Bitcoin: Lo SHOCK dell'offerta non è mai stato così vicino
Di Daniele Corno
Sempre più Bitcoin si muovono nelle tasche della finanza e dell'economia globale. Siamo veramente così vicini ad uno shock dell'offerta?

Stanno finendo i Bitcoin?
È già arrivato il momento di pensare ad uno SHOCK dell’offerta di Bitcoin sul mercato? Forse con leggero anticipo ma, ciò che sta succedendo sul mercato è frutto di un cambiamento radicale.
Dove sono tutti i bitcoin? Come riportato da Bitinfocharts, quasi il 60% dell’offerta, pari a circa 13 milioni di BTC è distribuito in meno di 15.000 indirizzi, con importi che vanno dai 100 BTC in su. Del restante, quasi il 50% rimanente è custodito in indirizzi di una classe di “medi investitori”, con importi compresi tra 10 e 100 BTC.
È facile quindi comprendere che nelle tasche degli investitori retail sono presenti meno del 20% dell’offerta totale dei BTC sul mercato.
Negli ultimi anni tuttavia, le pressioni di acquisto sono cambiante in termini di peso, grazie a numerose entità che hanno adottato strategie di accumulo. Pensiamo ad investitori istituzionali grazie agli ETF, oltre ad Aziende pubbliche, private e governi.
Come sono distribuiti i Bitcoin?
Per rispondere a questa domanda possiamo tenere in considerazione 6 categorie: Exchange, Miner, ETF spot -e altri fondi-, Governi, Aziende -pubbliche e private- e DeFi.
Exchange
In una fase di continua discesa, gli Exchange sono vicini al loro picco minimo di bitcoin in custodia. Parliamo di circa 2,18 milioni di BTC, pari a poco più del 10%, in calo del -25% dai valori di un anno fa.
Miner
Circa 1.8 milioni di BTC anche i Miner sono sui valori minimi degli ultimi 3 anni, in una fase laterale da inizio 2025.
ETF SPOT e Fondi
Tra i principali driver dei rialzi dell’ultimo anno, gli ETF spot e gli altri prodotti di investimento stanno accumulando BTC ad una folle velocità. Quasi 1.3 milioni di BTC sono nelle loro tasche, in un ciclo di acquisti che non tende a diminuire.
Governi
Oltre 520 mila BTC sono nelle tasche dei governi, principalmente grazie a sequestri, o grazie ad altre attività, come nel caso del Bhutan e di El Salvador. Alla guida troviamo ovviamente USA e CINA i quali, secondo alcune stime sarebbero in possesso di circa 200.000 BTC l’uno. Seguono anche il Regno Unito e e l’Ucraina, rispettivamente con circa 61.000 e 46.000 unità. Non manca anche la Corea del Nord che, a seguito dell’hack di Bybit, si trova in quinta posizione con i 13.500 BTC riciclati dagli hacker.
Aziende
Pubbliche o private che siano, tra i principali driver in acquisto ad oggi, le aziende ricoprono un ruolo fondamentale. A partire da Strategy di Michal Saylor che da sola possiede più di 500.000 BTC, tra private e pubbliche, le aziende possiedono quasi 1.1 milioni di unità.
DeFi
Seppur in quantità contenuta, sono oltre 200.000 le unità circolanti in DeFi grazie a prodotti come wBTC di Bitgo e cbBTC di Coinbase, insieme ad oltre 50.000 BTC in protocolli come Babylon e Lombard, parte della BTCfi.
Potrebbero finire i Bitcoin sul mercato?
Ci sarà sempre la possibilità di comprare bitcoin a patto che ci sia un venditore disposto a cedere le sue quote ad un determinato prezzo.
Quel che è tuttavia da tenere a mente è che il peso degli acquisti attuali è in forte crescita, grazie al potere liquido di grandi fondi e investitori, aziende e governi.
Ciò sta spostando una grande fetta della supply nelle mani di holder con un certo polso. Affermare che siamo in prossimità di uno Shock dell’offerta è forse prematuro, ma oggi più che mai è importante avere un quadro chiaro degli eventi.
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