STIP Arbitrum: quello che devi sapere
Di Gabriele Brambilla
Alla scoperta dello STIP di Arbitrum, il programma di incentivi che mira a richiamare liquidità e volumi sul famoso layer-2 di Ethereum
Introduzione al focus on
Benvenuto Criptoinvestitore nella sezione focus di Whale Weekend, dove ciclicamente cerchiamo di far chiarezza su diversi aspetti del mercato crypto e tradizionale, così da portare la vostra attenzione su punti e narrative che durante la settimana sono rimasti nell’ombra o solo accennati negli articoli e nelle news.
Nell’approfondimento di questa settimana parleremo dello Short Term Incentives Program che è avvenuto sulla rete Arbitrum, di ciò che potrebbe comportare per le sue metriche principali nell’immediato futuro e di quali saranno i fortunati protocolli sviluppati su di essa che potranno ricevere un notevole boost sotto forma di $ARB token.
Cerchiamo quindi di staccare la mente per un attimo dai fatti gravissimi che stanno avvenendo in Medio Oriente, per prendere una boccata d’aria fresca tornando a parlare di crypto, di DeFi e di trend interessanti da tenere sott’occhio per rimanere sempre sul pezzo.
Questo focus on è stato preparato dal nostro formatore Massimiliano ed è stato pubblicato in esclusiva sulla nostra newsletter Whale Weekend del 20 ottobre 2023. Iscriviti per non perdere articoli inediti, analisi, news della settimana e tanto altro ancora!
Indice
Che cos’è lo STIP di Arbitrum?
Per rispondere dobbiamo partire da uno degli airdrop più succosi degli ultimi anni, cioè quello di Arbitrum. A marzo di quest’anno sono stati regalati sotto forma di airdrop circa 1.162 Miliardi di token $ARB ai vari wallet eleggibili, che equivalgono circa all’11.6% rispetto alla sua max supply.
Tuttavia non sono stati claimati tutti (la percentuale effettiva di claim si aggirava intorno al 99.96% del totale), lasciando come avanzo circa 70M di token. Questi sono stati inviati alla treasury della Arbitrum DAO dopo la scadenza del periodo di claim.
Intorno a settembre, un membro della community ha effettuato una proposal sul forum della DAO. Qui si lanciava l’idea di utilizzare 50M dei token avanzati per stimolare sotto forma di Short Term Incentives Program (STIP) alcune delle DApp costruite sulla chain, così da cercare di boostare le loro metriche attraverso un liquidity mining program.
È importante sottolineare come questi token $ARB non possano essere né venduti né spesi in alcun modo da questi protocolli, se non come forma di incentivo per le proprie piattaforme e utenti.
In questo modo, i protocolli che otterranno diritto a questi incentivi potranno aumentare le reward proposte dalle proprie applicazioni con il fine di attrarre maggiore liquidità e aumentare la propria portata per i trader. Di fatto, ciò porterà a un probabile aumento delle fee generate dal protocollo stesso.
Ipotizziamo infatti che un progetto come Radiant, che è un money market e quindi un simile a una finanziaria, abbia un guadagno dato dalla quantità e della grandezza dei prestiti che emette. Adesso potrebbe ridurre il costo del prestito su di una stablecoin o un’altra moneta, perché parte di questo intervento è ripagato ai mutuatari sotto forma di ARB token. Per il protocollo sarebbe un guadagno a “costo zero” perché utilizzerebbe i fondi che gli sono stati dati dalla chain per stimolare il proprio utilizzo.
Nello stesso modo, la chain Arbitrum genera un aumento del suo guadagno dato dal fatto che ogni utente incentivato da un costo di prestito più basso su Radiant vorrà interagire con i suoi SC, muovendo quindi capitali sulla chain e pagando delle commissioni in $ETH ai validatori, portando quindi revenue nel network.
"STIP è l'abbreviazione di Short Term Incentives Program, pensato per boostare la chain"
Come accedere all’incentivo e fase distributiva
Per partecipare all’incentivo creato dalla DAO, i vari protocolli attivi sulla chain avrebbero dovuto compilare una serie di documenti e condividerli nel forum di discussione, in modo tale da rendere chiaro a tutti i detentori dei token $ARB come avrebbero sfruttato la somma ricevuta.
Questo meccanismo è simile a quello che succede con gli appalti, quando uno Stato cerca di sfruttare parte dei fondi a sua disposizione per stimolare l’economia scegliendo un’azienda meritevole a cui delegare lo specifico lavoro.
Tuttavia, la votazione non è stata lasciata alla DAO, ma bensì ai detentori del token $ARB che hanno stabilito quale protocollo avrebbe dovuto ricevere parte del totale, oppure delegare il proprio voto a qualcuno che se ne sarebbe occupato per loro.
Dopo una lunga fase decisionale, durata quasi un mese, la votazione si è conclusa. Ecco la lista di protocolli che riceveranno lo stimolo da qui sino al 31 Gennaio 2024, nonché le relative somme.
Come possiamo notare, saranno circa trenta i protocolli a beneficiare dello stimolo. Tra questi spiccano maggiormente nomi gia conosciuti come:
– GMX: Perp-DEX
– MUX: Perp-DEX
– Camelot: DEX AMM
– Radiant: Money Market
– Pendle: Tokenized future Yield e RWA
– Frax, GAMMA, Silo e molti altri
Ovviamente, il fatto che abbiano “vinto” tramite una maggiore quantità di voti a loro favore dipende da molti aspetti legati al pubblico e alla quantità di holder dei token dei vari protocolli. Aumentando le fee generate all’interno di questi ultimi è probabile che crescano anche le revenue condivise con i propri stakeholder; questo porterà di conseguenza a una maggior domanda per il token stesso.
Questa utility del token ARB, derivata dal potere di voto che può avere all’interno della governance della propria DAO, è quindi un punto a favore che potrebbe portare, in questi casi, un aumento di domanda anche per il token stesso. Esattamente come successe in un brevissimo periodo al token $UNI di UniSwap durante la votazione per la proposal che riguardava la sua integrazione su rete BSC.
Le conseguenze dello stimolo
Sarà quindi interessante speculare o seguire la vicenda dello stimolo economico che avverrà nei prossimi 3 mesi sulla soluzione roll-up più usata su Ethereum.
Vediamo quindi quali categorie e protocolli potrebbero avere maggior trazione in base anche ad altre caratteristiche esterne da questo discorso.
Perp DEX e Options
I DEX che consentono di tradare prodotti perp o opzioni sono attualmente una delle categorie che ha perso maggiormente in DeFi. Questo a causa di due fattori principali: il primo è legato alla tendenza trend-less del mercato in questo momento, data dalla costante incertezza macroeconomica, che non consente a gran parte dei trader di operare a cuor leggero. L’altro punto è invece dato dagli scarsi volumi presenti nel settore crypto. Da quando i market maker più grandi del settore hanno abbandonato il mercato dopo il crollo di LUNA, e soprattutto di FTX, i volumi sono diminuiti drasticamente; ciò si ripercuote direttamente sulle fee generate da questa categoria di protocolli DeFi.
Anche per questo motivo, una delle categorie che attualmente sta ottenendo maggiori ritorni è quella dei LSP (Liquid Staking Protocol), perché è molto più facile holdare lasciando i propri token in stake e utilizzarne il sintetico per fare hedging su parte della propria posizione in momenti particolarmente pericolosi, piuttosto che fare la roulette russa su un token a leva x50 in un mercato privo di spunti.
Però, come ci insegnano i grandi investitori, i migliori rendimenti si fanno quando tutti vendono e non il contrario. Per questo motivo, se ci fosse una ripresa su uno dei due fronti trattati in precedenza, o un momento di forte euforia dato da un cigno bianco (come l’approvazione del famigerato ETF Spot) questi token potrebbero trarne immediato vantaggio.
Sarà quindi interessante vedere come (e se) i prossimi tre mesi d’incentivo dati da ARB, in aggiunta a ciò che abbiamo detto poco fa, innescheranno una salita per i token di questi protocolli.
Tra i nomi che spuntano vediamo il famosissimo GMX, uno dei primi DEX perp, che ultimamente ha sviluppato la v2 cambiando il suo modello di funzionamento e diventando molto più simile a Gains network, uno dei suoi maggiori competitor.
MUX, un altro perp DEX che consente di andare in leva x50 con una deep liquidity praticamente infinita. Le metriche di questo exchange decentralizzato sono sempre state in crescita durante tutto l’anno; gran parte di esse vengono proprio da Arbitrum.
Come protocolli di opzioni vediamo invece Dopex e Premia, due dei leader nel settore delle opzioni in DeFi. Purtroppo, a causa dell’alta complessità del loro funzionamento e delle motivazioni che abbiamo elencato in precedenza, questi progetti hanno subito doppiamente il ribasso in termini di utilizzo e di prezzo per i loro token, denotando come la “nicchia della nicchia” stia vivendo uno dei momenti più bui mai visti.
RWA (Real World Asset)
Rispetto alla categoria precedente, questo soggetto ha subito meno il ribasso di mercato, soprattutto grazie alla politica economica adottata dalle banche centrali delle varie nazioni per contrastare l’inflazione (aumento dei tassi d’interesse offerti dalle varie obbligazioni vendute agli investitori di tutto il mondo).
Una delle narrative esplose negli ultimi mesi e ampiamente trattate da noi di The Crypto Gateway è proprio quella delle stablecoin collateralizzate da bond americani. Questo è un modo molto intelligente e semplice per far accedere al credito qualsiasi investitore presente in ogni angolo della terra. In più, la interest bearing stablecoin consente di guadagnare passivamente un ritorno giornaliero senza dover avere un taglio minimo di 1000$.
Questo fenomeno sta tenendo a galla e facendo emergere protocolli come Maker con la sua stablecoin DAI, che può essere depositata all’interno del protocollo Spark per ottenere un rendimento passivo che si aggira intorno al 6% (maggiori approfondimenti sulla bull thesis di Maker sotto la sezione thread).
E consente ad altri protocolli come FRAX di sviluppare e di evolvere passando alla v3, che permetterà di poter sviluppare meccanismi di rendita molto interessanti per la sua stablecoin che si aggirano intorno al 9/10%, in questo momento.
Un altra DApp che ha fatto molto parlare di se è sicuramente Pendle, che offre ai propri utenti la possibilità di tokenizzare lo yield generato da asset che portano una rendita passiva come gli LST, le Bond-Stablecoin di cui abbiamo parlato fino ad ora, nonché i LP dei DEX più famosi.
Su Pendle e sul suo funzionamento ci abbiamo fatto una call con esperto tempo fa. Caricheremo la registrazione insieme a molte altre e sarà accessibile a chiunque sottoscriverà un piccolo abbonamento al nostro canale YouTube.
Ricordiamoci che Jerome Powell ha parlato chiaro quando ha detto che i tassi potranno aumentare o al limite rimarranno alti per molto tempo. Se le cose stessero veramente così, questi protocolli sarebbero in prima posizione per ottenerne maggiore beneficio e poter sopravvivere al possibile proseguimento del bear market.
Money Market ( Lending & Borrow)
L’ultimo settore di cui voglio parlare è quello dei Money Market.
Come suggerisce anche il nome, questi sono i mercati del denaro, dove gli utenti possono prendere in prestito stablecoin per andare in leva e scommettere su di un rialzo, oppure prendere in prestito un asset volatile per shortarlo e scommettere quindi sulla sua disfatta.
In questo caso seguiamo il solito ragionamento fatto in precedenza sui Perp DEX: questi token sono sicuramente tra quelli che stanno risentendo maggiormente dell’attuale assenza di trend nel mercato. Tuttavia, la DeFi offre loro ancora uno piccolo varco di luce perché consente ai farmatori degen più furbi del mercato di poter ottenere dei rendimenti passivi dando la propria liquidità ai protocolli più generosi.
Proprio per questo motivo, i MM sono da monitorare molto da vicino. Infatti, se ci fosse un incentivo di liquidità dato dai token $ARB sulla propria chain, questo riporterebbe vita all’interno del network, spingendo gli utenti a cercare di farmare il più possibile creando delle posizioni delta neutral per non esporsi alle fluttuazioni di mercato; oppure posizionandosi su uno dei due lati della medaglia che potrebbe avere il mercato.
Una cosa è certa: se il rendimento dato dal farming aumenta, cresce anche la necessità delle persone di andare in leva per cercare di massimizzare i propri profitti.
Per questo motivo ci sono tre protocolli che hanno caratteristiche diverse tra di loro e che sono da tenere d’occhio.
Radiant, un money market multi-chain sviluppato utilizzando Layer zero, il protocollo che consente un’interazione cross-chain su moltissimi network senza tutte le problematiche legate al classico bridging, ormai sorpassato. In questo modo, Radiant Capital consentirebbe il borrow su chain diverse a quelle in cui stiamo collateralizzando una posizione, consentendoci ad esempio di collateralizzare degli ETH su rete Arbitrum e poi prendere in prestito degli USDC su rete Ethereum o BSC, minimizzando i costi e permettendoci il movimento libero tra diverse chain.
Lodestar Finance è invece un algorithmic money market esistente (al momento) solo su rete Arbitrum che consentirebbe di collateralizzare diversi asset “esotici” sul proprio protocollo, oltre a crearne delle versioni primitive utilizzabili per costruire diverse strategie da parte di altri protocolli.
Ultimo ma non per importanza Silo, un risk-isolated money market che permette di creare un pool per ciascun prestito e debito presente nella piattaforma, così da ridurre il rischio di perdita complessiva che si corre se un hacker dovesse riuscire a manipolare il prezzo di uno degli asset presenti nei pool della piattaforma. Consiglio di vedere questo video creato direttamente dal canale YT di Silo per capire il concetto.
Conclusioni
Vedremo quindi quali tra queste categorie e protocolli beneficerà maggiormente da questo grande stimolo dato dalla Arbitrum DAO. Ma soprattutto, scopriremo se ciò darà nuova linfa a questa soluzione roll-up che detiene al suo interno ormai tre volte quello che è contenuto da Optimism, nonché se questo potrà essere un colpo di reni per il prezzo del suo token.
Vi consiglio come sempre di continuare a seguire la vicenda dai nostri canali per rimanere sempre sul pezzo.