Conviene investire in altcoin?
Di Massimiliano Casini
Le altcoin sono un modo per esporsi a maggiori rendimenti o solamente a rischi più elevati?
Introduzione al focus on di oggi
Salve cripto investitore e benvenuto al focus on di questa settimana.
Visto l’inciampo che ha avuto bitcoin in questi giorni e il crollo che ne è seguito per le altcoin, abbiamo deciso di concentrarci sulla risposta a una domanda molto popolare in questo ambiente: conviene investire in altcoin o è meglio aspettare una fase di altcoin season confermata?
Per rispondere correttamente al quesito e darvi i mezzi per capire in quale fase di mercato ci troviamo, conviene partire analizzando l’andamento del benchmark di mercato, BTC, della sua spalla Ether e della risposta delle principali altcoin del mercato.
Veniamo quindi all’articolo che vi permetterà di rispondere a queste domande e di capire il momento più opportuno per accumulare altcoin, diminuendo il rischio di subire un drawdown del vostro portafoglio.
Questo focus on è stato pubblicato in esclusiva sulla nostra newsletter Whale Weekend del 12 luglio 2024. Iscriviti per non perdere articoli inediti, analisi, news della settimana e tanto altro ancora!
Indice
- Il benchmark di mercato: bitcoin
- Panoramica di mercato
- La TOTAL3 contro bitcoin ed Ether
- Indicatore per comprare e vendere altcoin
- Le performance delle altcoin
- DeFi 1.0 contro BTC
- DeFi 1.0 contro ETH
- RWA contro BTC
- RWA contro ETH
- SC Platform contro BTC
- SC Platform contro ETH
- IA contro BTC
- IA contro ETH
- Conclusioni
Il benchmark di mercato: bitcoin
Poiché oltre il 50% del capitale del mercato cripto è investito in BTC, possiamo considerarlo il benchmark del mercato.
Ma cosa intendiamo quando parliamo di benchmark? In economia, il termine fa riferimento a un indice o un asset di confronto, utile per monitorare la performance di una propria posizione rispetto alla “soluzione più sicura e resiliente”. Nel mercato azionario, il benchmark è l’S&P500, un indice che comprende le prime 500 aziende del mercato statunitense, ponderato per capitalizzazione di mercato. Vengono prese le 500 società più grandi del mercato USA perché questo è lo Stato che influisce maggiormente nel PIL mondiale.
Per questo motivo, prima di esporci verso un’altcoin, è importante confrontare il suo grafico con quello di BTC, così da poter monitorare le sue performance rispetto all’asset che nel nostro mercato è considerato il leader di settore e quindi il “più resiliente”.
Per comprendere meglio questo discorso senza dover rendere l’articolo lungo venti pagine, vi consiglio di leggere questa guida al bull market che abbiamo scritto qualche mese fa. In essa parliamo di:
- L’importanza di BTC per il mercato cripto
- La Bitcoin dominance
- Il rapporto ETH/BTC
- Il rapporto altcoin/BTC
- La ciclicità del mercato e la presa di profitto
Panoramica di mercato
Il ciclo di mercato in cui ci troviamo è molto diverso da quelli precedenti, principalmente a causa della forte domanda spinta dalla presenza di un ETF spot sulla crypto più capitalizzata. Questo strumento consente a grandi banche, aziende e fondi di accedere al mercato cripto attraverso bitcoin, confermando così l’importanza di questo asset per l’intero settore.
Utilizzando questo grafico di CoinGecko, possiamo analizzare la capitalizzazione totale del mercato crypto, quella rappresentata da tutte le altcoin escludendo la numero 1 e quella rappresentata da tutte le altcoin escludendo anche Ethereum.
In questo modo sarà possibile vedere chiaramente la differenza di capitali raccolti dal settore in tre forme diverse:
- Con bitcoin (arancione)
- Senza bitcoin(celeste)
- Senza bitcoin ed Ether (verde)
Come possiamo notare, non siamo ancora riusciti a superare la capitalizzazione totale dello scorso ciclo di mercato, che si attesta a 3 bilioni di dollari. Nonostante ciò, la coin numero uno ha già raggiunto un nuovo massimo storico (ATH), rompendo la resistenza precedente e arrivando fino a 74.000 dollari.
Ciò denota come gran parte della liquidità si stia muovendo verso il leader di mercato e non verso la numero 2, né tantomeno verso gran parte delle altcoin. Oltre a questo, va considerata la grande quantità di monete vecchie che sono state distribuite nel mercato e la massiccia quantità di nuove arrivate negli ultimi due anni.
Questi ultimi due fattori riducono ancor di più la possibilità di vedere prezzi elevati per le varie altcoin, poiché diminuiscono l’impatto che il capitale ha sul prezzo. Inoltre, porta il capitale a distribuirsi tra un numero sempre maggiore di monete differenti, aumentando il “rumore” sul mercato.
In ogni caso, per comprendere meglio l’andamento di gran parte delle altcoin rispetto alle due coin principali di questo mercato, dobbiamo ricorrere a un indicatore piuttosto noto, ossia la TOTAL3. Questo mostra la capitalizzazione delle prime 125 altcoin di mercato, escludendo le due regine del settore.
La TOTAL3 contro bitcoin ed Ether
Se guardiamo il grafico della TOTAL3 di TradingView, possiamo notare come al momento ci troviamo con una capitalizzazione di mercato dimezzata rispetto al ciclo precedente, sottolineando come le altcoin stiano soffrendo molto rispetto alle prime della classe.
Per analizzare più nel dettaglio le performance delle altcoin rispetto a queste due coin, possiamo confrontare la TOTAL3 con BTC. Così facendo riusciamo a identificare che la zona di bottom di mercato coincide con il top del rapporto analizzato. Ciò indica che, in momenti di estrema paura, il mercato delle altcoin viene drenato dalla sua liquidità, che fluisce in gran parte verso la coin numero 1.
Questo fenomeno evidenzia come BTC sia percepita come un rifugio sicuro durante periodi di incertezza, mentre le altcoin tendono a perdere valore. Di conseguenza, capire questi movimenti e la ciclicità del mercato è essenziale per prendere decisioni informate su quando accumulare altcoin e quando mantenere una posizione più conservativa, concentrandosi su asset più resilienti.
Analizzando lo stesso indicatore contro Ethereum, la situazione cambia notevolmente. Come possiamo notare, il grafico ha un andamento laterale ribassista, evidenziando come ETH, la regina delle altcoin, stia perdendo sempre più terreno verso le alternative layer 1, come Solana o TONChain.
Sarà interessante analizzare nuovamente questo rapporto qualche mese dopo l’approvazione dell’ETF spot ETH.
Sarà sufficiente un prodotto come l’ETF spot per far affluire capitale verso questa blockchain? Oppure dovremo aspettare una variante che includa anche la possibilità di staking, offrendo così una rendita passiva ai suoi detentori? Se tutto va bene, lo scopriremo nel 2025.
Indicatore per comprare e vendere altcoin
Visto che le altcoin sono token ad alto rischio, capire il momento opportuno per acquistarle può fare la differenza tra subire un inevitabile drawdown che riduce le possibilità di uscire in profitto o effettuare un trade che potrebbe generare buoni rendimenti nel breve termine.
Per questo motivo, condivido un link di riferimento a una dashboard, creata dal rinomato “cryptokoryo” sul famoso portale Dune Analytics, che aiuta a identificare i momenti in cui può essere vantaggioso accumulare altcoin.
Di seguito, fornisco un’immagine per illustrare brevemente il suo funzionamento.
Come potete vedere, il grafico rappresenta il prezzo di BTC in grigio scuro e l’andamento delle altcoin in un colore non molto chiaro (verde-giallo), identificando la fascia tra 0,2 e 0,1 come un buon momento per accumulare, e la fascia tra 0,8 e 0,9 come un buon momento per convertire i profitti nella coin regina.
È importante contestualizzare queste informazioni alla specifica altcoin in cui si è interessati ad investire o prendere posizione.
Prima di tutto, è fondamentale analizzare il sentiment generale del mercato verso la coin analizzata, per aumentare le probabilità di successo.
Successivamente, è essenziale valutare il prezzo del token che si desidera acquistare rispetto a bitcoin, la narrativa che potrebbe sostenere le sue future performance e confrontarlo con i suoi concorrenti diretti. Ciò aiuta a determinare se è più vantaggioso aprire una posizione su questo token o su alternative considerate più promettenti.
Le performance delle altcoin
Tramite la lettura di questo articolo, da cui ho preso ispirazione, è possibile monitorare la performance delle prime 250 altcoin rispetto alle prime della classe. Dai dati emerge che quasi tre quarti delle altcoin non hanno superato la numero 1 dal 2022 ad oggi.
Rispetto alla numero 2, i dati sono leggermente più rassicuranti; tuttavia, più del 60% delle altcoin non è comunque riuscito a superarla.
Con dati di questo tipo è facile comprendere perché per molti investitori abbia più senso concentrarsi sulle due criptovalute più capitalizzate del mercato anziché diversificare su un portafoglio di 10 o 20 altcoin. Anche perchè non scordiamo che più monete in portafoglio significa maggior gestione e più costi dati da commissioni di trasferimento, acquisti e vendite.
Naturalmente esiste la possibilità di investire in coin/token come SOL, TON, KASPA, STX, RNDR o AR, che hanno mostrato performance superiori al benchmark. Tuttavia, come possiamo notare, la probabilità di successo è stata finora sfavorevole.
Evitando di concentrarci sulle singole criptovalute, possiamo invece analizzare la performance delle narrative più rilevanti degli ultimi anni, tra cui:
- La data availability
- I layer 2 di Bitcoin
- Le cripto/i network legati all’intelligenza artificiale
- I real world asset
- …
Queste narrative rappresentano tematiche emergenti nel settore delle criptovalute che hanno attirato l’attenzione degli investitori e degli sviluppatori, influenzando significativamente il mercato e le decisioni di investimento.
Qua i dati sono simili a quelli visti in precedenza: su 13 categorie analizzate, solo 4 superano BTC, mentre 6 superano ETH, con 2 di queste dai risultati trascurabili.
Pertanto, ha senso investire in altcoin o è meglio avere un’esposizione solo nelle criptovalute più capitalizzate?
Vediamo ancora più nel dettaglio alcune di queste categorie passando all’analisi delle principali monete tramite l’utilizzo di CoinMarketCap, valutandole contro Bitcoin e poi contro Ether, ordinandole per miglior performance YTD (da inizio anno alla data di oggi).
DeFi 1.0 contro BTC
Partiamo con la DeFi 1.0 contro la prima della classe:
DeFi 1.0 contro ETH
Proseguiamo con il confronto DeFi 1.0 ed ETH
RWA contro BTC
Nota: in questa tabella sui RWA c’è un piccolo bug che impedisce a Ondo Finance di stare al primo posto, nonostante abbia avuto una performance quasi 4 volte superiore a quella di Toucan Protocol.
RWA contro ETH
Nota: stesso bug descritto in precedenza.
SC Platform contro BTC
SC Platform contro ETH
IA contro BTC
Intelligenza artificiale contro BTC
IA contro ETH
Chiudiamo con IA vs ETH:
Conclusioni
Dal mio punto di vista, i cicli passati e quello attuale ci hanno dimostrato che gran parte delle altcoin non riesce a battere il benchmark.
Tuttavia, esistono brevi periodi di tempo, solitamente dalle due settimane al mese, noti come altseason. Queste fasi sono attese con grande fervore dai cripto investitori, più del giorno di Natale e Capodanno messi insieme. Durante l’altseason c’è un’esplosione di euforia in cui praticamente ogni cripto, dalla migliore alla peggiore, registra guadagni a due cifre quasi ogni giorno.
Il problema di queste fasi di estrema euforia è la loro breve durata e la fase successiva, spesso caratterizzata da un estremo crollo dei prezzi (dump), che raffredda gli entusiasmi e riporta tutti alla realtà.
È importante sottolineare che il passato non garantisce il futuro e che alcune altcoin nel settore stanno maturando significativamente. Stanno migliorando le loro infrastrutture, stabilendo partnership strategiche interne ed esterne al settore e sviluppando modelli di business sostenibili.
Per questo motivo, alcune persone stanno aspettando l’approvazione dell’ETF SPOT su Ethereum, non tanto per il movimento di ETH stesso, ma per capire quale altra criptovaluta potrebbe ottenere un simile prodotto. Finora, i principali beneficiari di questi prodotti in Europa sono state le smart contract platform, che sono la base per applicazioni utilizzabili dagli utenti finali. Parliamo di network come Solana, Avalanche, Polygon, Algorand ecc…
È plausibile che in futuro altre criptovalute con fondamentali solidi, team affidabili e un passato trasparente possano entrare in questo processo di “regolamentazione” del settore.
Ricordiamo anche che i fondi d’investimento stanno guadagnando molto bene attraverso le commissioni legate agli ETF SPOT di Bitcoin e che spesso riescono a influenzare le decisioni della SEC per ottenere ciò che desiderano. Quindi un ampio ventaglio di prodotti potrebbe fargli guadagnare altrettanto e dare la percezione all’investitore retail di diversificare il proprio portafoglio.