Staking ETH: whale corre a investire!
Di Gabriele Brambilla
Non è ancora tempo di scaricare, anzi: lo dicono proprio i movimenti delle balene verso lo staking ETH

Whale ETH sullo staking
Passano gli anni, ma l’appeal di Ethereum non invecchia, anzi, cresce. A dimostrarlo, oltre alla corsa alle treasury, anche i comportamenti di alcune balene piuttosto grandi.
Giusto ieri, una whale si è risvegliata da un lungo sonno che durava dall’inizio del 2022. Si trattava di un partecipante alla ICO della coin, avvenuta nel lontanissimo 2014.
La balena aveva raccolto un bel gruzzoletto, che visto il trend attuale ha deciso di spostare; non verso un exchange per liquidare le posizioni, come ci si potrebbe aspettare, ma in direzione staking. Parliamo di 150.000 ETH, per un valore superiore ai 640 milioni di dollari al cambio attuale.
Questa persona/entità non è la sola ad aver effettuato simili manovre in tempi recenti. Infatti, verso gli address di staking di alcuni exchange (in primis Kraken) sono giunti capitali di milioni e milioni di dollari proprio da altre balene dei tempi della Initial Coin Offering.
Come sta Ethereum?
Quanto appena raccontato è solo uno dei tasselli che compongono il momento di Ethereum nella sua totalità. Il progetto è in ottima forma e la coin ne segue naturalmente il positivo destino.
Negli ultimi 30 giorni, ETH è in positivo di circa il 21% e il valore supera i 4.400$. Solo una decina di giorni fa si è ritoccato l’ATH, sfiorando per un soffio il traguardo storico dei 5.000 dollari per esemplare.
La dominance testimonia ulteriormente il trend. Questa voce è passata dal range dell’8/9% occupato fino a inizio estate all’attuale 13,3%; in alcuni giorni, si è toccato persino il 14% (e oltre).
Osservando il grafico di TradingView, notiamo che stiamo passando una fase di rilassamento, in cui il mercato riprende il respiro dopo la lunga cavalcata dai 1.500 ai quasi 5.000 dollari in pochi mesi. Tuttavia, occorre muoversi: il tempo non è infinito e bisogna conquistare alla svelta i livelli superiori, in primis i 4.500$.
Per proseguire al rialzo, sarebbe utile non perdere terreno e comunque conservare i 4.300$. Guardando più sotto, il supporto dei 4.100$ ha un ruolo ancor più di spicco, da non perdere per evitare di andare incontro a inversioni. Sarebbe infatti un gioco pericoloso e potremmo trovarci nei guai, con i venditori a prendere il controllo.
Spostando il focus sui livelli da attenzionare verso l’alto, 4.450$ è il primo della lista, seguito dai 4.500, assolutamente fondamentali. Al di sopra ci scontreremo poi con i 4.800 e, infine, con il “boss finale” dell’All-Time High. Ne parleremo a tempo debito, non c’è dubbio.