Pioggia di liquidazioni: Bitcoin resta solido ma il mercato soffre

Di Daniele Corno

Settimana ad alta volatilità sui mercati: Bitcoin mostra solidità insieme ai listini tradizionali, ma per le altcoin non è tutto rose e fiori

Pioggia di liquidazioni: Bitcoin resta solido ma il mercato soffre

Introduzione al focus on di oggi

Questa settimana, il mercato crypto ha affrontato un’ondata di volatilità senza precedenti. Lunedì 3 febbraio si è registrato un nuovo record di liquidazioni, con forti cali per Bitcoin, Ethereum e, soprattutto, per le altcoin. A influenzare il sentiment di mercato sono stati diversi fattori: da un lato, l’aumento delle tensioni geopolitiche legate ai dazi imposti da Trump; dall’altro, l’elevata esposizione in leva, che ha amplificato i movimenti di prezzo.

I dati di Coinglass mostrano liquidazioni per oltre $2,3 miliardi di dollari, anche se tuttavia, secondo il CEO di Bybit, Ben Zhou, il valore reale potrebbe essere molto più alto, arrivando fino a $8-10 miliardi. Questa stima evidenzia l’elevata speculazione presente nel mercato, in particolare sulle altcoin.

Nonostante il crollo iniziale, Bitcoin ha mostrato segni di forza, recuperando rapidamente terreno. Ethereum, invece, ha subito perdite più marcate, con un calo della dominance sotto il 10%. Anche la DeFi è stata messa alla prova, ma protocolli come AAVE hanno gestito le liquidazioni in modo efficiente, evitando debiti insolventi.

Non solo crypto, in questo approfondimento osserveremo anche l’andamento e la reazione di indici azionari e dell’ORO, che nelle ultime settimane sta mostrando performance da Record.

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Liquidazioni a cascata e crollo dell'Open Interest

Il mese di febbraio si apre con una forte volatilità sul mercato crypto e non solo. L’incidenza dei Dazi imposti da Trump apre nuovi spiragli di tensioni geopolitiche, con i mercati che aprono in forte rosso la sessione settimanale.

Nella notte di lunedì 3 febbraio, durante l’apertura dei mercati nella sessione asiatica, il settore crypto ha subito un forte affondo, causando il più grande evento di liquidazioni della storia.

Nel corso dell’intera giornata, Bitcoin è crollato da $98.000 dollari fino ad un minimo in area $91.000, per poi recuperare l’intera perdita e chiudere la giornata in area $101.500. La reazione per Ethereum è stata invece più accentuata. Il prezzo infatti, nel corso di due ore, ha perso il 26% del suo valore, crollando da $2.800 a $2.100 dollari, per poi recuperare anch’esso l’intero movimento entro il fine giornata.

Il brusco affondo tuttavia, ha dato il via ad un incessante susseguirsi di liquidazioni che, nel corso delle 24 ore hanno raggiunto il livello più alto di sempre. Come riporta Coinglass, le liquidazioni stimate ammontano a $2.3 miliardi, il quale valore sarebbe il più alto di sempre, anche se come vedremo in seguito, potremmo fino ad oggi esserci affidati a dati incompleti.

Ancor più importante da tenere in considerazione è che, oltre l’80% delle liquidazioni avvenute sul mercato è relativo alle Altcoin. Un’ennesima dimostrazione che, ancora una volta, conferma l’enorme livello di speculazione presente attualmente sul mercato.

Nella serata infatti, il CEO di BYBIT, Ben Zhou è intervenuto affermando che i dati riportati siano incompleti. Le liquidazioni stimate su Bybit da parte di Coinglass, indicano un valore di circa $338 milioni mentre, come riportato da Zhou, il valore reale sarebbe nell’ordine dei $2.1 miliardi di dollari.

Secondo le stime, il valore reale delle liquidazioni nella giornata del 3 febbraio, sarebbero nell’ordine di $8/10 miliardi. Un dato ben superiore al valore osservato in precedenza, che ancor di più ci rende chiara l’esposizione in leva degli investitori in questo momento specifico.

Questo evento ha avuto un impatto diretto sul valore dell’Open Interest presente sul mercato, ribilanciando le posizioni degli operatori. L’OI su Bitcoin ha avuto un calo da $64.5 a $61.5 miliardi mentre su Ethereum l’impatto è stato maggiormente considerevole. Da un valore massimo di febbraio superiore a $31.5 miliardi, l’OI è crollato ad un valore vicino ai $23 miliardi, in calo del 28%.

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Bitcoin guadagna forza mentre Ethereum perde terreno

L’affondo di mercato partito nella notte di lunedì ha in gran parte favorito Bitcoin a discapito di Ethereum e del settore Altcoin.

Nella singola sessione , il valore della Dominance di Bitcoin è schizzato a valori vicini al 65% mentre per Ethereum, la reazione è stata contraria. Per la prima volta da luglio 2020 infatti, il valore della ETH.D è crollato sotto il 10%, con un picco al 9.3%.

Questo dato tuttavia è in parte influenzato dalla forte crescita di competitor come XRP e SOLANA, oltre che alla spaventosa crescita di USDT. L’insieme di questi tre asset ad oggi, pesa più del 15% dell’intero mercato, togliendo un importante quota al valore di ETH.

Un ulteriore conferma della sofferenza di tutto il settore crypto nei confronti di Bitcoin che, nel contesto attuale, è tra gli unici asset del settore a riscontrare un forte interesse degli investitori. La relazione è alquanto chiara soffermandosi sulla coppia di scambio ETH/BTC. Possiamo osservare nel grafico seguente che il rapporto tra i due asset è in una fase discendente ininterrotta dal ciclo precedente.

In questa fase di incertezza sul mercato, di cui a conti fatti si può escludere Bitcoin, le opinioni degli investitori sono contrastanti. Tuttavia, come il mercato ci ha insegnato in passato, i cambi di tendenza possono avvenire in un periodo ristretto, come nel caso di fine 2020 inizio 2021 rappresentato qui in foto.

Nel periodo compreso tra dicembre 2020 e maggio 2021, nel corso di 20 settimane la Dominance di BTC è crollata del 45%. Nello stesso periodo invece, il rapporto ETH/BTC è cresciuto del 250%.

Contesto macroeconomico e reazione degli indici

Fino a metà gennaio eravamo abituati a scandire il lunedì con un nuovo acquisto di Microstrategy, ora STRATEGY . Da due settimane a questa parte, il lunedì si apre con un forte affondo sulla maggior parte dei mercati globali.

Prima l’affondo parallelo alle notizie relative a DeepSeek, subito riassorbito, eccezion fatta per i titoli direttamente colpiti, come NVIDA. Titolo che con un -17% ha perso la leadership come azienda più grande al mondo perdendo quasi $600 miliardi in una singola sessione.

In secondo luogo, in parallelo all’annuncio dei primi dazi imposti da Trump, il mercato ha tentato un affondo che, come vedremo in seguito, si è rivelato nel breve un “Buy The Dip“. La sessione della settimana si è aperta con un DXY (indice del dollaro) che è partito a rialzo segnando un +1.3% nelle prime ore. La forza in apertura del dollaro, ha portato ad un ribasso netto per tutti i principali indici globali, con una forte apertura in “Gap Down”, subito colmato nella singola sessione.

Di seguito, alleghiamo la reazione dei principali indici azionari, come ulteriore conferma che l’impatto delle notizie sul mercato è limitato.

L’impatto su Standard & Poor’s 500 e Nasdaq 100 ha causato un’apertura a -2%, recuperata nella singola giornata. Gli indici USA hanno mantenuto una forte solidità sul riassorbimento del dollaro, entrambi ad un 2% dai precedenti ATH.

Reazione molto simile per quanto riguarda gli indici Europei, con l’EURO STOXX e il DAX che aprono la settimana a -2%. Leggero ritardo nel recupero, avvenuto nel pomeriggio di martedì, con la considerazione che il 31 gennaio è stato giorno di ATH per entrambi gli indici. ATH che è stato rotto nella sessione di giovedì, mostrando un grande segnale di forza.

Nonostante la grande forza dei mercati in continua estensione, la volatilità e l’incertezza nel contesto macroeconomico hanno favorito tra tutti, il GOLD. Performance degne di nota infatti per l’oro che, con un fortissimo +8.5% da inizio anno segna nuovi massimi storici, raggiungendo valori vicini ai $2.900 dollari per oncia.

Resilienza della DeFi, ma Altcoin a livelli pre-Trump

Nel caos provocato dal repentino crollo della notte, la DeFi ha subito un importante stress test, dimostrandosi ancora una volta fortemente efficiente.

È il caso di AAVE che, nella singola giornata, ha processato un valore superiore ai $210 milioni di liquidazioni. Un valore ai massimi storici che, grazie alla sinergia con Chainlink, ha reagito con estrema precisione, senza creare quello che viene definito “Bad Debt” (Debito Insolvente).

La gestione delle liquidazioni da parte di AAVE rispetto agli exchange è assai più complessa e l’efficienza dimostrata in quelle ore di estrema volatilità danno un ulteriore conferma della solidità che l’ecosistema DeFi si sta guadagnando, tra sviluppi, esperimenti, fallimenti e nuove dinamiche.

Sebbene la DeFi abbia dimostrato una forte resilienza tecnica, la cascata di liquidazioni ha creato un profondo rosso sul mercato Altcoin. Giornate da Bear Market direbbe qualcuno, eppure risulta difficile anche solo dirlo in un mercato sui massimi storici.

Per le Altcoin tuttavia, la situazione è ben diversa. Eccezion fatta per poche selezionate come LINK o AAVE di cui abbiamo appena parlato, oppure asset come XRP, XLM, BGB di BITGET e HBAR, il resto del mercato è in profondo rosso.

I prezzi della quasi totalità delle Altcoin sul mercato hanno perso tutti i guadagni fatti dal 6 novembre, data della vittoria di Trump, ad oggi. Per darci un idea più concreta, l’indice di stagionalità delle Altcoin di Coinmarketcap, ci indica un valore di 32.

Ciò significa che, nel periodo specifico di 90 giorni, solamente 32 Altcoin della top 100 hanno performato meglio di Bitcoin. 

Conclusione

Mentre il mercato crypto evolve, matura e si scontra con la finanza tradizionale, è sempre più importante riuscire ad attribuire il giusto valore ai vari componenti del mercato.

Sebbene come dimostrato nei mesi precedenti dal trend/follia delle Memecoin, il mercato possa essere irrazionale e dominato dalla speculazione, ora più che mai è fondamentale importante applicare i giusti filtri.

Tra i vari filtri possiamo selezionarne alcuni:

  • Studio della tokenomics e dell’utilità di una Coin/Token.
  • Valore generato da un protocollo, in termine di revenue generate e distribuite.
  • Utilizzo REALE, in termini di utenti, transazioni, valore scambiato.
  • Applicazioni nel mondo reale, partnership utili per la crescita.

Un insieme di parametri quindi che diventano fondamentali per selezionare le giuste allocazioni, senza farsi affascinare dal marketing, dal team o talvolta, da strategie alquanto discutibili.

Nel mercato di Bitcoin ne esiste uno solo e come possiamo osservare in questa settimana, il mercato premia ciò che realmente crea un valore.

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