Celestia: la blockchain modulare
Di Gabriele Brambilla
Seppur appena nata, conosciamo Celestia, la blockchain modulare basata su Cosmos che promette di far parlare molto di sé
La blockchain Celestia
Eccoci a trattare di una delle chain più innovative del panorama: Celestia.
Annunciata tempo fa e lanciata il 31 ottobre 2023, questa realtà porta tante idee innovative che, come dicevamo nell’introduzione, promettono grandi cose. Da sottolineare che nell’ottobre 2022 il progetto raccolse ben 55 milioni di dollari di capitali.
Trattandosi di un network di nuova concezione raccomandiamo però di muoversi con la massima cautela, perché non disponiamo di uno storico su cui fare affidamento. Se Celestia funzionerà senza troppi intoppi, probabilmente potrà ritagliarsi un ruolo di primo piano sulla scena blockchain e crypto.
Conosciamo meglio questo network e la sua criptovaluta TIA.
Che cos'è Celestia?
Celestia è una blockchain modulare costruita su Cosmos (basata su CometBFT e Cosmos SDK) che promette grandi cose. L’algoritmo impiegato è di tipo Proof-of-Stake.
Pensata soprattutto per gli sviluppatori, ha come obiettivo di migliorare scalabilità e prestazioni, rendendo inoltre semplice creare delle chain basate su di essa. Praticamente si tratta di un network che vuole togliere di mezzo gran parte delle difficoltà che si incontrano quando si sviluppa una chain.
Per riuscire nell’impresa, Celestia mantiene separati i livelli di consenso dalle transazioni, in modo tale da offrire flessibilità e prestazioni migliori. In questo modo, creare e mettere online una propria chain diventa più facile e non richiede l’enorme lavoro che solitamente c’è dietro.
La struttura di Celestia, con questa separazione, è modulare e differente rispetto alle classiche blockchain monolitiche.
Il progetto nasce con un obiettivo ambizioso: dar vita a un ecosistema composto da livelli in grado di interfacciarsi tra loro senza difficoltà, espandendolo sempre più.
Entrando più nel dettaglio, Celestia si distingue principalmente per queste peculiarità:
- Utilizza i rollup (in modalità off-chain) per eseguire le transazioni;
- Mantiene divisi i livelli di consenso ed esecuzione;
- Fraud proof.
Dicevamo che il nocciolo di Celestia sta nel mantenere separati consenso ed esecuzione. Così facendo, la blockchain si muove in maniera più efficiente, pur assicurando un’elevata sicurezza. Nello specifico, mentre il consenso farà tutte le verifiche del caso e ordinerà le transazioni, l’esecuzione si occuperà prettamente della parte operativa.
Invece, una classica chain carica il consenso anche con la parte operativa, che implica la validazione di ciascuna transazione e la sua esecuzione. Una bella mole di lavoro, soprattutto nei momenti di picco.
La sicurezza viene garantita mediante la fraud proof. Tutto parte dalla verifica della disponibilità dei dati, basata su una piccola parte dei dati stessi (data sampling). Questa parte di lavoro viene eseguita dai light client; se qualcosa non dovesse tornare, la fraud proof entrerebbe in gioco e diffonderebbe l’informazione all’intera chain.
Al di fuori degli sviluppatori, quali vantaggi ottiene l’utente? Scopriamolo.
Innanzitutto, Celestia si propone come una blockchain ad alte prestazioni, in grado di processare un elevato numero di transazioni. Contemporaneamente, le gas fee saranno molto contenute. Già questo punto dovrebbe essere sufficiente, perché l’utente può effettuare operazioni a basso costo e rapidamente.
Poi, un’architettura di questo tipo, flessibile, interoperabile e moderna, è in grado di ospitare svariate applicazioni. Il che significa maggior scelta per l’utente, nonché (in teoria) più capitali e liquidità in circolazione.
Tokenomics di TIA
Abbiamo parlato dell’infrastruttura, ma veniamo alla coin nativa di Celestia: TIA.
Iniziamo dalla supply massima, pari a 1 miliardo di esemplari. Al lancio del network (il 31/10/2023) l’allocazione veniva così distribuita:
- 26,8% riservata a ricerca e sviluppo. Il capitale è nelle casse della Celestia Foundation e del team core;
- 20% pubblica, suddivisa a sua volta tra genesis drop e incentivi e iniziative future;
- 19,7% destinata ai supporter del progetto (series A&B);
- 17,6% riservata ai membri di Celestia Labs;
- 15,9% per i supporter del progetto (seed).
NB: L’immagine proviene dalla documentazione ufficiale di Celestia.
La supply di 1 miliardo di TIA sarà soggetta a vari unlock distribuiti nel tempo. Esclusa l’inflazione (su cui torneremo), nel primo anno non è previsto alcun unlock; ciò lascerà la supply fissa a 250.000.000 di esemplari. Dopodiché, nel giro di tre anni saranno attuati i vari sblocchi.
Tornando sull’inflazione, il primo anno sarà pari all‘8% e descrescerà nel tempo. Dopo 20 anni, il valore si attesterà all’1,5%.
Quali sono i casi d’uso di TIA?
Innanzitutto, questo asset è indispensabile per gli sviluppatori che desiderano sviluppare soluzioni mediante Celestia. Essi dovranno infatti pagare delle commissioni proprio in TIA.
Poi, essendo una realtà modulare, Celestia permetterà di lanciare una propria blockchain. Esattamente come accade per altre soluzioni rollup, il bootstrap della propria blockchain potrà essere fatto rapidamente utilizzando TIA come valuta e mezzo di pagamento delle gas fee. In questo modo, gli sviluppatori non dovranno creare alcun token e potranno restare focalizzati sul loro lavoro.
Trattandosi di una chain Proof-of-Stake, TIA svolge un ruolo fondamentale per garantirne funzionamento e sicurezza. Come accade già in altre blockchain, gli utenti potranno delegare i token TIA in staking presso un validatore.
Infine la governance. Da buona realtà decentralizzata, Celestia prevede la gestione delle proposal mediante il proprio token. Maggiore la quota di TIA, superiore la forza di voto.
Airdrop Celestia
L’airdrop di Celestia TIA è stato un avvenimento importante e molto seguito.
Gli aventi diritto provenivano da realtà molto differenti:
- Sviluppatori (mediante GitHub);
- Utilizzatori di alcuni layer 2 Ethereum;
- Staker di ATOM e OSMO, le crypto di Cosmos e Osmosis.
Incredibilmente, la maggior parte delle persone non ha effettuato il claim. Perciò, i fortunati che si sono mossi in tempo hanno portato a casa un numero di TIA triplo rispetto alle stime iniziali. Ciò è dovuto al fatto che il team di Celestia ha deciso di distribuire i token non reclamati agli utenti che invece il claim l’avevano fatto… una bella mossa!
Se ti interessa sapere qualche dettaglio in più, ecco una nostra notizia scritta il giorno prima del genesis di Celestia.
"La maggior parte delle persone non ha effettuato il claim del token TIA"
Considerazioni finali
Come si comporterà Celestia? Servirebbe davvero la sfera di cristallo per poter rispondere.
Una cosa è certa: le tokenomics di TIA, almeno per il primo anno, mettono al riparo da unlock massivi, come invece accade con altre realtà (vedi Worldcoin). Però, da qui a dire che va bene investirci, beh, ci vuole molto coraggio.
Restiamo a osservare questo nuovo network, magari studiamolo già per bene, per poi valutare se ha quel potenziale che dovremmo sempre cercare. L’idea è buona, ma ora dobbiamo capire se la realizzazione pratica sarà all’altezza.
Se hai ottenuto l’airdrop, potresti considerare di tenere una parte di TIA nel portafoglio. Resta comunque una tua scelta e l’analisi fondamentale è come sempre la risposta migliore. Nel dubbio, meglio osservare ed evitare operazioni rischiose.
Se vuoi condividere le tue impressioni su Celestia, contattaci sui nostri canali social. Grazie per averci letto!