Per Gary Gensler (SEC) ogni crypto è una “security”, ma non Bitcoin
Di Davide Grammatica
Il presidente della SEC, Gary Gensler, è tornato a parlare di crypto, affermando che sono tutte soggette alle leggi sui titoli. Ma Bitcoin è l’eccezione alla regola
Gensler e l’unicità di Bitcoin
In una recente intervista al New York Mag (NYMAG), Il presidente della SEC, Gary Gensler, è tornato a parlare di crypto e di come queste debbano rispettare le leggi sui titoli statunitensi. È il trito e ritrito dibattito intorno alle “security”, di cui abbiamo avuto modo di parlare già più volte, ma in questo caso il presidente della SEC ha riconosciuto una licenza esclusiva all’asset crypto principale, ovvero Bitcoin.
Se infatti le risorse crypto debbano ancora essere classificate ufficialmente, queste sono da considerarsi, secondo Gensler, delle “security”, “ma non Bitcoin”.
Questo perché dietro a qualsiasi progetto intorno alle criptovalute ci sarebbero, sempre secondo l’agenzia, persone che cercano “furtivamente” di attirare gli investitori nell’acquisto dei token, cosa che però non accade quando si tratta dell’ecosistema Bitcoin.
“Ci sono persone dietro queste criptovalute che utilizzano una varietà di meccanismi complessi e legalmente opachi”, ha dichiarato Gensler. “Ma al livello più elementare stanno cercando di promuovere i loro token e attirare gli investitori”.
La questione, come al solito, ruota intorno al fatto che, se gli utenti “anticipano” essi stessi i profitti che dovrebbero rappresentare la base delle relative realtà crypto, queste devono essere considerate “titoli”.
Tuttavia, come molti hanno sottolineato nel tempo, questa visione sembra essere limitante e, per certi versi, non corrispondente alle leggi in vigore.
La SEC, secondo alcuni analisti, non avrebbe infatti l’autorità per regolamentare nessun asset se non a seguito dell’intervento di un tribunale, e questo per ogni singola criptovaluta, non nel loro insieme, essendo queste sostanzialmente differenti le une dalle altre.
Il dibattito intorno alla classificazione delle crypto
Non a caso, in questo senso, il commissario della SEC Hester Pierce avrebbe esortato già da tempo il Congresso ad accelerare l’introduzione della legislazione e della classificazione ufficiale delle criptovalute. Ma fino a quel momento, la SEC non sembra volersi risparmiare nel voler prendere comunque in mano la situazione, generalmente con azioni di contrasto, come successo, per esempio, con la questione staking di Kraken.
Forzare la funzione esecutiva dell’agenzia, comunicando agli utenti di volta in volta cosa è legge e cosa no in un settore emergente, per molti (compresi esponenti della SEC stessa) non sarebbe un “modo efficiente o equo di regolamentare”.
Ma a quanto pare, finché non ci sarà un solido quadro normativo per le risorse crypto, la SEC continuerà la sua guerra alle criptovalute, indipendentemente dal fatto che abbia il potere di farlo. Quantomeno, a tutto ciò è esentato Bitcoin, che si riconferma anche a livello istituzionale come un’eccezione in tutto il panorama crypto.
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