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MicroStrategy: chi sono e cosa fanno

Di Gabriele Brambilla

Se ne sente sempre parlare, ma che cos'è MicroStrategy? Perché ha così tanti bitcoin nel portafoglio? Oggi lo scopriamo!

MicroStrategy: chi sono e cosa fanno

Introduzione a MicroStrategy

MicroStrategy e Michael J. Saylor sono due nomi caldi nell’ambiente crypto, soprattutto quando si parla di bitcoin. Da dove nasce questa connessione? Perché questa società è così legata a BTC?

Data l’importanza di MicroStrategy (e quella del relativo portafoglio), abbiamo voluto dedicarle un breve approfondimento.

Prima scopriremo qual è il core business dell’azienda, quando è nata e quali sono state le pietre miliari del suo percorso. Dopodiché ci sposteremo sul rapporto con bitcoin e sul perché non ha poca importanza.

Cominciamo dal principio: che cos’è MicroStrategy?

Che cos'è MicroStrategy

MicroStrategy è una società americana, con sede in Virginia, che si occupa principalmente di business intelligence e servizi cloud per le imprese. Nello specifico, MicroStrategy è famosa per i suoi software di analisi dei dati che consentono agli utilizzatori di prendere decisioni aziendali, migliorare e velocizzare alcune aree e gestire più efficacemente i dati.

La fondazione avvenne nel 1989 per mano di tre personalità: Sanju Bansal, Thomas Spahr e Michael Saylor. Quest’ultimo è il nome più conosciuto in ambiente crypto, ma ci torneremo più avanti.

MicroStrategy ingranò da subito grazie al contratto di consulenza ottenuto dallo stesso Saylor. Il cliente? DuPont, l’arcinota multinazionale chimica che ha sviluppato materiali come Kevlar e Lycra. I 250.000$ ottenuti furono importanti per avviare l’attività di MicroStrategy nel modo migliore.

Tre anni dopo arrivò come cliente McDonald’s, portando con sé cifre decisamente pesanti: 10.000.000 di dollari. La crescita fu importante, tant’è che in meno di dieci anni dalla fondazione (nel 1998), MicroStrategy divenne una società pubblica, quotata presso il Nasdaq.

Tutto sembra brillante, ma ci furono dei momenti bui. Trattandosi di una startup informatica, seppur disponesse di un software validissimo come prodotto, MicroStrategy subì la Crisi Dot-com e bruciò enormi capitali.

Saylor e compagni furono comunque in grado di gestire la situazione e la società prosegui a strutturarsi. Puntualissima, di tanto in tanto MicroStrategy rilasciò il suo software sempre più aggiornato, preciso e ricco di contenuti e funzionalità moderne. Oggi, ad esempio, la versione più recente include delle funzionalità avanzate di intelligenza artificiale.

Michael Saylor rassegnò le dimissioni da CEO nell’agosto del 2022, ricoprendo poi la carica di Executive Chairman. Scelta dovuta, secondo le sue dichiarazioni, alla volontà di concentrarsi sulla strategia di investimento in bitcoin della società. Ma qui si apre un capitolo completamente diverso.

"MicroStrategy si occupa principalmente di business intelligence e servizi cloud per le imprese"

Il rapporto con bitcoin

Arriviamo al nocciolo della questione: cosa c’entra una società di business intelligence con bitcoin?

Michael Saylor è da sempre un grande appassionato di criptovalute e blockchain, con un particolare debole proprio per BTC.

MicroStrategy ha nel tempo investito a più riprese sulla nota coin proprio perché la figura aziendale di maggior spicco ha così tanta fede in questo asset. Le motivazioni di questa scelta si fondano sulla volontà di proteggere il tesoro societario da inflazione e incertezza economica.

A fine giugno 2023 MicroStrategy deteneva circa 152.000 bitcoin, per un valore di diversi miliardi di dollari. Considerando il prezzo medio di carico, dichiarato dallo stesso Saylor a 29.668$, al momento della scrittura (novembre 2023) la scelta ha portato buoni frutti.

Una quota simile di BTC rende MicroStrategy un’enorme whale. Però, salvo alcune vendite sporadiche, dobbiamo dire che la società ha sempre cercato di mantenere ed espandere le proprie partecipazioni in questo asset.

Il rapporto con bitcoin

L'impatto sulla criptovaluta

MicroStrategy non è l’ufficio sotto casa, ma una nota e apprezzata società con alle spalle oltre trent’anni di storia. Michael Saylor è un imprenditore affermato, che gode di rispetto negli ambienti istituzionali. Di conseguenza, quando due entità simili prendono una posizione così risoluta su un determinato asset, la cosa non viene assolutamente ignorata.

Così è stato anche per bitcoin, che grazie a Saylor e MicroStrategy ha guadagnato punti negli ambienti finanziari di primo piano. Non solo: più in generale, l’intero comparto crypto ha beneficiato di visibilità e spinto gli attori istituzionali a informarsi, comprenderne il funzionamento e individuarne potenzialità e debolezze.

L’impatto aziendale va però oltre i confini delle società e tocca anche le singole persone. Nel corso degli anni, MicroStrategy si è fatta portavoce delle criptovalute mediante svariate iniziative formative, anche organizzando eventi dedicati, webinar e producendo materiali sul tema.

Certamente: la società ha tutto da guadagnarci avendo una partecipazione così massiccia in BTC. Tuttavia, è anche da queste iniziative che passa l’adozione e, soprattutto, la consapevolezza di massa.

"Nel corso degli anni, MicroStrategy si è fatta portavoce delle criptovalute"

Come va bitcoin?

Concludiamo con il grafico di TradingView sull’andamento in tempo reale della coppia BTC/USD. In questo modo avrai una visione rapida su come si sta muovendo la nota coin e sulla profittabilità di MicroStrategy in base al suo prezzo medio di carico.



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