Ethereum tocca due mesi consecutivi di tasso di deflazione
Di Davide Grammatica
A causa dell’andamento dell'attività on-chain su protocolli come Uniswap e Blur, Ethereum ha mantenuto un tasso di deflazione per due mesi consecutivi
Ethereum e deflazione: cosa succede
Ethereum, in quanto asset, è risultato essere deflazionistico per due mesi consecutivi a causa dell’andamento dell’attività on-chain su protocolli come il DEX Uniswap e il marketplace NFT Blur.
Per spiegare il fenomeno bisogna fare un passo indietro. La rete Ethereum aveva promosso un aggiornamento (EIP-1559) nell’agosto 2021, momento in cui le commissioni di transazione hanno iniziato ed essere “burnate” anziché indirizzare ai miner. Uno dei passaggi fondamentali prima che la rete passasse definitivamente al meccanismo di consenso proof-of-stake (PoS) nel contesto del Merge.
L’aggiornamento ha portato Ethereum a produrre “blocchi deflazionistici”, e quindi a più ETH “burnati” rispetto a quelli distribuiti. Da due mesi a questa parte, questa caratteristica è stata però costante, senza alcuna pausa ormai da fine gennaio.
In precedenza, questo status era stato raggiunto a novembre 2022, proprio successivamente al compiersi del Merge (che aveva ridotto le emissioni di oltre il 90%), per poi tornare tornare allo stato inflazionistico intorno a dicembre.
Secondo le analisi di vari enti di ricerca, come Compass Point Research and Trading, l’aumento di ETH bruciati sarebbe stato in gran parte guidato dall’aumento dell’utilizzo di Uniswap, in risposta all’incertezza nei confronti degli exchange centralizzati, nonché dall’uso continuato del marketplace NFT Blur.
Il futuro di Ethereum
Proprio Uniswap, infatti, sarebbe in cima alla classifica per ETH bruciati negli ultimi 30 giorni, circa 8.766 (circa 16 milioni di dollari). Blur viene subito dopo, con 6.535 ETH (11,9 milioni di dollari) bruciati nell’ultimo mese.
La quantità di ETH bruciati ha registrato un aumento costante, con l’impennata maggiore che si è verificata il 10 marzo, quando USDC perse il peg (ripreso due giorni dopo) a seguito del crollo della Silicon Valley Bank (SVB). Gli utenti si sarebbero affrettati a scaricare USDC per USDT, il che ha portato al più grande volume giornaliero di transazioni dall’implementazione del Merge.
I vari fallimenti delle istituzioni finanziarie, tra cui Silvergate, SVB e Signature Bank, avrebbero quindi spinto i partecipanti al settore a sostenere l’infrastruttura finanziaria decentralizzata come alternativa più sicura e affidabile.
Inoltre, un ruolo importante è giocato dai Layer-2 e la crescita del liquid staking, avendo questi il potenziale per essere nuovi catalizzatori per la rete Ethereum introducendo nuovi utenti e aumentando l’attività della rete.
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