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Sonic: il layer 1 erede di Fantom

Di Gabriele Brambilla

Approfondiamo Sonic, progetto strettamente legato a FTM che promette performance di primo livello e massima sicurezza

Sonic: il layer 1 erede di Fantom

Fantom Opera riprogettata!

Dopo anni sulla scena, prendendo parte anche alla grande cavalcata del settore DeFi, il network Fantom cambia pelle e obiettivi partendo dal nome: Sonic.

F. Opera è una smart contract platform sicura e altamente scalabile, che risolve i problemi del settore blockchain in materia di velocità e costi. Tuttavia, dopo aver vissuto un periodo di grande splendore, l’intero progetto entrò in difficoltà nel lungo periodo ribassista tra il 2022 e il 2023.

Complici anche i tanti cambiamenti dell’industria, le innovazioni e i nuovi competitor, il team ha quindi deciso di cambiare le carte in tavola e rilanciarsi. Per fare ciò, come dicevamo, è necessario partire dal nome del progetto, dal token e, soprattutto, da obiettivi e caratteristiche. Ecco quindi un breve approfondimento dedicato a Sonic, il layer 1 EVM sicuro e ad altissime prestazioni.

Nota: il progetto è ancora recente e le informazioni nell’articolo potrebbero non essere complete. Proseguiremo ad aggiornare periodicamente il contenuto, torna a visitarlo di tanto in tanto.

Sonic: l'evoluzione che serviva?

Fantom utilizza Lachesis, sistema che rappresenta il layer di consenso base. Può essere integrato in ogni registro distribuito ed è grazie a esso che la mainnet di OPERA può funzionare.

La chain è estremamente flessibile e, grazie alla compatibilità EVM, consente si spostare su di essa le dApp nate su Ethereum in una manciata di minuti.

Ogni network costruito su questa infrastruttura è indipendente. Si risolve quindi il problema della scalabilità, permettendo a ogni applicativo di girare su una blockchain dedicata.

Partendo da queste caratteristiche, vediamo quindi come si evolve il progetto diventando Sonic.

Il passaggio a Sonic fu annunciato il 1 agosto 2024 e in seguito avvenuto con successo. Sonic è un layer-1 di nuova concezione che offre la possibilità di passare in maniera sicura a Ethereum. Ottime anche le performance, almeno sulla carta: 10.000 transazioni al secondo e solo 1 secondo di attesa per la conferma di una transazione.

Il rebranding/ristrutturazione è piuttosto complesso e vivrà varie fasi. Tra queste è previsto un airdrop (oltre 190 milioni di coin) che finirà nelle tasche sia degli utenti Opera che di quelli Sonic.

Interessante poi la monetizzazione del gas.
Sonic ha fissato il reward rate per ogni blocco al 3,5%, cifra che dovrebbe garantire il continuo supporto alle applicazioni e relativi sviluppatori. Bloccando questa percentuale per i validatori, il network può incrementare il burn delle gas fee e avviare il Gas Monetization program, che mira a fornire più capitali agli sviluppatori.

fee Sonic

Nel concreto, Sonic prende le solide basi Opera e aggiunge delle modifiche che si adattano alle nuove sfide e tendenze dell’industria. Certamente è il ponte con Ethereum a essere la cosa più interessante, così come la possibilità di spostare le varie applicazioni decentralizzate. Prenderà piede? Non lo sappiamo, ma i primi mesi dal lancio hanno segnato un trend positivo e un’ecosistema innovativo e in espansione. Quel che è certo è che il “vecchio” network richiamò tantissimi dev e utenti nel periodo d’oro; Sonic potrebbe quindi ripetere le gesta del genitore.

Note finali sull’algoritmo di consenso di Sonic: sarà un Proof of Stake basato sull’Asynchronous Byzantine Fault Tolerance di tipo DAG. La chain non è più una sequenza ordinata di blocchi, ma una rete intricata che permette di massimizzare le performance continuando a garantire elevati standard di sicurezza.

Sonic: l'evoluzione che serviva?

Tokenomics della coin S

Anche FTM ha la sua erede: la coin S; diamo uno sguardo a tokenomics e caratteristiche.

S è la criptovaluta nativa di Sonic. I principali casi d’uso a oggi noti sono lo staking, il pagamento delle gas fee, la governance e la possibilità di validare le transazioni. Inoltre, le informazioni ufficiali disponibili riportano anche che S “sarà utilizzata nel gateway con Ethereum; tuttavia, per ora non ci sono dettagli a riguardo.

Un aspetto importante di tutto il passaggio è che Fantom e FTM non saranno sostituite, ma resteranno al loro posto (almeno per adesso). L’utente avrà quindi la massima libertà di utilizzare una o l’altra soluzione, così come di detenere una o entrambe le coin.

In quest’ottica, al lancio di Sonic gli holder di FTM potevano scambiare la coin e ottenere S in rapporto 1:1. Inoltre, la nuova crypto è ovviamente disponibile sugli exchange centralizzati e DEX del panorama DeFi.

Al genesis block, la total supply era di 3,175 miliardi di esemplari, interamente distribuiti. Si rimanda alla governance la definizione di altre tokenomics.

Su questa pagina è possibile trovare qualche informazione aggiuntiva, anche se tanti dettagli devono ancora essere resi noti/definiti.

Conclusioni

Sonic è probabilmente l’innovazione che serviva al network, caduto un po’ nel dimenticatoio superata l’hype DeFi del 2020/2021. Basta dare uno sguardo al grafico di DefiLlama sulla TVL per rendersi conto del tracollo:

fantom DeFi

Al picco, il network arrivò a ospitare quasi 8 miliardi di dollari di liquidità sulle varie piattaforme come SpookySwap, Beethoven X e Tomb Finance. Oggi siamo distanti anni luce, con capitali che si aggirano sui 112 milioni di dollari (settembre 2024). Al momento dell’aggiornamento (febbraio 2025), i capitali sono scesi a 44,5 milioni di dollari, mentre Sonic continua a crescere (oltre 500 milioni).

Il passaggio a Sonic e alla coin S cambieranno le carte in tavola? Parrebbe proprio di sì, ma continuiamo a seguire da vicino gli avvenimenti.

Link utile: sito di Sonic Labs (erede della F. Foundation).


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