Meme to Mars: dove andremo a finire?

Di Gabriele Brambilla

Puntiamo sempre ad andare "to the Moon", ma perché non andare addirittura su Marte, esattamente come alcune meme del momento?

Meme to Mars: dove andremo a finire?

Introduzione al focus on di oggi

Quando si torna in bull market, una delle certezze che abbiamo è la corsa frenata del comparto meme. Tutte le coin/token a tema cagnolini, gattini, ranocchie e compagnia decolla, puntando non alla Luna, ma direttamente verso Marte.

Perché accade tutto ciò? Oltre a chi ha esperienza e si muove con l’idea di speculare, purtroppo una buona parte dei capitali proviene da utenti novelli, che si sono affacciati da poco nel mondo crypto (o che addirittura ci entrano proprio passando dalle memecoin). Questa categoria è quella che si fa prendere facilmente dalla FoMO, si esalta e sogna la Ferrari, quando invece è assai probabile si ritroverà a fare il bagholder di turno.

In questo approfondimento vogliamo dare spazio al settore meme, capendo qual è la situazione attuale e dando un’occhiata alle big 3, senza però dimenticarci di altre comunque molto capitalizzate. Indagheremo anche su quanto sta accadendo nell’ecosistema Solana, per poi ripassare (o imparare se sei agli inizi) le 5 regole per non farsi male in questo periodo.

Questo focus è leggero ma molto importante: leggilo tutto, ti aiuterà a restare sui binari e comprendere dove ci troviamo.

Questo focus on è stato pubblicato in esclusiva sulla nostra newsletter Whale Weekend del 29 novembre 2024. Iscriviti per non perdere articoli inediti, analisi, news della settimana e tanto altro ancora!

Situazione attuale comparto meme

Le criptovalute in generale sono molto cresciute nelle ultime settimane, soprattutto dopo l’elezione di Donald Trump. Mentre BTC ha quasi accarezzato il traguardo dei 100.000 dollari per esemplare, Solana ha piazzato il nuovo All-time High e Ripple si è rilanciata alla grande. Ma questi sono solo alcuni dei nomi on fire!

La nicchia meme non è stata a guardare, anzi, ha fatto esattamente ciò che ci aspettavamo: pompare verso l’alto come se non ci fosse un domani. Le performance medie sono state più che positive e in doppia cifra, anche se alcune realtà più fortunate sono andate nel territorio dei numeri tripli e quadrupli (in termini di aumenti percentuali).

A trainare il comparto, oltre ai soliti noti che menzioneremo in seguito, è stato l’ecosistema meme della blockchain Solana, diventato il network più utilizzato in questo periodo. I dati parlano chiaro: a novembre, su Solana si sono spostati/scambiati oltre 100 miliardi di dollari di controvalore, il 30% circa dei volumi totali delle crypto. In tutto ciò, i DEX hanno visto raddoppiare i volumi dal mese precedente.

La spinta di Solana è dovuta anche al potente traino meme. Token ormai divenuti celebri come BONK e WIF hanno mosso cifre da capogiro. Raydium, il principale exchange decentralizzato del network, ha avuto scambi da circa 77 miliardi di dollari e ben 180 milioni di fee pagate ai liquidity provider.

Cifre da capogiro che hanno spinto in altissimo anche la coin SOL, andata in ATH con estrema rapidità.

Ma in generale, anche uscendo da questa blockchain, ciò che riguarda le crypto a tema meme sta andando davvero forte.

Tuttavia, non sono solo gioie, ma troviamo anche dolori. Infatti, nonostante il periodo molto positivo, alcuni nomi proprio non stanno riuscendo a inanellare successi. Tra i nomi illustri che faticano troviamo Popcat (che è proprio su ambiente Solana), Cat in a dogs world e Baby Doge Coin. Ma si sa: quando si entra in questo mondo, si ha a che fare con l’Imprevedibilità dalla I maiuscola.

I tre token meme più capitalizzati

Le crypto basate sui meme sono tantissime, quindi è impossibile trattarle tutte. Possiamo però fare il punto sulle tre più capitalizzate, citandone poi anche qualcun’altra per completare l’opera.

Dogecoin (DOGE)

Dogecoin è la realtà numero uno, al settimo posto assoluto in termini di market cap crypto. L’ultimo mese è stato parecchio positivo per DOGE, con performance in tripla cifra (+133% alla scrittura). Inoltre, l’open interest ha toccato un nuovo ATH.

In pentola bollono alcune novità. La più interessante è che la Foundation starebbe cercando degli sponsor per dei piani in ottica di decentralizzazione; in questo senso, si vorrebbe premere l’acceleratore per promuovere la coin come un mezzo di pagamento accessibile e privo di controllo centrale.

Ricordiamo che Dogecoin è dotata di una propria blockchain PoW, rapida ed efficiente. In aggiunta, il neonato Department Of Government Efficiency (D.O.G.E.) americano, che avrà a capo Elon Musk, non ha fatto altro che proiettare ulteriori luci sulla crypto canina più celebre al mondo.

Shiba Inu Coin (SHIB)

La Dogekiller Shiba Inu non è mai riuscita ad agganciare la rivale, ma resta comunque in prossimità della top 10 per capitalizzazione.

Le prestazioni degli ultimi 30 giorni sono positive, ma non esaltanti quanto quelle di altre meme (+37%).

Restano in corso diversi progetti, però sembra che SHIB faccia un po’ fatica a uscire dall’impasse. NFT, Shibarium e metaverso avrebbero dovuto lanciare l’ecosistema verso nuovi traguardi, ma per adesso non si decolla.

Pepe Coin (PEPE)

La più giovane di queste tre conferma il buon periodo. C’è poco da aggiungere: Pepe Coin è stata definita da subito come un gioco anche dal team; è quindi sprovvista di un progetto e il suo valore flutta seguendo le fasi di hype o ribasso.

Altre memecoin da menzionare

  • BONK: direttamente dall’ecosistema Solana, ecco il token che ha fatto emozionare soprattutto alcuni mesi fa. Di recente è stato toccato l’ATH, per poi lasciare per strada un po’ di valore (comunque siamo a +100% alla scrittura).
  • Dogwifhat (WIF): un altro caso piuttosto recente dello stesso ecosistema. Performance positive ma non travolgenti nell’ultimo mese (circa +20%), attenzione all’assenza di progetti collegati.
  • Floki Inu (FLOKI): meme a tema vichingo-canino, Floki non se la sta passando male (+52% ), comportandosi piuttosto bene negli ultimi 30 giorni. Notizia importante: ora disponibile su Coinbase.
  • BRETT: buone preformance, di recente vicino all’ATH di questa estate.
  • Peanut the Squirrel (PNUT): il caso degli ultimi tempi, 2150% negli ultimi 30 giorni (dato corretto, non abbiamo aggiunto uno zero in più). E poi, che ve lo diciamo a fare: indovinate un po’ su che blockchain è pubblicata? Indizio: inizia con la S…

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I tre token meme più capitalizzati

5 regole per non perdere soldi con i meme token

Eccoci all’ultimo paragrafo, forse quello più importante. Diamo uno sguardo alle 5 regole per non perdere soldi con i meme token. In verità, non è possibile avere garanzie e potremmo comunque perdere il nostro denaro; tuttavia, seguendo queste semplici norme, saremo al riparo da brutte sorprese e massimizzeremo le opportunità di successo.

1: non puntare sui meme token se si è alle prime armi

Regola scontata ma che vale sempre la pena di menzionare. Chi si è affacciato da poco al settore delle criptovalute non dovrebbe in alcun modo versare dei capitali sulle memecoin. Questo perché si tratta di asset ancor più pericolosi rispetto a bitcoin, Ether e colleghe, soprattutto per il fatto che non hanno casi d’uso e, di conseguenza, un valore intrinseco.

Il problema è che succede esattamente il contrario: grazie al marketing spinto, al passaparola e all’euforia, questi token hanno successo e richiamano persone che non hanno mai operato nel settore.

Prima si dovrebbe cominciare da coin e token più sicuri, per poi, se lo si vuole, integrare anche valute maggiormente rischiose ed esotiche. Andare all-in sul meme di turno, per giunta senza alcuna esperienza, è un errore che quasi sempre costa caro.

2: prenderla come una scommessa, destinare poco capitale che si può perdere

Comprare meme non deve essere definito un investimento, ma piuttosto una scommessa. Immaginate di andare al Casinò e puntare alla roulette, stare alla slot o giocare a Blackjack: è esattamente la stessa cosa.

I “progetti” meme nascono 9 volte su 10 per gioco e non hanno una roadmap, oppure ne viene raffazzonata una in corsa. Inoltre, in diversi casi si tratta di progetti nati esclusivamente per arricchire chi c’è dietro, talvolta con dinamiche truffaldine. Insomma, bisogna muoversi con molta cautela, puntando poco denaro e sapendo che potremmo non rivederlo più.

Non facciamoci ingannare da progetti tipo “soon piattaforma NFT”, “siamo in TV”, “sponsorizziamo un’auto Nascar” e simili: sono iniziative di marketing aggressivo che seguono tutte un copione ormai collaudato.

3: avere un piano ben definito, frutto di studio e osservazione

Se si decide di puntare anche sulle meme, bisogna definire un piano. Oltre ad allocare una piccolissima quota del portafoglio, dovremo stabilire dal principio come comportarci nelle varie fasi, valutando anche i costi aggiuntivi (molti token di questa categoria applicano tasse e trattenute di vendita).

In poche parole: è necessaria la giusta pianificazione, che arriva solo con un attento studio del mercato e dell’asset che desideriamo acquistare. Un motivo in più per iscriverti a TCG Learn e seguire i nostri corsi gratuiti.

4: sapere quando si deve uscire

Se si fanno bene i compiti, non è strano ritrovarsi con dei guadagni anche sostanziosi che derivano da uno o più token meme. In questi casi bisogna sapere quando uscire, evitando di farsi prendere la mano e puntare a Giove, quando magari si è già su Marte.

Ricordiamo che è possibile vendere anche solo una parte dell’asset, prendersi un po’ di profitto da mettere in cascina e restare esposti con il resto del capitale. A prescindere da come si evolverà lo scenario avremo vinto!

5: in qualsiasi caso, non cedere alle emozioni

Le emozioni stanno fuori dalla porta e non vanno mai d’accordo con gli investimenti, figuriamoci con le scommesse. Da qui l’importanza dei punti precedenti: un piano definito, con tanto di target da rispettare, impedisce che ciò che ci passa per la testa vada a condizionare l’operatività.

La FoMO non deve trovare spazio, non scordiamolo mai!

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