Bitstamp: exchange bitcoin e crypto
Di Gabriele Brambilla
Tra i più longevi exchange di criptovalute in circolazione, Bitstamp ha saputo sopravvivere e ritagliarsi il suo posto in un settore altamente competitivo: studiamolo!
Introduzione a Bitstamp
L’exchange Bitstamp è uno dei più longevi del panorama crypto, sulla scena da ben prima di altre realtà oggi celebri. Perciò, anche se la sua fetta di mercato è inferiore a quella dei colossi con cui siamo abituati a fare trading di criptovalute, era nostro dovere dedicargli un tutorial.
Che cosa ci aspetta in questo approfondimento?
Partiremo da una rapida descrizione di Bitstamp e della sua storia, per poi virare sulle funzionalità che offre: prima quelle più semplici, poi earn e staking, infine la versione Pro. Daremo poi un attento sguardo alle commissioni e, chiudendo, alla sicurezza.
Stai per conoscere un decano degli exchange che ci riporterà agli albori delle criptovalute.
Indice
Bitstamp: tra passato e presente
21 dollari e spiccioli: questo era l’All-time high di bitcoin nel 2011, quando Bitstamp entrò in scena. Sembra una cifra assurda, ma è proprio così. Pensiamo quante ne ha viste Bitstamp: potrebbe parlarci di scam, clamorosi crash e scalate milionarie di giovani nerd che scambiavano BTC per gioco.
Sono passati tanti anni, ma l’exchange di cui stiamo parlando è ancora qui. Certo, non ricopre il ruolo da protagonista di un tempo (prima dei Binance e Bybit, Bitstamp era una delle principali scelte per acquistare e vendere crypto), ma l’azienda ha resistito a tantissime tempeste, riuscendo a sopravvivere e mantenere un posticino per sé. Secondo i dati forniti dalla società, i clienti sarebbero 4 milioni.
Bando ai sentimentalismi e alla nostalgia dei bei tempi che furono, conosciamo meglio l’exchange.
Sulla scena dal 2011, Bitstamp è una realtà con sede principale in Lussemburgo e diverse filiali in Europa, Asia e Stati Uniti.
Particolare attenzione è data a regolamentazione e compliance. Secondo il sito ufficiale, Bitstamp possiede circa 50 tra licenze e registrazioni in varie giurisdizioni. Gli utenti italiani possono tranquillamente utilizzare questo exchange, a patto di fornire i dati personali richiesti per portare a compimento la procedura KYC.
Il management è noto ed è possibile seguire su LinkedIn ogni componente. Tutti punti che danno solidità all’immagine aziendale.
Creare un account
Per utilizzare Bitstamp, come prima cosa dovremo creare un account. La procedura è semplicissima, ma diamole comunque un’occhiata.
Innanzitutto, andiamo sul sito ufficiale e clicchiamo sul pulsante Get Started. In alternativa potremmo anche scaricare l’applicazione per iOS o Android e fare tutto da smartphone.
I dati richiesti sono in verità pochissimi: nome, cognome, data di nascita e indirizzo e-mail. Però, per muovere somme e impiegare davvero le funzionalità dell’exchange, sarà indispensabile eseguire il riconoscimento KYC, dove forniremo un documento di identità.
Se non vuoi diffondere dati sensibili ma desideri comunque acquistare bitcoin, l’alternativa è Relai. Grazie alla legislazione elvetica, dove ha sede l’exchange, non è infatti richiesto alcun documento né dato personale al di sotto di una certa soglia operativa.
"In pochi minuti l'account sarà pronto, ma ricordati della KYC"
Deposito e prelievo
Per utilizzare l’exchange dovremo chiaramente avere del denaro a disposizione. Scopriamo quindi quali sono i metodi che ci permettono di trasferire valuta fiat su Bitstamp.
Abbiamo un’opzione a disposizione: il trasferimento bancario via bonifico. Quindi, come trasferire soldi su Bitstamp?
Il bank transfer richiede pochi passaggi:
- Si entra nel proprio account e ci si reca nella pagina Deposit;
- Si seleziona Bank Transfer dal menu che elenca le alternative disponibili;
- Indichiamo la valuta che desideriamo depositare e clicchiamo sul tasto Deposit;
- A questo punto ci verranno mostrati i dati bancari che dovremo utilizzare per disporre il pagamento tramite la nostra banca. Massima attenzione al personal message number, da indicare per stabilire il collegamento con il nostro account Bitstamp.
Note importanti: inviare denaro da un conto intestato a chi possiede l’account dell’exchange.
Tempistiche: fino a 5 giorni lavorativi, weekend quindi escluso. È inoltre possibile versare denaro anche con un bonifico SEPA istantaneo, abbattendo di molto i tempi.
Chi invece volesse utilizzare una carta di credito o debito, potrà acquistare criptovalute direttamente con questo mezzo. L’unico passaggio preliminare da compiere sarà registrare la carta come metodo di pagamento seguendo questi semplici passaggi:
- Sul sito, clicchiamo Buy o Sell;
- Sotto la voce Payment method, scegliamo Add New Payment Method;
- Indichiamo l’opzione add a debit/credit card, dopodiché inseriamo tutti i dati richiesti; confermiamo cliccando su Add New Card;
- Ultimo passaggio: seguire le istruzioni della procedura aggiuntiva di sicurezza, pensata per tutelarci da possibili furti o frodi.
Infine, potremo optare anche per PayPal, una valida alternativa alle carte. Basterà seguire la procedura appena descritta, indicando però PayPal come metodo di pagamento.
Attenzione ai costi che potrebbero esserci scegliendo un determinato mezzo per pagare; ne parleremo in uno dei paragrafi successivi.
Passiamo a un’altra domanda, opposta a quanto visto finora: come ritirare soldi da Bitstamp?
Dalla nostra area personale, cerchiamo la sezione Withdrawal e selezioniamo Bank transfer dalle opzioni proposte. Indichiamo quindi l’ammontare e la valuta, scegliendo poi su quale conto bancario desideriamo muovere i fondi (avremo anche la possibilità di aggiungerne uno se necessario).
Per noi clienti europei, il bonifico è la scelta giusta. Inoltre, con dei tempi di accredito che vanno da uno a due giorni, esso rappresenta anche una rapida soluzione.
Se volessimo prelevare criptovalute, no problem:
- Sempre dall’area Withdrawal, selezioniamo la coin che intendiamo prelevare dal menu che ci verrà presentato;
- Indichiamo, ove presente, la blockchain su cui vogliamo che avvenga il movimento. Massima attenzione a selezionare la chain corretta in base al wallet su cui vogliamo prelevare, pena la perdita dell’intero importo;
- Scriviamo l’address di destinazione (meglio fare copia-incolla per evitare errori di battitura);
- Inseriamo l’importo e confermiamo con il tasto Withdraw.
Per i costi, fare riferimento alla tabella linkata nel paragrafo sulle commissioni, più avanti in questo articolo.
"Bonifico bancario in euro sia per il deposito che per il prelievo"
Come funziona Bitstamp?
Vediamo come comprare e vendere criptovalute tramite questo noto exchange.
Partiamo dicendo che la procedura può differire in base alla versione che utilizziamo. Infatti, Bitstamp si presenta sia come sito internet che come applicazione mobile.
In linea generale, possiamo comunque dire che nella sezione Markets troveremo tutte le crypto proposte dalla piattaforma. Cliccando sul pulsante Trade XYZ, con “XYZ” che rappresenta il nome della coin o token, avremo accesso all’area dedicata.
Ad esempio, come comprare bitcoin su Bitstamp? Prima di tutto, cerchiamo BTC in Markets e clicchiamo sul tasto Trade BTC. Entreremo nella pagina riservata a questa specifica coin (vedi immagine a fine paragrafo), da cui potremo comprare o vendere la specifica crypto.
Se avessimo a disposizione delle valute fiat, già depositate, potremo impiegarle per procedere allo scambio. In alternativa, potremo acquistare BTC direttamente con carta o PayPal.
L’exchange indica come via più semplice l’applicazione mobile. E in effetti, in pochi tocchi riusciremo ad acquistare e vendere ciò che desideriamo senza alcun problema. Gli sviluppatori hanno creato delle buone app, affermazione sostenuta anche dagli ottimi voti ottenuti sugli store Apple e Google.
Per il resto, non c’è tanto materiale su cui sviluppare un tutorial come generalmente facciamo. Questo exchange ha una proposta inferiore alla media (no launchpad/launchpool, no NFT, niente derivati…) e si concentra su poche funzionalità ben sviluppate: comprare e vendere crypto, metterle a rendita con uno strumento dedicato o fare staking. Vediamo quindi più nel dettaglio proprio questi due prodotti: Earn Stake ed Earn Lend.
Earn Stake Bitstamp
Lo staking su Bitstamp ci permette di guadagnare una certa rendita passiva sulle crypto che depositiamo.
Ciò che accade lo sappiamo bene: deleghiamo le nostre coin affidandole a un validatore, così da dargli più peso nel network. In cambio, una parte delle sue ricompense viene distribuita tra gli staker. Lo staking è uno dei meccanismi alla base delle blockchain che impiegano l’algoritmo di consenso Proof-of-Stake.
Con Bitstamp Earn Stake possiamo mettere a rendita due coin: ETH di Ethereum e ALGO di Algorand. La proprietà resta nelle nostre mani e non esistono periodi di blocco imposti dall’exchange, anche se potrebbero esserci dei termini stabiliti dal network.
Bitstamp agisce da intermediario e trattiene il 15% di tutte le reward che andremo a ricevere dallo staking.
Per usufruire del servizio ci basterà entrare nella pagina dedicata e cliccare sul pulsante Stake della coin che desideriamo mettere a rendita, seguendo poi le istruzioni. La voce Reward APY ci darà un’indicazione sugli interessi che potremo ricevere nel corso di un anno.
Questa soluzione è valida per chi non ha sufficiente dimestichezza con piattaforme e wallet, ma desidera comunque partecipare alla vita di un network. Sarà comunque indispensabile comprendere i rischi dello staking prima di procedere, per avere una visione chiara del rapporto pericoli-rendimento.
Earn Lend Bitstamp
Scopriamo che cos’è Earn Lend, anche se il nome già lo suggerisce.
Questa funzionalità ci consente di prestare le nostre criptovalute a chi lo desidera. In cambio otterremo un certo ritorno economico sotto forma di rendita passiva.
Bitstamp ha sviluppato un prodotto che vuole superare i classici limiti e rischi dei prestiti crypto, vediamo perché.
Innanzitutto, non ci sono tempistiche di sblocco e potremo quindi recuperare gli asset in qualsiasi momento. Poi, le ricompense vengono distribuite giornalmente per tutte le criptovalute che rientrano nell’offerta, tra cui ci sono bitcoin e Solana.
Mensilmente viene diffuso un report che ha come obiettivo quello di dare più trasparenza possibile al prodotto stesso. Partner dell’exchange per questa funzionalità è Tesseract, società specializzata nei prestiti di asset digitali e regolamentata dall’autorità finanziaria finlandese.
Gli APY sono discreti/buoni e oscillano dal 2% di BTC fino anche al 10%. Al momento della scrittura, una stablecoin come Tether genera oltre il 4% annuo.
In ogni caso, si tratta di una realtà centralizzata, in cui i rischi non mancano mai. Ma anche in DeFi ci sono determinati pericoli. Insomma, se si decide di prestare un proprio crypto-asset, dobbiamo mettere in conto che qualche rischio c’è; starà a noi confrontarlo con le opportunità e decidere se procedere o lasciar perdere.
Bitstamp Pro
Bitstamp Pro strizza l’occhio agli utenti più esperti e che necessitano di un’interfaccia più professionale.
Si tratta di una dashboard corredata da tutti gli strumenti utili per impostare al meglio la propria operatività. A completare l’offerta anche informazioni e approfondimenti dedicati.
Tra le funzionalità proposte troveremo pure i grafici di TradingView, con cui potremo svolgere delle analisi tecniche complete ed estese. Non sottovalutiamo questo strumento, perché è davvero alla base di uno studio ben eseguito.
A differenza di tanti altri exchange, questa piattaforma ha creato un prodotto Pro un po’ differente, che cerca di essere più digeribile a livello di esperienza d’uso. A tratti ricorda Bitpanda, ma le informazioni e funzionalità incluse sono comunque più avanzate.
In ogni caso, se cerchiamo uno strumento completo di derivati, ordini avanzati, leve e bot di trading, Bitstamp Pro non è la scelta adatta. Dovremo quindi rivolgere l’attenzione a competitor come Coinbase Pro o Bitget per trovare quello che ci serve.
Quanto costa Bitstamp?
Cominciamo guardando le commissioni di trading. Su Bitstamp, esse dipendono dai capitali mossi negli ultimi 30 giorni e vanno a ridursi salendo.
I costi più elevati li incontriamo con volumi inferiori ai 10.000 dollari. In questo caso, la maker fee standard è dello 0,3%, mentre sale allo 0,4% se si è taker.
Per fare un confronto con tier superiori, un utente che ha mosso tra i 10.000 e i 100.000 dollari negli ultimi 30 giorni, pagherà una fee dello 0,2% maker e 0,3% taker.
Per le operazioni tra valute fiat e stablecoin, i costi sono differenti. L’utente base pagherà da maker lo 0,06%, da taker lo 0,08%. Anche in questo caso, all’aumentare dei volumi si può finire in uno scaglione che abbatte non di poco i costi.
Passiamo a depositi e prelievi crypto. I primi sono sempre gratuiti, a prescindere dalla blockchain; occhio ovviamente alle gas fee. I secondi variano: per Ethereum spenderemo ad esempio un fisso di 0,006 ETH, per Chainlink 1,5 LINK e per USD Coin 1 USDC; sono solo esempi: i costi completi e aggiornati si trovano in questa pagina.
Veniamo ai depositi e prelievi di valuta fiat. Qui tutto dipende dal metodo di pagamento.
Il bonifico SEPA è gratuito in entrata, mentre si applica una commissione di 3 euro al prelievo. L’acquisto istantaneo (Instant purchase) ha una quota fissa del 4%, a cui può sommarsi quella prevista dalla carta o servizio impiegato. Si possono utilizzare carte di credito, di debito, GooglePay, PayPal e ApplePay.
Verifica sempre sul sito dell’exchange prima di procedere: i costi appena elencati potrebbero subire delle variazioni in qualsiasi momento.
"Fee intermedie, né eccessive ma neppure economiche"
Bitstamp e la sicurezza
Eccoci a un argomento fondamentale: la sicurezza. Se un exchange non offre i migliori parametri in circolazione, le funzionalità proposte cadranno in secondo piano, così come la buona esperienza d’uso. Bitstamp si dichiara come molto attento alla questione.
In primis, è un exchange con una lunga storia, il che già è un buon punto a favore in questa particolare industria.
Convince però il fatto che tutti i fondi e le criptovalute depositate siano backed al 100%, disponibili al prelievo in qualsiasi momento. Il sito ufficiale sostiene che questi capitali sono detenuti su conti diversi rispetto a quelli della società stessa. Ciò consentirebbe di accedere ai fondi anche in caso di problematiche di Bitstamp, al contrario di quanto accaduto in passato con altri exchange.
Il 95% delle criptovalute, riporta il sito, è conservato offline su vault di classe 3, che aumentano di molto gli standard di sicurezza lato cybercrimine. Anche questa è una buona caratteristica, perché negli anni non sono mancati gli attacchi alle piattaforme centralizzate.
Sempre lato finanziario, i conti sono revisionati annualmente da enti esterni, così come vengono effettuati dei periodici audit interni.
Per tutte le informazioni sul tema sicurezza, consultare questa pagina.
Come sempre, consigliamo comunque di lasciare sull’exchange i fondi necessari all’operatività, spostando tutto il resto su uno o più wallet non custodial.
Conclusioni
Si chiude qui questo approfondimento dedicato a Bitstamp. Confidiamo di essere riusciti a soddisfare le principali domande e curiosità, così da poterti avvicinare in modo più consapevole a questo exchange.
A proposito di piattaforme dove comprare e vendere criptovalute: ecco un video sulle principali realtà che supportano il deposito in euro mediante bonifico, interessante per fare dei confronti.
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Grazie per averci letto!