Le crypto rispondono alla FED
Di Davide Grammatica
Negli Usa, il FOMC si è concluso con l’annuncio dell’aumento dei tassi di interesse dello 0,75%, il più alto dal 1994. E sulle crypto le previsioni rimangono contrastanti
L’aumento dei tassi
Negli Stati Uniti, la Federal Reserve (FED) ha aumentato i tassi d’interesse dello 0,75%: una decisione presa per limitare l’inflazione e allentare la pressione sulla crescita economica, oltre che sulle finanze dei cittadini, durante il meeting della Federal Open Market Committee (FOMC).
“L’inflazione rimane elevata, riflettendo gli squilibri di domanda e offerta legati alla pandemia, l’aumento dei prezzi dell’energia e le pressioni più ampie sui prezzi”, ha dichiarato Jerome Powell, presidente della FED. “Chiaramente, l’aumento di 75 punti base di oggi è insolitamente ampio, e non mi aspetto che movimenti di queste dimensioni siano comuni”.
In ogni caso, però, Powell ha anche sottolineato come l’inflazione dovrebbe “appiattirsi”. Nel mentre, gli aumenti dei tassi sarebbero stati molto più aggressivi del previsto, e i funzionari di stato americani hanno ridotto le loro previsioni di crescita per il 2022, prevedendo ora un aumento del PIL solo dell’1,7%, in calo rispetto al 2,8% di marzo.
Il contesto crypto
I dati erano attesi in primo luogo per osservare come si sarebbe comportato il mercato crypto, anche in virtù del fatto che il trend ribassista dell’ultimo anno è cominciato proprio dalle aspettative poco accomodanti della FED, che con l’aumento dei tassi di interesse che ha danneggiato le prospettive del settore.
A questo giro, tuttavia, il mercato ha registrato un discreto rialzo, da Bitcoin, che ha segnato un +6,1% in poche ore, passando per Ethereum, fino a una lunga coda di altcoin. E la circostanza, se non interessante, è quantomeno curiosa.
Pretendo dal fatto che nessuno sa quanto potrà durare questo rimbalzo, molti hanno segnalato e accolto con favore l’eliminazione (o la parziale estinzione) di eccessi speculativi che fino a qualche mese fa dominavano il mercato, sia in termini di pubblico, sia per quanto riguarda le applicazioni della DeFi. E la costituzione, dall’altra parte, di una classe di investitori coinvolta nel settore in uno stato più maturo, che non può che giovare al mercato crypto.
In ogni caso, la reazione all’annuncio della FED è stato interessante anche in rapporto al contesto generale, che negli ultimi mesi non gode di buona fama. Al crollo dell’ecosistema Terra è seguita nelle ultime settimane la decisione della piattaforma di lending Celsius Network di fermare i prelievi, mentre sono degli ultimi giorni le voci su tutta una serie di licenziamenti che stanno coinvolgendo vari exchange in tutto il mondo, come Coinbase e Crypto.com.
Tra ottimisti e pessimisti, il mercato continua la sua strada, con la sensazione che tutto possa cambiare da un momento all’altro, ma con la certezza che non mancheranno novità, per un settore ormai completamente organico con il mondo tradizionale e le sue dinamiche macroeconomiche.