Shiba Inu coin e il fenomeno meme
Talvolta, il mondo delle criptovalute ci fa incontrare casi folli e Shiba Inu coin (SHIB) è proprio una di queste. Cagnolini, gattini e animaletti di ogni tipo: quando si parla di memecoin non c’è mai limite all’esagerazione.
Tra le pagine di questo portale siamo abituati ad analizzare criptovalute come bitcoin ed Ether, realtà solide e dotate di progetti che stanno già rivoluzionando economia e finanza. Le memecoin fanno invece parte di un altro pianeta: contano solo hype, FOMO, community e grafiche accattivanti in grado di catturare l’attenzione delle persone.
In questo mondo non ci sono complesse soluzioni blockchain o applicazioni pratiche innovative: contano solo marketing e passaparola.
Il fenomeno delle memecoin non può essere ignorato. Shiba Inu coin e Dogecoin sono da tempo tra le prime criptovalute in termini di capitalizzazione.
Personaggi più o meno famosi ne parlano, contribuendo a renderle sempre più conosciute anche tra i non esperti del settore crypto. Basti pensare all’impatto che ha ogni tweet del miliardario Elon Musk sul tema.
DOGE è la capostipite di una categoria che è esplosa nella bull run del 2021, da cui sono nate migliaia di varianti: da Baby Doge Coin a Baby Floki Inu, abbiamo assistito a un’invasione di “animaletti crypto”.
Shiba Inu Coin (SHIB) si differenzia però da queste ultime arrivate. Infatti, il token è stato l’unico a raggiungere i livelli di DOGE sia in termini economici che di celebrità.
Andiamo quindi a scoprire un po’ di storia, cercando di comprendere cosa c’è dietro questo grande fenomeno mediatico ed economico.
Indice
Che cos'è Shiba Inu coin?
Niente amici a quattro zampe in carne e ossa: Shiba Inu è un token ERC-20, nativo della blockchain Ethereum. Al contrario, la sua “rivale” Dogecoin è un fork di Litecoin.
Questo token fa parte del mondo delle memecoin, cioè asset dotati di un valore intrinseco piuttosto basso (persino nullo) che fanno leva su aspetti grafici ed emozionali.
Sui primi, una coin della categoria ha solitamente come simbolo un animale o comunque qualcosa di molto simpatico e in grado di attirare l’attenzione. L’intera comunicazione è impostata in modo tale da avere il maggior impatto possibile.
Riguardo alla sfera emozionale, una memecoin sopravvive grazie all’esaltazione della community, spinta dalla convinzione di guadagni immensi in tempi relativamente ristretti.
Shiba Inu token ha appunto come simbolo uno Shiba Inu, razza canina proveniente dal Giappone, la stessa che presta il volto a Dogecoin.
Nata nell’agosto del 2020 per mano di Ryoshi, SHIB raccolse in pochissimo tempo ingenti capitali. In meno di un anno fu tagliato il traguardo dei 10 miliardi di dollari capitalizzati.
A novembre 2021, 15 mesi dopo l’ingresso sul mercato, la cifra superò il tetto dei 40 miliardi di dollari. Davvero impressionante.
Shiba Inu coin ha come idea di base questa domanda: “cosa accadrebbe a una criptovaluta gestita interamente dalla community?” Ryoshi, l’ideatore, creò questo progetto come esperimento atto a fornire una risposta.
Percio, Shiba Inu è un interessante “laboratorio” della decentralizzazione, un case study che vale la pena seguire di tanto in tanto.
La community ha già dimostrato di essere forte, determinata e in grado di portare il token a ridosso di giganti ben più strutturati.
Il nocciolo duro di questo gruppo viene chiamato SHIBArmy, un vero e proprio esercito di persone che credono fermamente in questa realtà.
Ecco, facciamo un’autocorrezione: probabilmente è errato dire che SHIB non abbia valore intrinseco. Infatti, seppur non sufficienti a rendere l’asset attraente, centinaia di migliaia di holder agguerriti non possono essere ignorati.
Tornando alla storia di questo token, Shiba Inu coin è da sempre soprannominata come The Dogecoin Killer. Ciò è dovuto alla volontà dichiarata di superare il valore della celebre memecoin, cosa pressoché impossibile a causa dell’enorme differenza nella supply.
Tuttavia, SHIB ha effettivamente raggiunto la capitalizzazione di DOGE (per poi perdere nuovamente terreno), dimostrando di poter reggere il confronto.
Come ogni meme coin, Shiba Inu alterna pump estremi e dump altrettanto verticali, dove miliardi di capitalizzazione vengono bruciati in pochissime ore. Non è un asset per i deboli di cuore.
Il token Shiba Inu è una valida scelta di operatività solo per persone esperte, consapevoli dei rischi, pronte a lavorare sulle fluttuazioni di valore in ottica speculativa.
In questo senso, hype e FOMO giocano a favore e si possono guadagnare cifre importanti entrando nel momento giusto.
Purtroppo, la maggior parte degli individui è poco esperta e opera ragionando sull’investimento, immaginando una crescita insostenibile e quindi sbagliando clamorosamente i calcoli. Prima di scoprire il perché studiandoci le tokenomics, dedichiamo qualche riga al team.
"Shiba Inu coin è un token ERC-20, nativo della blockchain Ethereum, pubblicato nel 2020"
Chi c'è dietro Shiba Inu?
Alle spalle di Shiba Inu coin aleggia ancora tanto mistero.
Chi è Ryoshi? Sappiamo che il creatore ha questo soprannome ma non ne conosciamo la reale identità.
A marzo 2023 è stato trovato un collegamento tra il creatore e il profilo OpenSea di un certo ALAMEDA (da non confondere con Alameda Research). Vi è la probabilità che si tratti della stessa persona.
Ryoshi ha sempre operato in maniera anonima, perlopiù scrivendo articoli su Medium e tweet. Dopo il super pump dell’estate 2021, egli rimosse gran parte dei contenuti.
Importante poi la figura di Shytoshi Kusama, sviluppatore che ha lavorato sul progetto layer-2 Shibarium, di cui parleremo in seguito.
Insomma, come spesso accade nel mondo meme, anche dietro questa valuta vi è un velo che cela l’identità delle figure che hanno contribuito a farla nascere.
Tokenomics di Shiba Inu coin
La coin Shiba Inu (SHIB) dispone di una supply totale di 1 biliardo di esemplari (1 quadrillion in inglese). Di questi, poco più della metà è in circolazione: circa 589.000.000.000.000.
Al momento del lancio, il 50% degli SHIB fu stato bloccato su Uniswap, il famoso DEX AMM.
Una quota identica fu invece inviata a un wallet di proprietà di Vitalik Buterin, magnate delle criptovalute e creatore della blockchain Ethereum.
Questa mossa scaturì dal fatto di voler garantire un futuro a $SHIB. L’idea alla base fu la seguente: se Vitalik Buterin conserverà le coin ricevute, la supply del token guadagnerà stabilità e sicurezza. Inutile dire che tutto ciò sembra più un’azione di marketing che altro.
A oggi la market cap di Shiba Inu coin è ben lontana dal picco di oltre 40 miliardi di dollari raggiunto nel novembre 2021. Tutto normale in un settore ancora parecchio volatile e per una categoria di crypto che può salire o scendere di valore in maniera impressionante.. Quindi, le performance di Shiba una non devono meravigliare: è comunque una memecoin dove FoMO e hype dominano incontrastate.
Come per altre realtà di questo genere, operare su Shiba Inu coin è molto rischioso. I prezzi fluttuano in maniera estrema: un giorno si può conseguire un super guadagno e in quello seguente perderlo totalmente… se non di più!
Questa coin è terreno adatto ai più temerari, gente consapevole dei pericoli ma anche della possibilità di guadagni rapidissimi e consistenti.
Il problema è che queste persone rappresentano una cerchia ristretta: il più delle volte, le meme coin come SHIB sono il primo attracco di “investitori” senza alcuna esperienza, inconsapevoli dei rischi presenti.
Tornando ai numeri, SHIB non è l’unico token dell’ambiente Shiba Inu. Esistono infatti LEASH e BONE: approfondiamo.
LEASH token
Ecco una crypto inizialmente pensata per essere peggata al valore di Dogecoin. Caduta questa idea, LEASH è oggi un semplice token ERC-20.
La supply è molto limitata: 107.647 esemplari. Di conseguenza, il prezzo è piuttosto elevato.
$LEASH non ha ottenuto il successo della capostipite Shiba Inu coin. In tutta onestà, venendo a mancare anche la componente community, questo token non ha davvero alcun elemento che dia valore o utilità.
È possibile mettere LEASH in stake o depositarlo nel pool di liquidità di ShibaSwap. Così facendo si è però esposti a un asset senza alcun valore intrinseco; francamente non c’è alcun motivo per procedere in questo senso.
BONE token
La terza criptovaluta del panorama Shiba Inu coin si chiama BONE.
La supply è di 250 milioni di esemplari, perciò ridottissima se confrontata a SHIB.
BONE possiede un caso d’uso perché è un governance token. Come spesso accade, maggiore è la quota detenuta, superiore sarà il peso in fase di votazione.
Anche il token BONE può essere messo in stake o nei pool di liquidità, generando una certa rendita. Vale però il discorso fatto qualche riga sopra: è il caso di esporsi su un asset dal limitato valore intrinseco?
Diciamolo: ci sono opportunità migliori. Se ci si vuole assumere dei rischi e fare del puro gambling, tanto vale giocare con SHIB, molto più conosciuto e dotato di una community forte dietro le spalle.
Magari, con tanta fortuna, si potrà entrare prima di una delle “sparate verso il cielo” e guadagnare un bel gruzzoletto.
Attenzione però: è anche possibile finire nel bel mezzo di uno dei movimenti discendenti, occhio ai pericoli!
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Quando Shiba Inu arriva a 1 euro? Smontiamo il mito
Parliamo del trabocchetto principale in cui cascano i più inesperti: il prezzo.
Shiba Inu ha un valore dotato di diversi zeri dopo la virgola. Si tende quindi a pensare “beh, se $SHIB dovesse raggiungere anche solo 1 centesimo, avendone 500.000.000 esemplari diventerei ricco”.
Vi è di peggio: sono molte le persone che confidano in un valore futuro pari a 1 dollaro o 1 euro. Ciò è impossibile e bastano dei semplici calcoli per dimostrarlo.
NB: le cifre riportate (market cap e prezzo) variano nel tempo e potrebbero non corrispondere a quelle reali al momento della lettura. Tuttavia, il calcolo di base resta corretto e può essere riadattato con i dati aggiornati.
Il prezzo è dato da pochi fattori messi insieme: domanda e offerta, niente di più.
La prima è variabile, la seconda è invece ben nota: 1 biliardo di supply totale e 589 bilioni circolanti.
All’aumentare della domanda, con offerta fissa o in riduzione, aumenta il prezzo. Questo è il caso di SHIB: l’offerta è quella, non può incrementare nel tempo.
Immaginiamo che Shiba Inu coin abbia un market cap di 12,5 miliardi di dollari; il prezzo è invece di 0,00002267 $.
Se non l’avessimo a disposizione, la market cap sarebbe facilmente calcolabile moltiplicando prezzo e supply: 0,00002267 x 549.000.000.000.000 = 12.500.000.000.
Vi è quindi una relazione inscindibile tra questi elementi che rappresentano esattamente i fattori chiamati in causa qualche riga sopra: domanda, offerta e prezzo.
Smontiamo il mito di SHIBA = 1 USD.
Per conseguire questo obiettivo, la market cap totale dovrebbe raggiungere 549.000.000.000.000 x 1 dollari, cioè 549 bilioni. Siccome si tratta di numeri enormi, facciamo un paragone con Bitcoin.
La supply di BTC è di 21 milioni di esemplari, di cui 19 minati e circolanti. La market cap attuale è di 750 miliardi di dollari, a fronte di un valore al pezzo di 39.305 $.
1 bilione è pari a 1000 miliardi. Per raggiungere un dollaro di valore, la coin Shiba Inu dovrebbe superare di 732 volte quello attuale di bitcoin… un po’ troppo, no?
Senza contare che questo numero andrebbe a sorpassare di gran lunga la somma di mercati come oro, argento, contante, riserve della FED e molto altro ancora.
Stesso discorso sul possibile valore di 1 centesimo: 549 bilioni x 0,01 = 5,4 bilioni, cifra molto superiore ai massimi raggiunti da bitcoin. Certo, si parla di numeri decisamente più abbordabili ma piuttosto improbabili anche nella migliore delle bull run.
Ciò non significa che Shiba Inu non crescerà oltre i valori massimi raggiunti nel tempo: potrebbe darsi, chi può dirlo? L’obiettivo di questi calcoli è semplicemente mettere in guardia da promesse di guadagno basate su cifre irrealistiche.
Community e progetti di Shiba Inu coin
Come abbiamo già detto, la SHIBArmy è il punto di forza del token Shiba Inu.
L’esperimento avviato da Ryoshi ha avuto successo: a distanza di più di un anno e mezzo dal lancio, SHIB è stabilmente tra le prime criptovalute per capitalizzazione. Dietro di sé ci sono realta più strutturate come Cronos CRO, Polkadot e Cosmos ATOM.
Shiba Inu coin è la dimostrazione di come una community unita e determinata possa ribaltare i pronostici e portare alla gloria un’idea così semplice.
Nel tempo sono però subentrati progetti atti a donare del valore intrinseco al token, cercando di renderlo più competitivo anche sui fondamentali.
Siamo sinceri: SHIB resta una crypto piuttosto povera di sostanza; è però apprezzabile lo sforzo compiuto e in cantiere ci sono altre funzionalità e aggiornamenti che potrebbero cambiare lo scenario attuale.
Prima di tutto parliamo di ShibaSwap, il DEX costruito attorno a Shiba Inu.
Il portale è in sviluppo continuo e nel tempo assisteremo all’aggiunta di diversi strumenti, occorre solo pazientare.
Questo DEX è costruito bene e risulta piuttosto piacevole da utilizzare. Qui è possibile scambiare criptovalute sfruttando la sicurezza della blockchain Ethereum, un aspetto che vale la pena evidenziare.
Come dicevamo, ShibaSwap non è l’unico progetto in essere, anzi, sono in arrivo diverse novità.
A febbraio 2022 partì la fase 1 di DoggyDAO, la Decentralized Autonomous Organization della coin. DAO e ShibaSwap opereranno in maniera interdipendente, costruendo quindi un vero e proprio ecosistema.
Inoltre, la roadmap prevede altri pezzi da aggiungere al mondo Shiba Inu:
- Metaverso: I dettagli a disposizione su Shiberse sono pochi, non è dato sapere molto a riguardo (poco sotto una foto presa da un tweet ufficiale).
- ShibaNet: progetto non ancora avviato. Sarà un marketplace dove effettuare vendite e acquisti utilizzato una stablecoin SHIB.
- Gaming: sono in sviluppo dei game a tema Shiba Inu, fra cui un gioco di carte collezionabili sotto forma di NFT.
- Shibarium: eccoci all’arrivo più significativo. Shibarium è un layer 2 Ethereum e rimuoverà lentezza delle transazioni e gas fee. Lanciato ad agosto 2023, iniziò con il piede sbagliato a causa di ingenti fondi bloccati sul bridge con Ethereum.
Finora abbiamo parlato di scarso valore intrinseco e via dicendo. Il rilascio di un layer-2 ben fatto potrebbe cambiare un po’ le carte in tavola.
Certo, è ancora tutto da vedere e fino ad allora valgono le solite raccomandazioni: le memecoin fluttuano parecchio di prezzo, operare solo con la consapevolezza dei rischi.
Oltretutto, alcuni dei progetti appena elencati non hanno particolari progressi da riferire nonostante sia passato del tempo dall’annuncio.
Dove comprare Shiba Inu coin?
Grazie al successo ottenuto, Shiba Inu coin è acquistabile su tutti i principali exchange di criptovalute. Ecco alcune proposte con relativi referral link: seguili e iscriviti per ottenere sconti e vantaggi!
- Bitget: 15% di sconto sulle fee e fino a 8.000$ di bonus;
- Binance: 20% di sconto sulle commissioni e 100$ di rebate sulle prime pagate;
- Bybit: bonus di trading per i nuovi utenti;
- OKX: mistery box del valore fino a 10.000$.
La coin è acquistabile anche su numerosi DEX in ambito DeFi.
Che fine farà Shiba Inu?
Abbiamo effettuato una panoramica su Shiba Inu e l’ecosistema che è in sviluppo.
Sappiamo che questa criptovaluta ha dietro le spalle una community forte e motivata a proseguire nell’ascesa.
Siamo inoltre a conoscenza dei piani di sviluppo e crescita di un mondo costruito attorno al token. Seppur SHIB sia una meme coin, forse con il passare del tempo potrebbe diventare un po’ più seria e matura.
Nel frattempo godiamoci questo fenomeno in grado di stare con naturalezza tra progetti crypto strutturati e autorevoli.
Chiudiamo con un chiarimento: Shiba Inu non è un token truffa.
SHIB non va confuso con i migliaia di cloni inutili, creati per seguirne le orme. Spesso, questi ultimi sono realizzati da persone che hanno il solo scopo di raccogliere più capitale possibile per poi abbandonare tutto a sé stesso.
Memecoin non è sinonimo di scopi truffaldini. Mettiamo pure volatilità estrema, rischi e tutto il resto ma nessuna azione disonesta.
Per chi fosse alla ricerca di qualche consiglio sul mondo delle crypto a tema meme, ecco un video dedicato all’argomento.
Alla prossima!