Che cos'è Algorand, la blockchain innovativa, scalabile e sicura
Di Gabriele Brambilla
Nato con l'obiettivo di risolvere il famoso blockchain trilemma, Algorand è un network all'avanguardia, amico dell'ambiente e dal potenziale ancora inespresso
Introduzione ad Algorand
Algorand: una blockchain di cui si sente spesso parlare ma non ancora esplosa.
Sulla scena da circa tre anni, questo network è fra i più innovativi in circolazione. Stimoliamo un po’ di curiosità facendo qualche anticipazione.
Innanzitutto, si tratta di un ambiente selettivo: utilizzando un linguaggio di programmazione diverso dai soliti (chiamato TEAL) sono richieste particolari competenze per poter creare applicazioni.
Algorand è inoltre carbon negative e fa dell’ecosostenibilità uno dei suoi pilastri. Viene da sé intuire quanto questa chain sia efficiente dal punto di vista energetico.
Chiaramente, il network supporta gli smart contract. La Algorand Virtual Machine (AVM) è lo strumento incaricato di interpretare quanto scritto nei contratti.
Fondamentale anche il concetto di ASA: Algorand Standard Assets.
Un po’ come accade in Ethereum, essi forniscono un meccanismo per rappresentare qualsiasi tipologia di asset: dai token fungibili agli NFT.
Insomma, ci sono concetti originali e all’avanguardia che proiettano questo network verso il futuro. La concorrenza è tanta: vedremo chi riuscirà a spuntarla!
Dovremmo essere riusciti nell’intento di incuriosire. Possiamo quindi procedere oltre e scoprire più nel dettaglio che cos’è Algorand.
Indice
Che cos'è Algorand?
Algorand è una blockchain decentralizzata e open-source, lanciata nel giugno 2019.
La figura principale dietro al progetto è il Prof. Silvio Micali, premio Turing, ricercatore e insegnante presso il prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT).
Esperto in svariati settori, fra cui quello della crittografia, Micali è la mente da cui prende vita una delle blockchain a oggi più interessanti.
L’obiettivo principale di questo network è risolvere il celebre Blockchain Trilemma. Rivediamo brevemente di che si tratta.
Per ritenersi perfetta, una blockchain dovrebbe essere decentralizzata, scalabile e sicura.
Fino a non molti anni fa, questo obiettivo veniva ritenuto quasi irraggiungibile. Infatti,era molto difficile trovare il corretto equilibrio fra queste tre importanti caratteristiche.
Soprattutto in soluzioni meno recenti, decentralizzazione e scalabilità vengono sacrificate dalla componente sicurezza. Al tempo stesso, quest’ultima risulterebbe inferiore nel caso volessimo premiare i primi due punti.
Da queste considerazioni nasce il trilemma, menzionato per la prima volta da Vitalik Buterin, nientemeno che creatore di Ethereum, la piattaforma per smart contract più famosa in circolazione.
Per fortuna, il mondo blockchain è parecchio ingegnoso quando c’è qualche limite da superare o un problema da risolvere. Anche in questo caso, è quindi partita la caccia al rimedio.
Le idee nate sulla scia di questo movimento sono interessanti. Fra queste, impossibile non menzionare quello che veniva chiamato Ethereum 2.0, che ha portato all’evento chiamato merge, ossia il passaggio dall’algoritmo di consenso PoW al PoS. In questo modo, la blockchain madre degli smart contract è più scalabile, risolvendo l’annoso limite che andava a tarparne le ali. Ma la strada è ancora lunga e le sfide non mancano.
Torniamo però al soggetto del nostro approfondimento. Infatti, abbiamo già anticipato che Algorand è appositamente concepito per superare il trilemma, proiettandosi nel futuro.
Grazie all’innovativo algoritmo di consenso, Algorand offre transazioni rapide e capaci di soddisfare un’elevata domanda.
Al tempo stesso, la sicurezza è un punto fermo del network e non viene sacrificata in nome delle performance. A essa contribuisce anche l’utilizzo del già menzionato linguaggio di programmazione TEAL, complesso e meno conosciuto dai più. Perciò, risulta più difficile che un malintenzionato scovi eventuali bug o vulnerabilità.
Inoltre, c’è un aspetto notevole da mettere in risalto: Algorand è una chain inclusiva. Vedremo il perché in seguito.
Abbiamo gettato le basi indispensabili per poter proseguire. Ora possiamo passare a qualche nozione più tecnica, ovviamente senza esagerare.
Struttura, algoritmo di consenso e scalabilità di Algorand
Algorand si basa su una struttura dual layer nativa. Ciò significa che la chain integra sia un layer 1 che un layer 2.
Il layer 1 ha l’incarico di processare le operazioni primarie, fondamentali per il buon funzionamento del network. Però, al tempo stesso, queste funzioni non caricano eccessivamente la chain.
Quanto al layer 2, esso si dedica a tutto ciò che andrebbe ad appesantire il network, come le normali transazioni. Ogni operazione viene compiuta off-chain; in seguito, il risultato viene inviato al layer 1, compresa anche una certificazione a garanzia della correttezza di quanto avvenuto.
Questa architettura nativa consente ad Algorand di processare le transazioni in pochissimi secondi. Inoltre, le gas fee si attestano a livelli irrisori, persino inferiori a 1 centesimo di dollaro.
La struttura della chain contribuisce non poco alla sua efficienza. In ogni caso, un ruolo fondamentale è da attribuire all’algoritmo di consenso denominato Pure Proof-of-Stake.
Alla base di questa tecnologia vi è la possibilità per qualsiasi detentore di coin ALGO di validare un blocco. Esatto, non abbiamo sbagliato a scrivere: non sono richiesti stringenti limiti di stake o complessi (e costosi) supporti informatici. Chiunque sia in possesso di almeno 1 ALGO ha questa opportunità.
La selezione del validatore avviene in maniera casuale. Maggiori sono gli ALGO detenuti, superiore sarà la possibilità di essere scelti. Viene quindi mantenuto il principio di proporzionalità.
L’aleatorietà del processo di selezione è un valore aggiunto per la sicurezza: non potendo prevedere con certezza chi sarà il prossimo validatore, un attaccante incontra maggiori difficoltà nell’impostare le sue azioni. Inoltre, nel momento in cui il malintenzionato dovesse riuscire a individuare il validatore, ormai sarebbe troppo tardi: il blocco sarà storia.
Il consensus prevede diverse votazioni e assicura la regolarità delle transazioni. Algorand è in grado di reggere a un elevato numero di attori malevoli: finché i 2/3 del totale in stake è in mani sicure, non vi è alcuna possibilità che i disonesti prendano il sopravvento.
Segue un’immagine a fine paragrafo dedicata proprio al consensus.
L’algoritmo di consenso Pure Proof-of-Stake (qui per capire cos’è il PoS) garantisce inoltre l’impossibilità di proporre due blocchi in contemporanea nello stesso slot. Tradotto: la chain non potrà mai subire un fork.
Infine, chiudiamo questo paragrafo con un’altra notevole caratteristica: le co-chain.
In pillole, chiunque può creare delle chain aggiuntive su questo network. Esse possono essere sia pubbliche che private. Le prime sono adatte a svariati progetti; le seconde si prestano invece a soddisfare i bisogni di aziende, istituzioni, attori economici e politici.
Le co-chain sono in grado di interagire con tutte le altre strutture del mondo Algorand, aprendo quindi la porta a svariate combinazioni e possibilità.
ALGO, coin nativa di Algorand
Diamo uno sguardo ad ALGO, la coin nativa del network Algorand.
Iniziamo con la supply massima, fissata a 10 miliardi di esemplari. Di questi, circa l’82% è attualmente in circolazione (ultimo aggiornamento: maggio 2024).
L’allocazione della crypto ALGO è la seguente:
- 3 miliardi di esemplari rilasciati nei primi 5 anni di vita del network. Questa cifra include i 25 milioni di ALGO protagonisti della vendita iniziale;
- 2.5 miliardi di monete destinati alla distribuzione nel corso del tempo ai Relay Nodes;
- Una quota identica, 2.5 miliardi, è invece indirizzata alle riserve di Algorand Foundation e Algorand Inc;
- 1.75 miliardi di ALGO rilasciata nel tempo come ricompensa ai Participation Nodes. Questa cifra potrebbe variare;
- Infine, 250 milioni di ALGO riservati a sovvenzioni per gli utenti finali.
Vediamo ora quali sono i casi d’uso di questa criptovaluta.
Come già sappiamo, lo stake consente di poter partecipare al processo di validazione. Ovviamente bisogna essere realisti: essendo le probabilità proporzionali agli ALGO detenuti, sarà arduo essere eletti come validatori disponendo di una piccola quota.
Però, lo stake produce reward, perciò potrebbe essere un’opportunità interessante per gli investitori in questo network.
ALGO è anche la crypto richiesta per pagare le gas fee della chain. Perciò, chiunque desideri utilizzare Algorand, dovrà necessariamente acquistare una certa quantità di questa coin.
Infine, non un caso d’uso ma comunque da evidenziare, ALGO può essere un mezzo per investire nel progetto. Dopotutto, se il network dovesse crescere, è auspicabile un incremento nel valore della relativa coin. Perciò, chi fosse bullish su Algorand potrebbe considerare di detenere degli ALGO.
Acquistare ALGO è semplice: si tratta di una crypto disponibile su numerosi exchange fra cui Binance, Kraken, Bybit, Bitget e Crypto.com.
Di seguito il grafico del valore di ALGO Algorand di TradingView, la piattaforma di riferimento per l’analisi tecnica.
Algorand Foundation e Algorand Inc.
Dietro all’intero progetto opera l’Algorand Foundation, un’entità dalle diverse responsabilità.
Algorand Foundation cerca di promuovere il progetto, favorendone l’adozione verso un bacino di utenti sempre più numeroso.
In aggiunta, la Fondazione si occupa di mantenere l’ecosistema in salute, soprattutto gestendo gli aspetti di governance decentralizzata.
Oltre a questa entità, esiste anche una vera e propria compagnia: Algorand Inc.
Essa è incaricata di gestire gli aspetti tecnici e operativi della chain, lo sviluppo di nuove funzionalità e l’integrazione con altre piattaforme e realtà.
Algorand Inc. è l’attore economico con cui si interfacciano aziende e istituzioni, di fatto partner e/o clienti del network.
"Oltre a essere una blockchain, Algorand è un'azienda che gestisce il progetto in tutti i suoi aspetti"
Ecosistema Algorand e partnership
Diamo uno sguardo all’ecosistema di Algorand, così da capire come si svilupperà in futuro.
Partiamo con il settore DeFi e Algofi, la principale piattaforma per liquidità depositata. Si tratta di un protocollo di lending con particolare focus sulle stablecoin, fra cui troviamo USDC.
I capitali versati dagli utenti sono piuttosto ridotti rispetto ai più famosi portali di altre chain. Però, dobbiamo considerare che Algorand ha teoricamente ampi margini di crescita (poi sarà il mercato a deciderlo).
Folks Finance è un’altra piattaforma DeFi nota nell’ambiente. Anch’essa dedicata al lending, offre alcune funzionalità innovative come incentivi multipli, Lock&Earn e un aggregatore delle rewards.
Non poteva mancare un DEX: ecco quindi Tinyman, il principale exchange decentralizzato su chain Algorand. Seppur limitate, le funzionalità sono quelle che ci si aspetta da portali di questo tipo: swap di token e coin, pool di liquidità e farm. Sembra ben sviluppato e ha finora resistito alla prova del tempo.
La DeFi non è altro che una parte dell’ecosistema Algorand. Proseguiamo con qualche altro progetto.
Molto interessante AlgoFund, un launchpad pensato per favorire lo sviluppo e la crescita di nuovi progetti sul network.
Chi segue Algorand ripone molta fiducia in AlgoFund: potrebbe avere un ruolo da protagonista nella crescita dell’intero ecosistema. Perciò, teniamolo d’occhio…non costa nulla!
Bleumi Payment è un’altra realtà che vale la pena seguire. Si tratta di una soluzione per consentire pagamenti in criptovalute e fiat currency su siti e-commerce. Ovviamente, questi ultimi devono impiegare Algorand e gli ASA. Considerando il fatto che Algorand è una chain sicura e veloce, punti fondamentali nei pagamenti, questo progetto potrebbe crescere nel tempo.
Non mancano le piattaforme dedicate agli NFT. Segnaliamo AB2 Gallery e ZestBloom.
Vi sono altri progetti ma ripetiamo: siamo nelle fasi iniziali dell’universo Algorand ed è impossibile dire dove si potrà arrivare, quali piattaforme saranno leader e quali invece non riusciranno a sfondare.
Chiudiamo con Pera Wallet, uno dei portafogli crypto migliori per questa blockchain. Disponibile sia per mobile che come app per computer, Pera Wallet supporta anche Ledger.
Il primo contatto lascia piacevolmente sorpresi: è un wallet rapido, facile e dotato di una grafica pulita e moderna.
Algorand è un mondo in piena evoluzione. Se dovesse riuscire a entrare tra i grandi, non c’è dubbio che alcuni degli attuali progetti avranno un ruolo di primo piano.
Passiamo alle partnership, dove il network è già protagonista.
Tra le ultime notizie, Algorand è diventata la blockchain ufficiale della FIFA, la massima autorità mondiale del calcio (foto a fine paragrafo, credits: FIFA.com). L’azienda collaborerà con la federazione per sviluppare nuove strategie sugli asset digitali, con l’obiettivo di abbattere le distanze grazie alla tecnologia.
Ammettiamo: è tutto abbastanza fumoso per ora. Però, è innegabile che questo legame contribuirà ad accrescere la popolarità di Algorand e dell’intero settore blockchain.
Infine LimeWire, un software che un tempo consentiva lo scambio peer-to-peer di contenuti multimediali.
In ottica di rilancio, questa realtà ha stabilito una partnership con Algorand. L’obiettivo è di creare un marketplace di NFT, oltre a un relativo token. LimeWire a suo tempo ottenne enorme successo. Se dovesse bissare l’impresa, Algorand sarebbe il diretto responsabile del trionfo.
Concludendo, idee, potenzialità e progetti non mancano. Solo il tempo saprà dirci se i buoni presupposti saranno andati oltre, divenendo qualcosa di concreto.
Algorand: network in rampa di lancio?
La nostra panoramica su Algorand è giunta al termine. Come sempre, speriamo di aver suscitato un po’ di curiosità.
Algorand è un progetto innovativo e dagli ottimi presupposti. Sappiamo però che ciò non è sufficiente: occorrono duro lavoro, sviluppi continui e un pizzico di fortuna per potersi affermare.
Dietro a questo network c’è una mente davvero brillante, supportata da persone abili e accuratamente selezionate. Insomma, non manca nulla: dobbiamo solo sperare che tutto vada effettivamente per il meglio.
I progetti, DeFi e non, sono perlopiù ben pensati e dotati di buon potenziale. Dopotutto, Algorand sfrutta tecnologie che mettono dei paletti più rigidi in entrata: devi proprio volerlo, non c’è spazio per chi improvvisa.
Resteremo ovviamente informati su questo universo e non ti faremo perdere nessun aggiornamento: basta seguirci su questo sito e sui nostri canali social.
Ci salutiamo con un video dedicato ad Algorand, giusto per approfondire. Buona visione!