Parlamento Ue: "Le crypto come le droghe"
Di Davide Grammatica
L'ex ministro delle finanze belga, Johan Van Overtveldt, ha chiesto il divieto di circolazione delle crypto paragonandole alle droghe
Le crypto sono "come le droghe"
Johan Van Overtveldt, portavoce economico dell’ECR (Conservatori e Riformisti Europei) al Parlamento Ue, nonché ex ministro delle finanze del Belgio, ha proposto il divieto di circolazione delle crypto, paragonandole addirittura alle droghe.
Le dichiarazioni di Overtveldt nascono sulla scia delle turbolenze del settore bancario, e si pongono in netto contrasto alla preparazione del voto sulle regolamentazioni e le licenze del settore crypto del Parlamento europeo.
Dietro a Overtveldt ci sono altri 64 legislatori dell’Ue, i quali si sono schierati per “imporre un severo divieto alle criptovalute”, come conseguenza all’attuale tumulto bancario. Questi asset, sempre secondo il portavoce, non sarebbero che mera speculazione “senza nessun valore economico o sociale”.
“Se un governo vieta le droghe, dovrebbe vietare anche le criptovalute“, ha sottolineato, inoltre, Overtveldt. Perché le ripercussioni del fallimento di Silvergate e della Silicon Valley Bank si sarebbero diffuse sui mercati europei proprio per la loro posizione favorevole nei confronti dell’industria crypto.
La stessa Credit Suisse, con le sue azioni al minimo storico e soccorsa dalla Banca nazionale svizzera con un prestito di 53 miliardi di dollari, vedrebbe alla base delle sue difficoltà proprio i problemi nati dal settore crypto.
Il futuro delle crypto in Europa
L’ECR, che rappresenta un insieme di parlamentari “conservatori e riformatori” di destra, è il quinto gruppo politico più grande del Parlamento Ue, ed è presente nella commissione per gli affari economici e monetari. E pur essendo schierato, come recita il manifesto, per “libertà individuale, proprietà privata e un governo limitato” sembra avere una posizione nettamente ostile a Bitcoin e le criptovalute nel loro insieme.
Van Overtveldt, d’altra parte, è un’autorità di relativo spessore all’interno delle istituzioni europee, essendo stato in passato ministro delle finanze del Belgio dal 2014 al 2018. E sembra conoscere il settore, avendo partecipato e guidato il lavoro del parlamento su una nuova legge che consenta uno scambio dei titoli basato sulla blockchain.
Le sue parole, quindi, potrebbero avere in qualche modo influenza sul percorso intrapreso dall’Europa, il cui parlamento (705 legislatori) voterà sul regolamento Markets in Crypto Assets (MiCa) il mese prossimo.
Questo offrirà un quadro normativo definitivo per tutti gli operatori del settore, oltre a norme di governance e a protezione dei consumatori.
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