato. Poi una leggera ripresa dei prezzi, ma sempre di poco conto, se si deve ripartire da un -90%.
Un giorno BTC decide però di volersi riprendere i suoi ATH storici, e allora tutto il mondo crypto si rende conto di essere ritornato in un mercato rialzista.
Questa volta, tuttavia, sappiamo cosa ci potrebbe aspettare. Potrebbe tornare tutto come prima, ma non per forza in chiave positiva. Le varie crypto potrebbero superare i loro ATH, i VC potrebbero tornare ad annunciare fondi da miliardi di dollari, e i ceo di società crypto a finire su Forbes. E ancora, un nostro amico d’infanzia potrebbe lanciare la sua collezione NFT e un calciatore famoso sponsorizzare un protocollo DeFi.
In altre parole, oltre a cercare di guadagnare, bisognerà allacciarsi le cinture. O almeno questo è quello che ci suggerisce di fare, in questo momento, BTC sopra i 60k e ancora in pieno assetto rialzista.
Questo focus on è stato pubblicato in esclusiva sulla nostra newsletter Whale Weekend del 1 marzo 2024. Iscriviti per non perdere articoli inediti, analisi, news della settimana e tanto altro ancora!
Indice
I segnali del bullmarket
Ma come siamo finiti in questa situazione di improvvisa FOMO (Fear Of Missing Out)?
In una parola: ETF, la pietra angolare di questo nuovo ciclo rialzista. È iniziato tutto con le voci di una probabile approvazione di un ETF spot BTC negli Usa, e ora si guarda ai nuovi prodotti come il volano principale della ripresa del settore.
Nelle ultime settimane, gli ETF hanno registrato record su record. Si parla di 7,69 miliardi di dollari in volumi giornalieri, di cui $3,35 miliardi solo per quanto riguarda IBIT di BlackRock. In più, un inflow molte volte superiore all’offerta di BTC generata dai miner, che ha portato BTC a percorrere uno dei rally rialzisti più veloci di tutti i tempi.
Addirittura, toccati i $64k, Coinbase ha subito un’interruzione del servizio dovuta all’eccessivo traffico sulla piattaforma, che a sua volta ha creato il panico (seppur momentaneo) tra la community. Si è persino arrivati a speculare intorno a un possibile ingresso di Jeff Bezos nel club degli investitori miliardari in Bitcoin, tanto è sembrato inverosimile questo rialzo.
E tutto a una velocità sconsiderata. Le altcoin non hanno fatto nemmeno in tempo a rispondere al movimento del prezzo di Bitcoin, che le memecoin hanno preso tutte le attenzioni degli investitori più inclini al rischio.
Insomma, se questi sono i ritmi del nuovo bullmarket, la FoMO è proprio dietro l’angolo, e non possiamo permetterci di affrontarla senza una preparazione adeguata.
Introduzione alla FOMO
Tanto per cominciare, impariamo a conoscere il nostro nemico. Quando si parla di FOMO, si intende quella “paura di essere tagliati fuori”.
In sostanza, una crypto cresce a dismisura, molti utenti registrano guadagni non indifferenti e tu, piccolo non-possessore della coin in questione, sei invidioso. Comprare in una condizione perfetta per un take-profit, tuttavia, non è una grande idea, e si rischia di essere esposti a probabili e improvvisi dump. Che poi è quello che capita ai più durante il bullmarket.
La FoMO è una bestia brutale, che colpisce a livello psicologico, ed è responsabile quasi in ogni caso del fallimento di investimenti azzardati.
Le operazioni imprudenti o senza senso hanno sempre almeno un pizzico di FOMO nella loro “ricetta”. Per questo motivo, oltre a saper analizzare il mercato, studiare i progetti, comporre il portafoglio e stabilire una strategia, dobbiamo anche saper riconoscere i momenti in cui le decisioni vengono inflazionate dalle emozioni. Negli investimenti, purtroppo, dobbiamo cercare di essere dei robot.
La FOMO fa anche leva su delle componenti “antiche” della nostra mente. La psicologia studia da anni questa paura, esplosa con l’arrivo dei social media. Ma anche qualcosa di molto più antico, che si ricollega a quando i nostri antenati lottavano quotidianamente per la sopravvivenza. Allora, restare esclusi da una comunità innalzava le possibilità di morire. Se oggi questo problema non c’è più, almeno per gli uomini e le donne che vivono nei paesi sviluppati, la paura di restare tagliati fuori è ancora lì a farci compagnia. Internet e i social hanno solo acuito il problema.
Di fatto, è un tipo di ansia che colpisce molto i più giovani, non risparmiando però anche le fasce di età superiori. Mediante i social si possono vedere le altre persone che fanno viaggi ed esperienze, mentre noi siamo seduti a non far nulla, sentendoci quindi arrabbiati, nervosi ed esclusi. Oppure, potremmo vedere delle foto di un gruppo di amici che si sta divertendo, pensando “ma perché non mi hanno invitato?”.
Insomma, le sfaccettature della FoMO sono tante, ma è comunque interessante sapere che gli investimenti sono solo una delle occasioni in cui questa paura si manifesta.
L’impatto della FOMO nella community
Le statistiche, poi, sono preoccupanti. Pare che più del 50% degli utenti social soffra di FOMO in qualche modo. La percentuale cresce anche fino al 75% quando ci si concentra sugli adolescenti.
Quanto alla “nostra” FOMO, è difficile stimare quanti investitori ne siano affetti. Ma possiamo affermare con buona sicurezza che, più o meno, quasi tutti l’abbiano sperimentata almeno una volta. Dopodiché, grazie allo studio e all’esperienza, i suoi effetti dovrebbero essere sempre meno presenti.
Come superare la FoMO
Ma in sostanza, come si può individuarla e superarla? Prima di compiere qualsiasi operazione di trading o investimento, dovremmo innanzitutto valutare se fa parte della nostra strategia. Dovremmo avere chiari gli obiettivi e gli asset su cui operare, derivati da analisi fondamentale e tecnica. Se ci trovassimo a ragionare su dei movimenti estranei alla strategia, attenzione: potrebbero essere frutto della FOMO su quel determinato asset.
Ovviamente, non è sempre la paura a muoverci: potremmo aver scovato qualcosa di interessante e dal grande potenziale. In questo caso, sarebbe giusto approfondire la questione. L’importante è non prendere decisioni avventate, la regola d’oro per evitare la “Fear of Missing Out”.
In generale, potremmo porci sempre queste domande prestabilite:
L’operazione che sto valutando fa parte della mia strategia?
Se “no”: ho analizzato i fondamentali e l’andamento dell’asset? Vale la pena procedere?
Se “sì”: le analisi sono ancora valide? Sto rispettando le modalità (tempistiche, capitali…) che ho stabilito inizialmente?
Come mi sento in questo momento? Avverto delle emozioni o sensazioni particolari? Dalla gioia al nervosismo, non dovremmo sentirne nessuna;
Qual è il sentimento del mercato? C’è eccessiva paura o esaltazione? Massima attenzione anche in questi casi;
Sono sicuro/a di aver valutato in modo analitico e razionale l’operazione? Attendiamo qualche ora e rivalutiamo tutto dall’inizio.
Seppur di qualche tempo fa, il video che segue può aiutare a mettere alla porta la FOMO in trading e investimenti: dagli un’occhiata, sarà tempo ben speso.
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