S&P 500: l’indice che misura la salute dell’economia USA
Di Gabriele Brambilla
Conosciamo meglio l'indice S&P 500, uno dei grandi protagonisti dei mercati azionari e dell'economia americana

Cos'è l'S&P 500?
L’S&P 500 è uno degli indici di borsa più conosciuti al mondo, considerato il punto di riferimento per valutare la performance complessiva del mercato azionario statunitense. Su di esso investono risparmiatori e aziende provenienti da tutto il pianeta, a testimonianza dell’importanza che riveste.
L’acronimo “S&P 500” sta per Standard & Poor’s 500. L’indice è creato dall’omonima società e racchiude le 500 maggiori società statunitensi quotate in borsa, selezionate in base alla loro capitalizzazione di mercato, liquidità e rappresentatività settoriale.
A differenza dell’indice Dow Jones, che si basa su un numero limitato di titoli (solo 30), l’S&P 500 offre una panoramica più ampia e bilanciata dell’economia americana, rendendolo un benchmark chiave per gli addetti ai lavori e gli investitori.
Storia e composizione S&P 500
Diamo spazio a un po’ di storia.
Lanciato ufficialmente nel 1957 da Standard & Poor’s, oggi parte del gruppo S&P Global, l’S&P500 nasce con l’obiettivo di fornire una misura più realistica del mercato rispetto ai precedenti indici composti da pochi titoli. Accrescendo la quota di aziende che compone il paniere, si possono così evitare rumori di fondo e dinamiche puramente settoriali, offrendo una fotografia migliore dell’economia. A breve però vedremo che non è sempre così.
Le aziende incluse nell’S&P 500 provengono da 11 diversi settori: finanza, tecnologia, beni di consumo, sanità, energia, industria, utility, comunicazione, materiali, immobiliare e servizi di pubblica utilità. La composizione è aggiornata periodicamente da un comitato indipendente, tenendo conto di criteri specifici; tra questi spiccano la capitalizzazione minima (attualmente oltre 14 miliardi di dollari) e l’avere sede legale negli Stati Uniti.
Tra le società più rappresentative si trovano Apple, Microsoft, Amazon, Alphabet (Google) e NVIDIA. Queste stock, che costituiscono una larga fetta dell’indice e detengono capitalizzazioni mostruose, ne influenzano notevolmente l’andamento. Ciò significa che, pur trattandosi di un paniere diversificato, le performance dell’S&P 500 possono essere in parte guidate da pochi grandi protagonisti, specialmente nel settore tech.

Perché è così importante?
L’importanza dell’S&P 500 non sta solo negli “affari della finanza”: esso è infatti considerato un indicatore affidabile della salute economica degli States.
Quando l’indice sale, spesso riflette l’ottimismo degli investitori, la crescita degli utili aziendali e una congiuntura economica favorevole. Al contrario, una fase ribassista può segnalare rallentamenti economici, pressioni inflazionistiche o tensioni geopolitiche. Seguire questo index ci permette di comprendere delle dinamiche che vanno ben oltre il “semplice” andamento della borsa e che condizionano pesantemente la vita economica americana e mondiale.
Lo Standard and Poor’s 500 è anche un riferimento per moltissimi strumenti finanziari. Fondi indicizzati, ETF e prodotti derivati replicano l’andamento dell’S&P 500, rendendolo centrale anche nella gestione passiva degli investimenti. Questi prodotti attirano ingenti capitali e sono considerati un pilastro per molte strategie di investimento.
Tornando su quanto abbiamo scritto nel paragrafo precedente, la natura “ponderata per capitalizzazione” implica che le aziende più grandi hanno un peso maggiore nel determinare la direzione dell’indice. Questo lo rende molto sensibile alle oscillazioni delle big tech e dei titoli a maggiore capitalizzazione, dando vita sia a delle opportunità che a delle criticità di cui bisogna tenere conto.
"Termometro dell'economia e riferimento per prodotti finanziari: l'S&P 500 ha delle grandi responsabilità!"
S&P 500: bussola dei mercati
Seguire l’S&P 500 permette di avere una fotografia aggiornata del sentiment degli investitori.
Nei periodi di espansione economica, l’indice tende a crescere, spinto da utili aziendali solidi, politiche monetarie accomodanti e fiducia dei consumatori. Nei momenti di crisi, invece, l’indice riflette rapidamente le tensioni, diventando un termometro delle aspettative del mercato.
È per questo motivo che viene seguito con grande attenzione in concomitanza con la pubblicazione di dati macroeconomici (come inflazione, occupazione o vendite al dettaglio) e nel corso delle riunioni della Federal Reserve.
Anche le trimestrali delle principali aziende possono avere un impatto significativo, specialmente se si tratta di titoli a grande capitalizzazione che, come ormai sappiamo, hanno un peso importante sull’andamento dell’index.
In conclusione, comprendere il funzionamento dello Standard & Poor’s 500 è un passo importante per leggere con maggiore consapevolezza le dinamiche economiche in corso e future.