SEC: l’esercito anti-crypto ha i primi disertori
Di Davide Grammatica
In un comunicato ufficiale, il commissario della SEC Hester Peirce ha espresso il suo dissenso verso l'agenda anti-crypto del presidente Gary Gensler
L’esercito anti-crypto e la SEC
Hester Peirce, esponente della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti si è recentemente esposta contro l’agenda anti-crypto del suo presidente, Gary Gensler.
In un recente comunicato, nello specifico, Peirce ha criticato la sua stessa agenzia di regolamentazione in merito alla proposta di inclusione della DeFi nel campo d’azione normativa degli exchange centralizzati, definendola una “forzatura”.
“Piuttosto che abbracciare la promessa di una nuova tecnologia, come abbiamo fatto in passato, proponiamo di abbracciare la stagnazione, forzare la centralizzazione, e accogliere con favore l’estinzione di quest’ultima”, ha dichiarato Peirce. “Di conseguenza, dissento”.
Sempre secondo Hester Peirce, la proposta della SEC potrebbe violare addirittura i principi espressi nel Primo Emendamento della costituzione, classificando gli ecosistemi blockchain come parte di uno stesso “gruppo”, senza distinzioni, e creando ambiguità sui loro diritti.
La SEC, al contrario, dovrebbe rimanere aperta all’idea di poter modificare le sue regole per accogliere le nuove tecnologie.
L’approccio problematico della SEC alle crypto
Il rischio, in questo senso, potrebbe essere uno scenario in cui la SEC si ritrovi a bloccare lo sviluppo di aziende all’avanguardia, non potendosi queste conformarsi ai mandati normativi esistenti dal passato.
“Una Commissione seriamente intenzionata a regolamentare – e non a distruggere – questo mercato, rifletterebbe su questa serie di fallimenti normativi e farebbe qualcosa al riguardo”, ha sottolineato Peirce. “Considereremmo la possibilità che le nostre regole, che in passato si sono evolute per soddisfare le esigenze e i rischi presentati da investitori e imprese nei mercati tradizionali, possano richiedere alcune modifiche per consentire alle imprese di offrire modalità innovative di fare finanza utilizzando nuove tecnologie”.
Un metodo che, tra l’altro, è sempre stato alla base delle azioni dell’agenzia, che dagli anni ’90 ha adottato questo principio di base per creare lo spazio per innovazioni significative nel commercio di titoli.
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