VanEck: “Ecco perché investire in Bitcoin”
Di Davide Grammatica
Il gestore di asset VanEck, in attesa dell’approvazione del suo ETF spot BTC, ha illustrato in una recente ricerca il potenziale di Bitcoin e i motivi per cui intende investirci
VanEck scommette su Bitcoin
Il gestore di asset VanEck, uno dei richiedenti più importanti di un ETF spot BTC alla SEC, ha illustrato in una recente ricerca il potenziale di Bitcoin e i motivi per cui intende investirci.
I presupposti li conosciamo bene. Bitcoin è un asset associabile all’oro in quanto potenziale riserva di valore, con caratteristiche quali offerta limitata, crescente adozione, potenziale copertura contro l’inflazione, e il vantaggio di diversificare, tramite esso, il proprio portafoglio di investimenti.
L’offerta limitata è una caratteristica principale e “arbitraria”, i cui effetti sono incrementati anche dall’halving, che riduce del 50% le ricompense per ogni blocco autenticato rallentando allo stesso tempo anche la frequenza di entrata in circolo di BTC.
Questi halving, sempre secondo VanEck, sono però anche una potenziale spinta al valore di BTC stesso, aumentando collateralmente la difficoltà di mining di Bitcoin e limitandone l’offerta, proprio come si comporta una riserva di valore.
Il più vicino, tra l’altro, è il prossimo aprile 2024, e storicamente si è sempre registrato un rally di mercato successivamente a esso.
Ciò che rispetto al passato è cambiata parecchio, invece, è l’adozione dell’asset. Oggi diversi commercianti e aziende accettano BTC come forma di pagamento, e l’infrastruttura è evoluta per cercare renderlo conveniente e comodo alla persona media, tramite wallet e CEX user friendly. Anche lato istituzioni, poi, i progressi sono molti, con hedge fund e società di gestione patrimoniale pronti a sfruttare il potenziale di Bitcoin.
Lo sguardo sullo sviluppo di VanEck
L’adozione, secondo VanEck, può poi essere ulteriormente incrementata dallo sviluppo dei Layer-2, con soluzioni di scalabilità e di personalizzazione, come del resto è il Lightning Network. Oppure, il protocollo di tokenizzazione RGB, che permette la gestione di azioni o obbligazioni come se fossero risorse digitali sulla blockchain.
Bitcoin potrebbe poi, grazie alla sua bassa correlazione con le attività tradizionali della tradFi, aumentare le soluzioni di diversificazione del portafoglio, anche sulla base della sua evoluzione in parallelo ad altri elementi macroeconomici.
Un’allocazione in Bitcoin, come raccontano i dati di VanEck, può anche migliorare il profilo di rischio dei portafogli di investimento istituzionali, per esempio incrementando il rendimento cumulativo di un portafoglio azionario (60%) e obbligazionario (40%), incidendo solo in minima parte sulla volatilità complessiva.
Infine, Bitcoin risulta “migliore” dell’oro secondo più aspetti, come la maggiore divisibilità e la maggiore trasparenza, che lo rendono ideale in un contesto di nuove sfide introdotte dall’inflazione, sia per gli investitori retail, sia per quelli istituzionali.
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