Aspettative di inflazione: perché dovresti seguirle

Di Gabriele Brambilla

Le aspettative di inflazione possono avere un grande potere sia previsionale che autorealizzante: conosciamole meglio!

Aspettative di inflazione: perché dovresti seguirle

Introduzione

Oltre ai dati, agli indicatori e alle analisi, un altro fattore può condizionare i prezzi e i mercati: le aspettative di inflazione.

In questo approfondimento capiremo di che cosa si tratta e perché dovremmo seguirle. Usciranno spunti preziosi e utili non solo se si investe, ma anche per quando ci mettiamo nei panni di semplici consumatori.

Iniziamo subito!

Comprendere le aspettative di inflazione

Quando si parla di inflazione, spesso si guarda ai numeri pubblicati ogni mese dagli uffici statistici. Ad esempio, vengono subito in mente il CPI, che seguiamo con la massima attenzione, così come il PCE Price Index.

Tuttavia, un altro elemento chiave – e talvolta più determinante – è rappresentato dalle aspettative di inflazione, ovvero da ciò che famiglie, aziende e investitori pensano che accadrà ai prezzi in futuro.

Queste aspettative si formano sulla base di una serie di fattori: l’andamento dei prezzi attuali, le politiche monetarie in atto, le condizioni macroeconomiche e persino il clima geopolitico. Esse possono essere rilevate in modi diversi: attraverso sondaggi (ad esempio quello condotto dall’Università del Michigan), attraverso modelli economici, oppure in maniera più sofisticata, osservando i movimenti dei titoli di Stato indicizzati all’inflazione come i TIPS americani. Sì, andiamo un po’ più sul tecnico, ma l’obiettivo finale è sempre lo stesso: valutare in che direzione sta andando l’inflazione.

Un parametro molto usato è il break-even inflation rate, che rappresenta la differenza di rendimento tra un Treasury nominale e uno indicizzato all’inflazione. Più alta è questa differenza, più elevate sono le aspettative inflazionistiche per l’orizzonte temporale considerato.

Leggi di più: cos’è l’inflazione

Perché le aspettative di inflazione sono così importanti?

Le aspettative di inflazione non influenzano solo la percezione dei prezzi nel futuro, ma condizionano direttamente il comportamento economico di milioni di attori. Capiamo in che modo con un semplice esempio.

Se le famiglie si aspettano che i prezzi saliranno presto, tenderanno ad anticipare gli acquisti importanti, come un frigorifero, un’auto o persino una casa. Così facendo, esse contribuiranno a far salire la domanda e, di conseguenza, i relativi prezzi. Le imprese faranno lo stesso: aumenteranno i prezzi e contratteranno salari più alti per compensare il potere d’acquisto.

È proprio per questo effetto “autorealizzante” che le banche centrali monitorano ossessivamente le aspettative di inflazione. Una Fed o una BCE credibile è in grado di ancorare tali aspettative al proprio target (tipicamente il 2%), trasmettendo fiducia e stabilità. Ma se queste si disancorano, ossia se i mercati iniziano a credere che l’inflazione futura sarà sistematicamente più alta (o più bassa) del previsto, l’efficacia della politica monetaria può indebolirsi e le dinamiche inflazionistiche possono sfuggire di mano.

Quanto abbiamo appena spiegato non significa che l’inflazione si muova esclusivamente per via di questi fattori: il meccanismo è decisamente più complesso. Tuttavia, dobbiamo includere nell’equazione anche questa variabile che, talvolta, pesa parecchio sul risultato finale.

Leggi di più: la banca centrale

Mercati, obbligazioni e segnali indiretti

Nel mondo della finanza, le aspettative inflazionistiche si riflettono quotidianamente in strumenti come i TIPS o i contratti derivati sull’inflazione. L’analisi delle curve di break-even a 5 o 10 anni è una pratica consolidata nei desk di trading, perché fornisce una stima implicita delle aspettative future dei prezzi.

Un indicatore particolarmente apprezzato dagli economisti è il 5y5y forward inflation rate, che misura l’inflazione attesa tra 5 e 10 anni da oggi. Questo dato è utile per capire non tanto dove andrà l’inflazione nel breve periodo, ma se gli operatori economici ritengono che la banca centrale riuscirà a mantenere la stabilità dei prezzi nel lungo termine. Valori troppo elevati o troppo bassi possono segnalare rispettivamente un surriscaldamento o un’eccessiva debolezza dell’economia futura, con implicazioni dirette per la politica dei tassi d’interesse.

Anche gli swap sull’inflazione, i futures sui tassi e i movimenti valutari offrono segnali indiretti su come il mercato stia leggendo il rischio inflattivo. In altre parole, le aspettative non sono solo un concetto teorico, ma influenzano i prezzi degli asset in tempo reale.

Case study: il biennio 2021–2022

L’importanza delle aspettative di inflazione è emersa in tutta la sua forza tra il 2021 e il 2022.

A seguito della pandemia, le economie occidentali si sono ritrovate a gestire un’impennata della domanda interna, accompagnata da carenze produttive, ritardi nella logistica globale e forti rialzi dei prezzi energetici. Un contesto complicato che ha visto le aspettative di inflazione a medio termine salire bruscamente, soprattutto negli Stati Uniti.

Nel primo semestre del 2022, il break-even a 10 anni ha superato stabilmente il 3%, valore ben al di sopra del target del 2% della Fed. Questo aumento è stato interpretato come un segnale di rischio: il mercato temeva che la banca centrale americana fosse “in ritardo” nel contrastare l’inflazione.

break even 10y USA

10-Year Breakeven inflation rate. Fonte: FRED 

In risposta, la Federal Reserve ha avviato uno dei cicli di rialzi dei tassi più rapidi della sua storia, con l’obiettivo non solo di frenare la crescita dei prezzi effettivi, ma anche di riportare sotto controllo le aspettative di inflazione.

La retorica usata dai funzionari, così come le proiezioni economiche rilasciate nei vari FOMC, sono stati parte di una strategia comunicativa volta ad “ancorare” nuovamente le aspettative al target desiderato. Il 2022 è stato, in questo senso, un esempio lampante di quanto il “sentiment” sui prezzi futuri possa orientare la politica economica più ancora dei dati correnti.

Considerazioni finali

Le aspettative di inflazione non sono solo una previsione tecnica per economisti e analisti, ma un elemento vivo che si riflette nelle scelte quotidiane di consumatori, imprese e investitori.

Sono un po’ come un termometro dell’umore economico: quando le aspettative salgono, si innescano reazioni a catena che possono alimentare l’inflazione stessa; quando scendono troppo, si rischia il contrario, ovvero stagnazione e rallentamento. Un meccanismo semplice da comprendere ma molto difficile da gestire, perché include aspetti psicologici da non sottovalutare.

Per le banche centrali, mantenere le aspettative sotto controllo significa saper comunicare in modo chiaro, credibile e tempestivo. Per i mercati, saperle leggere vuol dire anticipare le prossime mosse sui tassi o sul ciclo economico. Quanto a tutti gli altri, si tratta di uno strumento in più per capire dove sta andando l’economia.

In un mondo sempre più interconnesso, monitorare ciò che ci si aspetta può contare quanto osservare ciò che sta accadendo.


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