Ripple Ledger e SWIFT
Ripple e la criptovaluta XRP nascono con un preciso scopo: modernizzare e semplificare l’attuale sistema di scambio monetario internazionale.
Quante volte abbiamo sentito nominare la sigla SWIFT? Ebbene, stiamo parlando della Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, operativa da ormai 50 anni.
Il sistema ideato da questa socierà è responsabile del movimento di valute tra banche disseminate in ogni parte del globo.
Come è facile intendere, trattasi di un’infrastruttura che gioca un ruolo chiave nell’economia mondiale.
Il circuito SWIFT ha però un grande limite, diventato sempre più evidente nel corso degli anni: l’inefficienza.
Una somma di denaro può far tappa presso diverse banche prima di giungere a destinazione, portando a sprechi economici, energetici e di tempo. Senza contare la trasparenza spesso lacunosa, tanto che viene da chiedersi da quali mani siano passati i soldi di una determinata transazione.
Eccoci arrivare a Ripple, la risposta del mondo blockchain alle problematiche appena scritte.
In questo approfondimento risponderemo a domande come “che cos’è Ripple?”, “A cosa serve Ripple?” e “Come funziona Ripple?”.
Evidenzieremo ovviamente anche i punti critici che fanno alzare più di una red flag sul progetto.
Infine, spazio alle previsioni ripple, partendo dal presupposto che non possiamo avere alcuna certezza sul futuro. Baseremo le considerazioni solo sull’osservazione dello scenario attuale.
Una cosa è certa: al termine saremo più preparati e potremo investire in Ripple criptovaluta (o rinunciare) in modo consapevole.
Indice
Che cos'è Ripple?
Ripple è un’azienda americana con sede a San Francisco, fondata nel 2012. Presente in più di 50 Stati e con oltre 800 dipendenti al servizio, essa opera da sempre nel settore della blockchain.
XRP Ledger: a cosa serve Ripple? Ripple Ledger è un network di pagamento concepito per servire il settore finanziario e che mira a rimpiazzare l’inefficiente SWIFT. Questa blockchain è l’infrastruttura principale di Ripple, comunemente identificata proprio con il nome dell’azienda (lo faremo anche noi nel corso dell’articolo).
XRPL è open source, il che la rende perfetta per chiunque desideri sviluppare delle soluzioni basate su di essa. In aggiunta, il network è efficiente dal punto di vista energetico e strizza l’occhio all’ambiente. In seguito ne studieremo dettagliatamente punti di forza e debolezze.
Il funzionamento di Ripple si basa su un meccanismo peer-to-peer che connette vari server indipendenti. Questi processano le transazioni e confrontano i dati a disposizione per garantire che tutto sia corretto e privo di manipolazioni. L’utilizzo dei metadata è la chiave: non sarebbe possibile far passare un’operazione malevola in quanto non concorde allo status precedente.
La particolarità di Ripple sta nel fatto che non c’è alcun processo di mining né stake di coin; viene completamente eliminata la componente competitiva tipica di tanti algoritmi di consenso.
La blockchain XRP Ledger offre la possibilità di creare un proprio server, soluzione ideale per coloro che la utilizzano spesso e con volumi consistenti.
Come dicevamo, Ripple nasce con l’obiettivo di sostituire il sistema SWIFT, ormai attempato e inadatto ai tempi che corrono.
L’idea alla base del progetto è semplice: anziché far passare una certa somma da più banche, come accade oggi, sfruttiamo la blockchain e rendiamo tutto più snello, sicuro ed economico.
Se la banca A dovesse girare un importo a quella B, basterebbe convertire la cifra in XRP, la coin nativa di Ripple. Dopodiché si invierebbe il tutto via blockchain. Al momento della ricezione, la banca B dovrebbe solo riconvertire XRP nella valuta originale, oppure in un’altra a scelta.
Questo sistema offre tre vantaggi considerevoli:
- I capitali arrivano a destinazione in pochi secondi.
- Le commissioni hanno dei costi irrisori, non paragonabili ai circuiti tradizionali. Sul punto c’è qualche riserva, ci torneremo.
- La trasparenza è assicurata grazie alla tracciabilità offerta dalla blockchain, anche se in realtà non c’è molto da tracciare: la somma passa direttamente da A a B.
Seppur Ripple abbia come cliente naturale le banche, ciò non toglie che anche i privati possano sfruttarne le potenzialità. Però la concorrenza è tanta: l’arrivo di soluzioni come Lightning Network, il layer-2 di Bitcoin, mette XRPL in difficoltà per quanto riguarda il settore retail.
Tokenomics criptovaluta Ripple XRP
XRP è la crypto della blockchain Ripple, conosciamola meglio!
La supply è di 100 miliardi di esemplari. Non è previsto alcun meccanismo di creazione della valuta: ogni XRP è già stato coniato.
Quanto alla distribuzione, attualmente è ripartita in questo modo:
- 5,8 miliardi di XRP sono detenuti da Ripple;
- 43,4 miliardi di esemplari sono invece depositati a garanzia;
- I restanti 50,8 miliardi di coin sono in circolazione.
Le cifre sono quelle riportate dal sito ufficiale di Ripple, non aggiornate al 2024.
Il rilascio di XRP è diverso rispetto a quello di altre criptovalute come Ethereum. Infatti, è l’azienda a decidere quando vendere una parte delle sue coin sul mercato. Questa modalità ha da sempre attirato critiche, perché di fatto Ripple è libera di manipolare la supply a propria discrezione; il timore di vendite massicce è quindi fonte di preoccupazioni diffuse.
In uno studio di Messari si è presa in considerazione proprio la criticità appena menzionata.
L’indagine rivela come effettivamente Ripple agisca in maniera poco trasparente e condizionando l’inflazione della coin.
Nello specifico, vengono evidenziate tre modalità operative che lasciano alcune perplessità:
- La vendita di XRP veniva comunicata in dollari anziché in XRP. Così facendo, il calcolo dell’inflazione non è immediato.
- Utilizzo di dati sui volumi presi da CoinMarketCap, molto pompati e quindi inaccurati. Calcolare la percentuale di vendita da parte di Ripple su questi numeri porta a sottostimarne la portata. Oggi questo problema è in parte rientrato per via di alcuni cambiamenti apportati dal famoso portale di analisi crypto.
- Le vendite di XRP da parte dell’azienda non sono tutte adeguatamente riportate.
Seppur lo studio abbia qualche anno sulle spalle (2019) è comunque una lettura interessante e attuale. Persistono infatti alcune problematiche sul tema chiarezza; di conseguenza, l’investitore in Ripple potrebbe non riuscire a valutare correttamente tutti gli aspetti.
Quanto al prezzo, come tante altre realtà, la coin ha subito il bear market del 2022.
Il massimo valore raggiunto risale ormai a parecchi anni fa, quando XRP accarezzò i 3,5 dollari. Oggi navighiamo stabilmente su cifre decisamente inferiori, dopo un parziale ritorno nell’aprile del 2021 a oltre 1,84 dollari.
Alla luce di quanto detto, cautela: seppur Ripple XRP sia costantemente tra le prime criptovalute in capitalizzazione, ci sono molti aspetti da cui bisogna guardarsi le spalle.
Quanto vale un Ripple in Euro?
Scoprire il valore di Ripple è semplicissimo e si possono seguire diverse strade.
Innanzitutto Google, dove basta digitare Ripple Euro per ottenere la valutazione in tempo reale.
In alternativa è possibile visualizzarne andamento e prezzo su tutte le principali piattaforme dedicate al mondo crypto, come CoinMarketCap e CoinGecko.
Infine, per i più esigenti, consigliatissimo TradingView, il miglior portale per l’analisi tecnica in circolazione. Oltre a poter monitorare il valore di Ripple Euro, sarai in grado di esaminare approfonditamente la situazione e impostare la miglior strategia operativa. Di seguito, il grafico XRP/EUR preso in prestito direttamente dalla piattaforma appena menzionata.
Ripple: pro e contro
Esploriamo i pro e contro di Ripple, partendo dai primi.
Pro di Ripple
Come prima cosa, il network è rapido. Confrontandolo con lo SWIFT, sistema che mira a sostituire, non c’è assolutamente paragone: Ripple impiega dai 3 ai 5 secondi per finalizzare la transazione.
Al di fuori di questa realtà, se il comparto finanziario vuole velocizzarsi e alleggerirsi, la blockchain è il posto giusto dove guardare.
Ripple è economico, nell’ordine di pochi centesimi di dollaro a transazione. Esiste però un sistema di prioritizzazione che dà la precedenza a chi decide di pagare di più. Nessuna novità: altre chain adottano un modello simile, anche se può non piacere a tutti.
Il network è inoltre scalabile, aspetto da non sottovalutare in caso di adozione di massa. Il sito di Ripple riporta come dato costante quello di 1.500 transazioni per secondo.
Anche l’efficienza è di casa perché non è richiesta molta energia per alimentare la chain. Su questo punto, viene premiata anche la sostenibilità ambientale.
Infine, Ripple è piuttosto versatile, nel senso che si adatta a diverse tipologie di utente.
Sappiamo che il progetto nasce guardando al mondo finanziario; tuttavia, anche il privato può utilizzare la chain senza problemi, ad esempio per comprare e vendere oggetti pagando in XRP. Non c’è quindi troppa rigidità.
Fino a qui ci sono molti aspetti positivi. Scopriamo però l’altra faccia della medaglia.
Contro di Ripple
Abbiamo già accennato alla presenza di alcune criticità.
Prima di tutto, Ripple è un network decisamente centralizzato: i validatori sono pochi e una buona parte (inferiore comunque alla metà) è in qualche modo legata alla compagnia. Vero che non vi è l’obbligo di adottare quelli proposti, però di partenza i presupposti non sono ottimi.
Passando alla coin XRP, il problema principale è già stato sollevato: Ripple può vendere token e manipolare la supply. I punti d’ombra menzionati in precedenza contribuiscono a generare un po’ di preoccupazione sul tema.
Il contro più significativo di Ripple sta però nella sua utilità. L’idea alla base è senz’altro valida e le due principali soluzioni proposte (xCurrent e xRapid) ne sono la prova.
Però, molte banche iniziano a guardare alle stablecoin, siano esse emesse da aziende come Tether che create dalle autorità centrali. E i numeri non mentono: il trend è in crescita.
Infine, seppur Ripple se la cavi piuttosto bene, esistono molte blockchain più rapide, scalabili e complete. Insomma, il classico mantra “è la crypto delle banche” va un po’ in difficoltà.
"Ripple: una valutazione approfondita di pro e contro è indispensabile prima di decidere se investire nel progetto"
Ripple e SEC: quale futuro per Ripple?
Non si può parlare di questo progetto senza accennare all’azione legale tuttora in corso con la Securities and Exchange Commission (SEC). Di seguito la narrazione dei principali fatti, con gli ultimi aggiornamenti al termine del paragrafo.
Tutto iniziò alla fine del 2020, quando la SEC intentò causa nei confronti di Ripple e della sua crypto.
Il motivo? Siccome l’azienda può decidere liberamente quando rilasciare XRP, la SEC ritiene che essa dovrebbe registrarsi come security. Se questa affermazione fosse vera, Ripple avrebbe raccolto ingenti capitali senza averne l’autorizzazione.
Nella causa sono ovviamente coinvolte anche le figure chiave della compagnia californiana Christian Larsen e Bradley Garlinghouse, rispettivamente co-fondatore e CEO. Questo perché essi avrebbero guadagnato parecchio dalla procedura ritenuta illegale dalla SEC.
Ora tutto è in mano ad Analisa Torres, il giudice incaricato di seguire la questione. La causa viene vista come uno scontro tra il mondo crypto e quello tradizionale. Le udienze attirano molte persone che supportano entrambi gli schieramenti.
In caso di vittoria di Ripple, il messaggio sarebbe forte. La SEC verrebbe messa a tacere sulla questione e si creerebbe un precedente che collocherebbe le crypto al riparo da determinate casistiche, soprattutto considerando la recente aggressività mostrata dalla Commission nei confronti di questi asset.
Al contrario, se la SEC dovesse vincere nascerebbe un altrettanto importante trascorso. XRP verrebbe inquadrata come security anziché come valuta, con tutte le implicazioni del caso. La Commissione potrebbe sfruttare questo risultato per applicare un simile trattamento anche ad altre realtà del mondo crypto.
In attesa del giudizio finale, una cosa è certa: Ripple e XRP stanno subendo il colpo. Una causa in corso non è mai positiva e gli investitori sono più restii a versare capitali. Per di più, la stessa prudenza viene messa in atto da potenziali nuovi clienti dei servizi proposti da Ripple, banche in primis.
Aggiornamento importante del 13 luglio 2023: il giudice Torres ha stabilito che Ripple non è una security. Si chiude così una lunga trafila che ha messo in discussione la coin, uscita però vincente dalla battaglia contro il titano. Ora, seppur tutto è agli inizi, Ripple XRP e le crypto possono contare su un precedente di portata storica.
Aggiornamento di agosto 2024: il tribunale ha messo la parola “fine” alla vicenda multando per 125 milioni di dollari Ripple, quando la SEC ne aveva invece chiesti 2 miliardi. La vicenda potrebbe però proseguire in caso di ricorso.
Dove comprare Ripple?
Acquistare Ripple non è un problema: possiamo rivolgerci tranquillamente ai principali exchange in circolazione.
Binance, il punto di riferimento del settore, è una validissima opzione. Seguendo il link fornito potrai iscriverti e beneficiare di uno sconto sulle fee del 20% per sempre.
Disponibile anche su altri due noti exchange crypto:
- OKX (Mystery Box fino a 10.000$ di valore);
- Bitget (fino a 8000$ di sconto grazie al nostro referral).
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Considerazioni finali su Ripple
Ripple è un progetto che generalmente divide gli utenti in due gruppi: sostenitori e non. Difficile trovare la via di mezzo.
Di per sé, il network è ben sviluppato, sicuro ed efficiente. Il fatto di non dover minare coin è un plus che rende tutto più scalabile.
Esistono però dei punti critici che andrebbero valutati con attenzione. Insomma, Ripple non sembra essere una tecnologia destinata a rivoluzionare il mondo.
Non abbiamo modo di dare un’occhiata al futuro. Pesando i fatti con lucidità, secondo noi la bilancia oggi dice che i contro superano i pro.
Chi fosse interessato a investire in Ripple dovrebbe studiare molto bene il progetto. In questo approfondimento abbiamo infatti semplificato una mole considerevole di materiale. Che dire, così come gli esami, i compiti a casa non finiscono mai!
Che ne pensi di Ripple? Ci hai investito o hai preferito altre criptovalute? Come sempre, i nostri canali social sono a disposizione se vuoi condividere le tue impressioni.
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