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Tokemak: liquidità sostenibile per piattaforme DeFi

Di Gabriele Brambilla

Nato come soluzione al problema della liquidità non sostenibile delle piattaforme DeFi, Tokemak propone una soluzione innovativa e ben strutturata.

Tokemak: liquidità sostenibile per piattaforme DeFi

Tokemak: reinventare la gestione della liquidità sulla DeFi

La DeFi di Ethereum vede spesso nascere progetti innovativi e interessanti: Tokemak è certamente uno di questi.

Il protocollo possiede un obiettivo preciso: rendere la liquidità più sostenibile per tutti, dalle piattaforme agli investitori.

Una classico portale DeFi ha bisogno di sostanziosi fondi per poter sopravvivere.
La liquidità serve infatti a garantire che la compravendita di criptovalute possa svolgersi correttamente e senza intoppi: senza di essa sarebbe impossibile operare.
Non solo: in generale, maggiori sono i fondi, più elevata è la stabilità.

Da dove proviene la liquidità? siamo noi investitori a fornirla, solitamente tramite i classici pool composti da due token in misura 1:1.

Per spingerci a depositare le nostre coin, le piattaforme DeFi ci ripagano con rendite percentuali sulle transazioni e utility token.

Con l’aumento dell’offerta sono cresciuti anche fenomeni come quelli del “Vampire attack”: protocolli DeFi appena nati che propongono rendite di centinaia, migliaia o persino milioni di punti percentuali pur di “succhiare” la liquidità da altre piattaforme.

Se da un lato l’investitore ottiene un buon guadagno, dall’altro c’è una complessiva instabilità del sistema.
Infatti, questo modus operandi non è assolutamente sostenibile per varie motivazioni:

  • APR ed APY altissimi non possono essere garantiti per molto tempo.
  • la liquidità è mercenaria e segue le rendite migliori. A causa di questo fenomeno, alcuni protocolli promettenti si perdono prima di poter fiorire.
  • la fuga di fondi può compromettere le posizioni di alcuni investitori che si muovono tardi.
  • in generale, la crescita dell’intero mondo crypto ne risente sul medio e lungo periodo.

Vi è inoltre un’altra problematica dovuta ai classici pool di liquidità che tocca direttamente l’utente: l’impermanent loss. Depositando due coin, come Ether e Bitcoin, in caso di cambi di prezzo consistenti di un solo asset si rischia di subire una perdita.

Come risolvere questi problemi? quale modello potrebbe garantire maggior sostenibilità al panorama della DeFi? Ecco che entra in gioco Tokemak!

Che cos'è Tokemak

Quali sono i passaggi per depositare la liquidità in un pool tradizionale? l’abbiamo fatto tante volte:

  • selezioniamo i due token da versare, eventualmente comprando/vendendo in modo tale da averli in proporzione 1:1.
  • li depositiamo nel pool; in cambio otteniamo gli LP token.
  • versiamo i token LP in una farm.

Per riprendere il possesso delle coin dovremo ripetere il procedimento al contrario.

Tutte queste fasi comportano il pagamento delle gas fee. Su blockchain Ethereum si tratta di costi che talvolta diventano molto elevati.

Inoltre, come accennato nel paragrafo precedente, saremo soggetti all’eventuale impermanent loss.

Quando il protocollo non fornirà più delle rendite vantaggiose, “leveremo le tende” e migreremo altrove.

Tokemak ci consente di risparmiare sulle gas fee e di eliminare il pericolo di impermanent loss.

In aggiunta, il protocollo rende più stabili anche le piattaforme DeFi che utilizzano i suoi pool, mitigando il fenomeno delle migrazioni di massa. Vediamo meglio come.

Il funzionamento di Tokemak è complesso ma descriverlo risulta abbastanza semplice: anziché versare due coin, se ne deposita solo una. Inoltre, non andremo a ottenere alcun LP token, minimizzando i passaggi.

Ad esempio, se volessimo mettere a rendita Ether, sarà sufficiente versare la quantità desiderata di questa crypto nel pool dedicato, tutto qua.

Com’è possibile generare liquidità tra due coin se ne depositiamo solo una? e dove vanno questi fondi?

Tokemak ha tre punti fondamentali:

  • i liquidity provider, cioè le persone che depositano Ether, USDC o un singolo token e ottengono una certa rendita (pagata in TOKE).
  • i liquidity director, ovvero utenti che mettono in stake TOKE e votano riguardo al destino della liquidità stessa, decidendo verso quale exchange o AMM debba essere indirizzata.
  • il token TOKE.

Facciamo un esempio per comprendere meglio. Chiamiamo in causa i nostri due personaggi immaginari preferiti: Orso e Toro, già conosciuti nell’articolo su Olympus DAO.

Orso detiene un po’ di Ether e decide di depositarli nel relativo pool di Tokemak. In cambio, egli otterrà una rendita pagata in TOKE.

Toro ha già dei TOKE in stake. Decide di utilizzare tutta la forza di voto che ne deriva su un determinato reattore (vedremo cos’è nel prossimo paragrafo) per dirottare liquidità verso Uniswap. In questo modo, parte dei fondi depositati su Tokemak verranno indirizzati proprio dove Toro ha deciso che debbano andare.

Così facendo, Orso ha versato Ether e non rischia di subire impermanent loss. Grazie alle rendite, egli potrà ottenere dei TOKE e prender parte al processo decisionale della piattaforma.

Toro ottiene le sue reward.

La piattaforma è disegnata in modo tale da mantenere un buon equilibrio, confrontando volumi e liquidità depositata: a valori troppo alti o bassi corrispondono differenti APR, perciò gli LP director sono incentivati a compiere scelte che favoriscano la sostenibilità.

Infine, Uniswap beneficerà di liquidità stabile. I membri del team non dovranno più scervellarsi per mantenere e richiamare fondi: ci penserà Tokemak a farglieli avere.

Enormi sono i vantaggi per l’utente, non più obbligato a esporsi a due valute e al pericolo di impermanent loss: basta versare una coin per essere nel vivo dell’azione.
Grazie a Tokemak si esce dal meccanismo dei pool 50:50, rendendo la liquidità più fluida. Si dice basta a pool saturi e altri privi di fondi. Si dà vita a un modello che favorisce lo sviluppo della DeFi e premia tutti quanti.

Certo, non tutto è perfetto: anche questo protocollo ha le sue criticità e in seguito ne parleremo.

Ora conosceremo un po’ meglio i concetti chiave di Tokemak. Dopodiché vedremo come depositare i fondi e quale wallet utilizzare.

Che cos'è Tokemak

L'elemento centrale di Tokemak: il reattore

Un Tokamak, volutamente scritto con la A, è un dispositivo utilizzato in ambito nucleare. Creando un campo magnetico, esso mantiene coeso e lontano dalle sue pareti il plasma al suo interno.

Tokemak prende in prestito questo concetto e lo applica al mondo delle criptovalute, vediamo come.

Reattori Tokemak Ethereum

Nell’immagine possiamo visualizzare tre differenti reattori della piattaforma Tokemak. Il simbolo al centro rappresenta proprio il dispositivo del campo nucleare di cui abbiamo appena accennato.

Come possiamo vedere, nella parte sinistra di ciascuna riga vi è la possibilità di depositare un asset e ottenere un certo APR. Ad esempio, depositando DAI otterremmo il 10% di interesse annuo.

Nella sezione a destra è invece possibile depositare i TOKE che abbiamo in stake. In cambio, si ottiene il relativo APR: se versassimo TOKE nel reattore di DAI avremmo il 39% di ritorno annuale.

L’obiettivo di ogni reattore di questo protocollo è “identico” a quello di un tokamak nucleare: mantenere l’equilibrio.

Gli APR sono dinamici e invogliano a depositare o prelevare quel determinato token: è necessaria più liquidità in DAI? lL’APR sarà maggiore; i fondi sono invece eccessivi? L’APR andrà diminuendo.
Ancora: si ha la necessità di aumentare la quantità di TOKE di un certo reattore, dandogli quindi più forza? L’interesse aumenta; al contrario, diminuisce.

Come nasce la liquidità da un reattore?

Ci sono due tipologie di reattori: pair reactors e token reactors. Di per sé, non hanno differenze: entrambi ospitano al loro interno un certo numero di esemplari di una coin e di TOKE.

Abbiamo detto che su Tokemak non esistono i classici pool di liquidità: ad esempio, posso depositare Ether senza doverlo per forza abbinare a un altro token.

Questo accoppiamento avviene in seguito, quando un pair reactor interagisce con un token reactor. Facciamo una dimostrazione pratica, così potremo comprendere al meglio.

Fra i vari pair reactors ne esiste uno composto proprio da ETH. Esso dispone inoltre di una certa quantità di TOKE che ne determinano l’indirizzo.
Tra i token reactors troviamo invece SUSHI.
Sulla base delle preferenze espresse dagli LP directors che votano con i TOKE, una certa quantità dei fondi del reattore di ETH entra in contatto con quelli del reattore di SUSHI. In questo modo si dà vita a preziosa liquidità ETH-SUSHI.
Nello stesso modo, il reattore ETH si accoppierà con un altro, sempre proporzionalmente ai voti espressi dai decisori.

Concludiamo il paragrafo con un’illustrazione sul funzionamento di un reattore Tokemak.

Un LP versa ETH sulla piattaforma e ottiene un certo APR.
Un altro LP deposita AAVE nel relativo reattore. Dall’altra parte ci sarà un LD che versa una certa quantità di TOKE. LP e LD potrebbero anche essere la stessa persona: basta avere i token!
I due LP hanno fornito i fondi. Il director è invece responsabile della direzione degli stessi: versando TOKE su AAVE, in proporzione alla sua forza di voto esso ha deciso quanta liquidità debba avere quel reattore. Non solo: il director indica anche la destinazione dei fondi, in questo caso la piattaforma DeFi Uniswap.

L'elemento centrale di Tokemak: il reattore

C.o.R.E. : nascita di un reattore Tokemak

Dietro ogni piattaforma DeFi c’è un team. Se i componenti sono un minimo lungimiranti sanno bene che Tokemak è a loro favorevole: essi non dovrebbero più preoccuparsi eccessivamente di attirare e mantenere la liquidità sulla piattaforma.

Per ottenere i benefici di Tokemak è necessario però avere un reattore, cosa tutt’altro che semplice.

La sigla C.o.R.E. sta per Collateralization of Reactors Event. Si tratta di uno strumento da cui è possibile scegliere quali nuovi reattori introdurre sulla piattaforma.

Anche in questo caso, sono gli LP directors a prendere le decisioni tramite il token TOKE.

Il processo di voto è semplice:

  • all’avvio di una fase di votazione, è possibile esprimere la propria preferenza.
  • al termine, i migliori in classifica ottengono il proprio reattore.

In seguito, prende vita una fase di inizializzazione in cui il team della piattaforma vincente versa liquidità a Tokemak, ricevendo in cambio dei TOKE.
Dopo i depositi, il reattore prende vita e chiunque può interagirvi.
I TOKE versati al team verranno probabilmente utilizzati per autovotare la propria piattaforma: è naturale 😀

C.o.R.E. funziona a cicli: al momento è terminato il secondo e un terzo è in arrivo nel prossimo futuro.

Nella “lotta per i reattori” sono in lizza molti candidati illustri come AAVE , Curve e MakerDAO.

C.o.R.E. : nascita di un reattore Tokemak

Il token TOKE di Tokemak

L’abbiamo ormai capito: TOKE ha enorme importanza e un buon valore intrinseco.
Questo token è vitale per la gestione della liquidità e viene mantenuto in stake da una buona fetta di utilizzatori della piattaforma.

La supply totale è di 100 milioni di esemplari, di cui un terzo destinata proprio alle reward per gli investitori.

Il piano di emissione della fetta indirizzata alle rendite è su due anni. Questa tempistica è soggetta a variazioni in base a determinate condizioni quali:

  • Bilancio dei reattori: in base alla mancanza di equilibrio, al variare degli APR di rendita su TOKE variano ovviamente anche i token emessi.
  • Prezzo: l’andamento di questo parametro va ad influenzare l’emissione.
  • Interventi particolari: in alcune circostanze, TOKE potrebbe essere deviato dai reattori e distribuito in un secondo momento.

Si raccomanda la massima attenzione: i token distribuiti come reward sono sempre soggetti al classico farm & dump.

Tuttavia, il buon valore intrinseco e il potenziale della piattaforma sono parametri che rendono lo scenario di TOKE decisamente bullish.

Come sempre, a ognuno le ricerche del caso, questi non sono consigli finanziari.

Il token TOKE di Tokemak

Quale wallet utilizzare su Tokemak?

Come wallet, la piattaforma propone come opzioni Metamask e WalletConnect: scegliamo ciò che preferiamo.

Ricordiamo che Tokemak è su chain Ethereum: dovremo quindi disporre di un po’ di ETH per poter pagare le gas fee.

Nel caso volessimo aumentare la sicurezza delle nostre criptovalute, l’hardware wallet Ledger è la soluzione perfetta: ecco il Negozio ufficiale Ledger da cui poterlo acquistare. Inoltre, abbiamo preparato un approfondimento dedicato a Ledger Nano X e al “fratello minore” Ledger Nano S Plus.

Siamo pronti: vediamo come operare su Tokemak. Un’anticipazione: l’utilizzo della piattaforma è facile!

"Metamask e WalletConnect sono pienamente supportati, sicuri e semplici da utilizzare"

Come depositare liquidità in un reattore Tokemak

Tokemak è una piattaforma complessa e non di immediata comprensione.

Per fortuna, come appena preannunciato, depositare e prelevare liquidità è molto semplice e richiede pochi passaggi. Andiamo a vedere il procedimento ricorrendo alla consueta dimostrazione pratica.

Come prima cosa, accediamo alla pagina www.tokemak.xyz e clicchiamo sul pulsante “Enter the Tokemak”. Connettiamo il wallet prescelto e saremo pronti a operare.

Innanzitutto scorriamo l’elenco dei reattori disponibili e scegliamo quello di nostro interesse. In questo esempio fingeremo di avere dei SUSHI da voler mettere a rendita, perciò andremo a selezionare il reattore corrispondente.

Reattore Sushi Tokemak

Da qui saranno immediatamente visibili le principali informazioni: liquidità totale depositata e APR annuo (un buon 26% in questo caso specifico).

Per depositare i nostri SUSHI sarà sufficiente cliccare sul pulsante “DEPOSIT SUSHI” per far comparire la finestra che segue, da cui selezionare la quantità e confermare.
Come ultimo passaggio sarà necessario approvare la transazione sul wallet, pagando le necessarie gas fee (in Ether).

Depositare token in un reattore Tokemak Ethereum

Come ben visibile dall’immagine sopra, cliccando sulla scritta “WITHDRAW SUSHI” riusciremo a compiere il procedimento inverso, riottenendo così i token depositati in precedenza.
Viene inoltre segnalata l’esistenza di un periodo di cooldown: dovremo attendere l’inizio di un nuovo ciclo per vedere le nostre coin nuovamente sul wallet.

Il processo è completato ed è identico anche per qualsiasi altro token, Ether e USDC inclusi.

"Il versamento della liquidità è decisamente più semplice rispetto alla comprensione dei meccanismi di funzionamento della piattaforma"

Stake di TOKE su Tokemak e votazioni

Proseguono le buone notizie: anche la procedura di stake di TOKE è rapida e facile.

Dalla pagina principale, clicchiamo sul pulsante “STAKE AND VOTE” posizionato nella sezione evidenziata nell’immagine che segue.

Mettere in stake TOKE su Tokemak

A questo punto si aprirà una schermata identica a quella trovata versando dei token nel reattore (vista nel paragrafo precedente). Da qui dovremo solo indicare la quantità di TOKE, confermare e approvare la transazione.
Sempre dalla stessa finestra potremo inoltre togliere dallo stake i nostri TOKE.

A questo punto, entro 15 minuti dallo stake riceveremo dei voti che potremo decidere come allocare.
Se ad esempio volessimo optare per il reattore di SUSHI di cui abbiamo parlato sopra, avremo modo di indicare la nostra preferenza nella parte situata a destra dello schermo.

Reattore Sushi Tokemak

In questo caso, votando per questo reattore otterremo un APR del 46%.
Avremo la possibilità di versare tutti i voti a disposizione (cliccando su “MAX”) oppure di scrivere la quantità desiderata.
Selezionando invece la scritta “Remove Votes” andremo a rimuoverli.

Ricordiamo inoltre che i TOKE in stake sono indispensabili per partecipare al processo decisionale sull’introduzione di nuovi reattori mediante C.o.R.E. .
Dalla pagina dedicata sarà sufficiente indicare la nostra preferenza fra quelle disponibili.
Al momento della scrittura non sono in corso votazioni. Tuttavia, dovrebbe partire presto il terzo round, perciò è meglio controllare frequentemente la sezione C.o.R.E. o seguire i social della piattaforma per non perdere nessun aggiornamento.

Criticità e altre considerazioni sulla piattaforma

Partiamo con la preoccupazione principale che dovremmo avere: il token TOKE.
Seppur esso abbia un buon valore intrinseco, resta comunque una coin atta principalmente a ripagare gli investitori, siano essi LP o LD.
Al momento, una grande fetta dei TOKE è in stake. Tuttavia, nel momento in cui un buon numero di utenti decidesse di prendere profitto, è scontato che il prezzo del token andrà al ribasso.
Ciò è di fatto già accaduto: dal picco di quasi 80 dollari al pezzo, nel mese di dicembre 2021 il valore è crollato a circa 35, ritornando poi intorno ai 40 dollari.
Perciò, nonostante lo scenario futuro sembri favorevole a TOKE, occorre essere molto prudenti.

Grafico by TradingView.


Un’altra criticità riguarda l’idea stessa di Tokemak. La piattaforma si pone infatti come soluzione alle problematiche relative alla liquidità di svariati protocolli DeFi, definendosi un Decentralized Market Maker.

Concetto e realizzazione sono davvero ottimi, su questo non c’è dubbio.

A lasciare qualche riserva sono i progetti degli stessi protocolli che Tokemak andrà a servire: ad esempio, la transizione di Uniswap da v2 a v3 andrà a gestire la liquidità secondo un modello più efficace e sostenibile. Stesso discorso per SushiSwap.
Perciò, verrà il momento in cui l’idea alla base di Tokemak non sarà più necessaria, proprio perché le piattaforme DeFi avranno implementato soluzioni proprie atte a risolvere i problemi.
Tuttavia, al momento questo scenario è lontano. Inoltre, seppur non sia stata rilasciata alcuna dichiarazione in merito, sembra improbabile che il team di Tokemak non sia già all’opera per proporre un servizio utile anche per i protocolli v3. Dovremo solo attendere 🙂

Che dire, la DeFi sta vivendo un periodo di evoluzione e questo progetto è certamente uno dei migliori in circolazione: innovativo, sostenibile e ben sviluppato.

Tokemak: sostenibilità e politica nella DeFi

Abbiamo esplorato Tokemak e cercato di comprenderne il funzionamento.

Sostenibilità è la parola chiave: il progetto propone una valida soluzione al problema della liquidità mercenaria sulle piattaforme DeFi, offrendo maggior stabilità a tutto il panorama.

Il modello dovrà comunque adattarsi rapidamente al futuro. L’evoluzione dei protocolli andrà infatti a rimediare a molte criticità. Sappiamo comunque bene quanto nuovi problemi siano sempre dietro l’angolo: il team di Tokemak dovrà essere bravo a scovarli e proporre la soluzione.

Nascono inoltre numerose implicazioni di natura politica: come nelle Curve wars, i protocolli stanno iniziando a “scazzottarsi” per ottenere più TOKE possibili da utilizzare per autovotarsi. Sarà interessante seguire l’evoluzione di queste dinamiche in cui il piccolo investitore non ha purtroppo voce in capitolo.

Tokemak è un protocollo validissimo e innovativo, qualcosa di molto utile e ben studiato.

Stupisce come al momento non sia ancora molto conosciuto ma è solo questione di tempo: il 2022 sarà probabilmente un grande anno per questo progetto.
Noi investitori possiamo approfittarne ed entrare in questo momento di ancor relativo anonimato.
Si raccomanda comunque di svolgere attente ricerche prima di posizionarsi.

Hai già utilizzato Tokemak? Conoscevi il progetto? Aspettiamo un tuo commento sui nostri canali social.

Siccome un video è sempre meglio di tante parole scritte, eccone uno molto esaustivo proprio su questo protocollo: troverai altre utilissime informazioni 🙂


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