FOMC: che cos'è stato deciso?
Di Gabriele Brambilla
Nuovo meeting FOMC: confermate le speculazioni che vedevano nessun nuovo aumento o brutte sorprese?
I tassi d'interesse americani
Eccoci a un nuovo appuntamento con il meeting più seguito del mondo finanziario: il FOMC.
In questa “ricorrenza”, la Federal Reserve stabilisce i nuovi tassi d’interesse, uno dei parametri più importanti per l’economia americana e, con un effetto domino, mondiale.
Un ripasso sul percorso seguito finora verrà portato nel paragrafo successivo. Qui ci limitiamo a ricordare che, dopo l’aumento nel meeting precedente (25 punti base), i tassi d’interesse si attestano al 5,5%.
La lotta all’inflazione prosegue tra alti e bassi; non una sorpresa, perché la storia insegna come essa sia difficile da contrastare quando eccessiva. La pazienza sta comunque portando buoni frutti, anche se il traguardo finale appare ancora lontano.
Di sicuro però l’economia non potrà reggere in eterno agli aumenti dei tassi e questo la FED lo sa bene. Per questo motivo, era praticamente scontata una decisione neutrale: conferma del 5,5% e nessun nuovo aumento.
Ancora una volta gli esperti e addetti ai lavori confermano di saperci fare: la Federal Reserve ha comunicato che i tassi d’interesse resteranno invariati.
Oggi i mercati scontavano già questo scenario, diamo una rapida occhiata!
È la borsa di Milano a fare da capofila, chiudendo la giornata con un convincente +1,64%. Bene anche Francoforte (DAX a +0,75%) e Parigi (CAC 40 a +0,67%).
Ottima anche la performance di Londra (+0,93%), in attesa della decisione sui tassi d’interesse della Bank of England, in arrivo domani alle 13 italiane.
Negative le principali piazze asiatiche, con Tokyo a segnare la performance peggiore (un contenuto -0,66%). Invariato il KOSPI coreano.
Negli Stati Uniti, alle 19:30 bene il Dow Jones a quasi +0,7%; ok anche l’indice S&P 500 (+0,25%), mentre il Nasdaq è pressoché in pari. Attendiamo evoluzioni dovute alla decisione della FED, prestando attenzione alla volatilità.
Passando alle criptovalute, bitcoin ed Ethereum rispettivamente a +0,3% e -0,87%. Tra le prime 30, guadagnano almeno l’1% Ripple, Solana, Chainlink, Unus Sed Leo e Monero. Male Toncoin e Litecoin.
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La situazione dopo un anno e mezzo di aumenti
A marzo 2022 prese il via la scalata dei tassi d’interesse.
Il valore di partenza era dello 0,25%, figlio degli interventi atti a stimolare l’economia durante la pandemia. Un atto necessario ma che sapevamo avrebbe potuto causare dei brutti effetti collaterali, appunto l’inflazione.
Nei vari meeting FOMC, arrivarono in serie questi incrementi: uno da 50 punti base, quattro da 75, un altro da 50 e tre da 25. Dopodiché un momento di pausa, seguito a luglio da un ultimo aumento di 25 punti base.
Di seguito il grafico di TradingView sui tassi d’interesse USA in tempo reale:
Buona serata e attenzione alle reazioni del mercato.