Tether: la capitalizzazione di USDT torna a livelli record
Di Davide Grammatica
La capitalizzazione della stablecoin Tether USD (USDT) ha riconquistato il suo massimo storico di 83,3 miliardi di dollari, tornando ai livelli pre-TerraUSD
Tether regina delle stablecoin
USDT, la stablecoin emessa da Tether, ha riconquistato il suo livello record di capitalizzazione di mercato, pari a 83,3 miliardi di dollari, raggiunto in passato solo precedentemente al crollo di TerraUSD, ormai più di un anno fa.
Questo, nonostante una sensibile contrazione del mercato, e recuperando tutti i 18 miliardi di dollari persi a seguito del trend ribassista aperto dalla crisi del mondo DeFi a maggio 2022.
In questo senso, il traguardo di Tether assume un carattere ancora più significativo in relazione alle difficoltà del settore, soprattutto se si pensa alle stablecoin stesse. Questa classe di token ha infatti sofferto in particolar modo negli ultimi mesi, ma con i suoi 129 miliardi di dollari che compongono la sua fetta di mercato mantiene un ruolo fondamentale nel mondo della finanza decentralizzata.
USDT, nello specifico, ha conquistato la sua fortuna a scapito delle concorrenti. USDC, emessa da Circle, per esempio, è stata colpita sensibilmente dalla crisi bancaria americana dello scorso marzo, con il crollo del partner Silicon Valley Bank.
Binance USD (BUSD), con una capitalizzazione da 20 miliardi di dollari, è invece incappata nel divieto imposto all’emittente Paxos di coniare nuovi token da parte delle autorità di regolamentazione di New York.
La resilienza di USDT
Tutte circostanze risultate molto più impattanti rispetto ai problemi affrontati, comunque, da Tether, da sempre criticata per la sua mancanza di trasparenza sulle riserve, e che lo scorso anni è stata chiamata in causa da un giudice per una presunta manipolazione del prezzo di Bitcoin. Per non dimenticare anche un’inchiesta del Wall Street Journal, in merito ad alcuni documenti falsificati per attingere a dei conti bancari.
Gli utenti che sfruttano le stablecoin, ad ogni modo, sembrano aver preferito di gran lunga USDT negli ultimi mesi, portando la stable a raggiungere la quota di mercato più alta degli ultimi 22 mesi.
Probabilmente, come suggeriscono alcuni analisti, anche per il fatto che la stabilità del peg potrebbe influire molto più di questioni di trasparenza.
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