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Bitcoin: storia, guida e prezzo di BTC
Di Luca Boiardi
Scopriamo come funzionano i bitcoin (BTC) e tutto il mondo che ruota attorno: miners, Proof-of-Work, Satoshi Nakamoto...

Introduzione alla criptovaluta bitcoin
Come funzionano i bitcoin? Se hai aperto questo articolo, probabilmente te lo sarai chiesto almeno una volta nella vita.
La criptovaluta bitcoin è la prima mai esistita, creata nel lontano 2008 da una persona tuttora sconosciuta, nota con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto.
L’obiettivo era creare una rete per pagamenti peer to peer. Questi pagamenti non hanno bisogno di intermediari e non dipendono da un server centrale. Per fare ciò, Satoshi basò tutta l’infrastruttura su blockchain e crittografia, avviando una vera e propria rivoluzione.
Nei prossimi paragrafi copriremo il tema in modo più esteso possibile.
Indice
- Che cosa sono i Bitcoin?
- BTC: un po' di storia
- Come funziona Bitcoin?
- Come funziona il mining dei Bitcoin?
- Valore bitcoin: da cosa deriva?
- Come comprare Bitcoin
- Comprare bitcoin in contanti
- Quanto costa comprare un Bitcoin oggi?
- Quanti satoshi per un bitcoin?
- Cosa succede se investo 100 euro in bitcoin?
- Quanto varrà bitcoin nel futuro?
Che cosa sono i Bitcoin?
Bitcoin, abbreviata solitamente in BTC, è la più famosa criptovaluta in circolazione, nonché la prima in assoluto.
Si tratta di una vera e propria valuta virtuale, presente però solo in formato digitale. Essa può esistere grazie alla struttura che è alla base: la blockchain.
Il valore di bitcoin è dato da diversi fattori che esploreremo in seguito. Comunque, blockchain e innovatività le donano un potenziale di crescita decisamente notevole.
A oggi ci sono poco più di 19,86 milioni di esemplari di BTC (ora sai quanti bitcoin esistono). L’offerta massima è immutabile e fissata a 21 milioni, numero che raggiungeremo intorno al 2140. La produzione di nuove monete è lenta e, considerando che una buona percentuale ne è andata persa, la scarsità dona ulteriore valore.
Andiamo però a scoprire di più sulla nascita di BTC, per poi addentrarci negli aspetti più tecnici.
Leggi di più: quanti bitcoin esistono
BTC: un po' di storia
La rete Bitcoin è stata creata il 31 Ottobre 2008, giorno in cui fu pubblicato il whitepaper firmato con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto.
L’idea era di creare un database contenente transazioni finanziarie privo di garanti o intermediari. Al tempo stesso, il sistema doveva essere decentralizzato e svincolato dai controlli, ma sicuro e non manipolabile.
Al centro del progetto si collocava il concetto di open source, rendendo il codice disponibile a tutti.
Seppur non vi siano controlli, è difficile prelevare fondi senza perdere l’anonimato. Questo è un problema per chi non conosce bene la tecnologia blockchain delle criptovalute come BTC. I bitcoin possono essere il mezzo perfetto per muovere denaro tutelando la privacy, ma senza sfuggire alla legge se si sono commessi dei reati, perché ogni transazione è immutabile e verificabile da qualsiasi persona.
Restando sul tema sicurezza, il whitepaper di Bitcoin descriveva anche come evitare il double spending, uno dei principali ostacoli nel mondo della moneta elettronica. Con tale concetto si intende la possibilità di spendere due volte la medesima unità di valore.
Quando la moneta è fisica, è facile evitare questo problema: la spesa stessa implica che il cedente non possieda più la somma. Invece, quando la moneta è virtuale occorre un metodo per autenticarla e farla diventare in qualche modo “unica”. La blockchain rende possibile questa cosa; nei paragrafi che seguono approfondiremo i vari tecnicismi.
L’altro punto fondamentale descritto nel whitepaper riguardava il metodo di emissione di Bitcoin, nonché il flusso.
A differenza di una Banca Centrale, come la FED, i nuovi bitcoin non possono essere creati a piacere. Il tasso di creazione dei bitcoin è stabilito nel codice sorgente.
Come dicevamo, non ci sarebbero mai stati più di 21 milioni di esemplari. L’emissione si sarebbe ridotta nel tempo, dimezzandosi ogni 4 anni circa (fenomeno denominato halving bitcoin).
Curiosità: il genesis block di Bitcoin, ovvero il primo blocco della sua blockchain, contiene una frase molto significativa. Essa recita “Chancellor on brink of second bailout for banks”, tradotto in “Cancelliere sull’orlo del secondo salvataggio per le banche”.
Si tratta del titolo della rivista The Times del 3 gennaio 2009, giorno in cui fu creato il genesis block. Il periodo era quello dei postumi della crisi finanziaria del 2008, durante il quale venivano nazionalizzati i debiti delle banche a rischio tramite i cosiddetti bailout.
Leggi di più: quanto valeva un bitcoin nel 2008

Come funziona Bitcoin?
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo concentrarci su due elementi chiave: blockchain e crittografia.
La Blockchain Bitcoin
Possiamo immaginare la blockchain come un enorme database contenente varie tabelle di dati. Esso è suddiviso in tante unità chiamate blocchi.
Nella blockchain Bitcoin, un nuovo blocco viene aggiunto ogni 10 minuti circa. In questo modo viene creata una “catena” in cui ogni maglia (appunto il blocco) è indipendente ma indivisibile da quella che la precede e la segue.
All’interno di questo database si trovano tutte le transazioni di Bitcoin, dalla genesi a oggi.
Ciò che distingue la blockchain da un database tradizionale è la distribuzione su tutti i nodi partecipanti alla sua rete. Così facendo, anche se uno o più nodi non sono raggiungibili ce ne sarà sempre qualcuno attivo. Il sistema garantisce quindi la perfetta stabilità.
In aggiunta, non esiste un controllore centrale, ovvero un server che coordina l’attività.
La validazione delle transazioni è eseguita dai nodi in maniera democratica, seguendo un algoritmo di consenso distribuito chiamato Proof-of-Work, su cui torneremo.
Un’altra caratteristica propria della blockchain è la trasparenza: chiunque può leggere in qualsiasi momento i dati contenuti al suo interno.
Questo è anche il motivo per cui le transazioni si validano facilmente. Basta controllare che il mittente possa spendere quei BTC e che la firma sia vera. Per capire il concetto di firma, dobbiamo parlare di crittografia, quindi porta ancora un po’ di pazienza, ne varrà la pena!
Ultima peculiarità della blockchain, già anticipata qualche riga sopra, è l’immutabilità.
Una volta che i blocchi sono validati, modificarne uno diventa sempre più costoso a ogni nuovo blocco che segue. Capiremo meglio il perché dopo aver chiarito il concetto di mining, non preoccuparti. Per adesso basta tenere in mente che è questo aspetto a rendere la chain di BTC una delle strutture più sicure in circolazione.
La Crittografia di Bitcoin
Bitcoin è resa sicura e affidabile dalla crittografia.
Quando inviamo dei BTC (o frazioni di essi) a qualcuno, la chiave privata che li custodisce è d’obbligo.
Si tratta di una stringa alfanumerica che ci permette di spendere i nostri BTC, una sorta di impronta digitale con cui firmiamo la transazione.
A una chiave privata ne è associata una pubblica, detta anche address (volgarmente possiamo chiamarlo indirizzo bitcoin). Quest’ultima si deriva dalla sua chiave privata tramite un algoritmo di cifratura chiamato ECDSA (Elliptic Curve Digital Signature Algorithm).
Esso è speciale perché non è invertibile. Non si può mai risalire dalla chiave pubblica a quella privata. Fortunatamente, avere la chiave privata permette di spendere i BTC che le sono associati.
Infine, un’altra particolarità: è possibile verificare l’autenticità della firma anche senza avere la chiave privata.

Come funziona il mining dei Bitcoin?
Chi crea i bitcoin? Siamo finalmente arrivati al punto di poter rispondere.
Il mining è il modo in cui nuovi blocchi vengono creati e validati, espandendo sempre più il registro distribuito della blockchain. I miners sono coloro che mettono a disposizione degli appositi computer per dar vita alla procedura.
Il protagonista della scena si chiama Proof-of-Work, l’algoritmo di consenso distribuito basato sul consumo energetico. Ogni nodo coinvolto nella procedura di mining deve risolvere un calcolo probabilistico, un vero e proprio lavoro di fatica. Il tutto competendo con gli altri miners.
Possiamo pensare al mining come a un’estrazione continua di numeri da un’urna. Questa urna contiene milioni di numeri. Continuiamo a pescare fino a quando qualcuno non prende un numero sotto una certa soglia. Questo livello è un parametro dinamico, che cambia al variare del numero di estrazioni eseguite nell’unità di tempo.
L’estrazione di cui stiamo parlando è in realtà un hashing. La funzione prende un input e restituisce in output il suo hash, una stringa alfanumerica casuale lunga 256 bit.
Il primo miner che trova un hash minore della soglia (esempio: hash che inizia con dieci zeri) vince e ottiene una ricompensa in bitcoin. Ogni nodo dovrà quindi impegnarsi al massimo per calcolare quanti più hash possibili nel minor tempo.
Inizialmente era possibile essere competitivi anche con un semplice PC per minare bitcoin.
Nel tempo sono state inventate macchine (ASIC) ottimizzate per eseguire quanti più hash possibili al secondo. Così facendo, la difficoltà si è impennata; pertanto, oggi occorrono molti più hashing per trovare la soluzione e validare un blocco.
Per rendere possibile anche ai miner meno potenti di partecipare al network, esistono i cosiddetti pool. In essi confluisce la potenza di tutti i partecipanti, arrivando a validare blocchi molto più spesso dei singoli miner.
"Il mining bitcoin è il modo in cui nuovi blocchi vengono creati e validati"
Valore bitcoin: da cosa deriva?
Il prezzo di BTC bitcoin è banalmente deciso da domanda e offerta.
Se i compratori superano i venditori, il prezzo sale. Al contrario, se chi vende supera chi acquista, il prezzo scende. Funziona così per tutti gli asset finanziari: dalle azioni fino ai metalli preziosi e le commodities quali oro e argento.
Speculazione
Tuttavia, raramente il prezzo è lo specchio del valore dell’asset sottostante. Ciò è dovuto all’enorme componente di speculazione.
Nelle crypto, lo sappiamo, essa è dominante, motivo per cui bisogna fare attenzione alle fasi di euforia, pena acquisti a prezzi esagerati. Al tempo stesso, si deve essere prudenti e analizzare ogni progetto con cura: è facile lasciarsi tentare da qualcosa che non possiede alcun valore intrinseco.
Ma le domande ora sono altre: sotto lo strato della speculazione, Qual è il valore intrinseco di BTC? Da cos’è dato? A cosa servono i bitcoin?
Metodo di pagamento e riserva di valore
Bitcoin è nato come un modo per scambiare valore in modo decentralizzato. È un sistema di pagamento con vantaggi e svantaggi. Ma nel tempo BTC si è affermato anche come riserva di valore con il quale difendersi dall’inflazione e diversificare il proprio portafoglio. avrà successo come currency.
Anche le tecnologie di scalabilità, come Lightning Network, aiutano in questi termini, poiché rendono meno onerosi e più veloci i piccoli pagamenti.
Storicamente abbiamo assistito a una tendenza crescente nell’adozione, nella fiducia e nei volumi su Lightning Network. Ci aspettiamo che si continui ad andare in questa direzione. Se vuoi approfondire l’argomento, troverai un video su LN a fine paragrafo.
Alla domanda “cosa posso comprare con i bitcoin”, potremmo potenzialmente rispondere “Tutto!“. Infatti, i bitcoins si prestano a essere spesi in qualsiasi contesto; tutto dipende da quanto venditori e compratori desiderino farne affidamento.
Come store of value, il valore di BTC deriva dalla scarsità e dalla sua domanda come asset finanziario.
Il dato della scarsità è definito matematicamente e non modificabile. La domanda dipende dall’appetibilità di BTC per gli investitori.
Più aziende e grandi fondi investiranno pubblicamente in questa valuta digitale, più quest’ultimo diventerà un asset forte in termini di reputazione, alimentando un ciclo a feedback positivo. Al momento, anche questo trend è palesemente crescente e ha come capofila MicroStrategy, azienda americana fondata da Michael Saylor.
Leggi di più: quanto valeva un bitcoin all’inizio?
Come comprare Bitcoin
Per acquistare bitcoin nel nostro Paese abbiamo a disposizione diversi mezzi.
In primis menzioniamo gli exchange centralizzati, vere e proprie aziende del settore in cui possiamo depositare valuta tradizionale e acquistare coin e token.
Tra questa categoria troviamo colossi come Binance, Crypto.com, Bybit e Bitget, imprese che fatturano miliardi di dollari ogni anno grazie alle commissioni che applicano a ciascuna transazione.
Se vuoi iscriverti a un exchange, usa uno dei nostri codici referral. In questo modo, potrai risparmiare. Si possono comprare bitcoin anche da altre realtà CeFi. Tra queste, Nexo è una delle più conosciute.
Infine, esistono applicazioni come Relai che permettono di comprare bitcoin in Italia con semplicità, in tutta sicurezza e senza fornire dati sensibili. Puoi consultare il nostro approfondimento su Relai, dove troverai il nostro codice GATEWAY che ti darà diritto a uno sconto sulle fee.
Leggi di più: come comprare bitcoin in Italia
"Gli exchange come Binance sono economici e ci permettono di acquistare bitcoin in sicurezza"
Comprare bitcoin in contanti
Chi fosse legato alla valuta tradizionale non deve disperare: con i giusti canali è possibile comprare bitcoin in contanti.
Il metodo più semplice sarebbe quello di avere un parente, amico o conoscente che possiede BTC e desidera venderlo. Basterebbe concordare la cifra, pagarlo e fornirgli l’address di un proprio wallet abilitato (come Electrum o Exodus) per concludere l’affare. In questo modo si eviterebbero truffe o persino rapine, perché si conosce la persona in questione.
Esistono poi piattaforme che mettono in contatto compratori e venditori, ma subentrano le problematiche legate all’ignoto: chi ci sarà dall’altra parte? Raccomandiamo la massima prudenza, evitando anche di anticipare cifre confidando nell’onesta altrui.
È poi possibile sfruttare gli ATM dedicati a BTC, che permettono di depositare contante e acquistare la preziosa criptovaluta. Ne abbiamo parlato in questo articolo su come comprare bitcoin senza KYC.
"Bitcoin e contanti? Trattativa possibile, ma attenzione!"
Quanto costa comprare un Bitcoin oggi?
Dove seguire la quotazione bitcoin euro, oppure la quotazione bitcoin in dollari? I siti a disposizione abbondano.
I più noti sono CoinMarketCap e CoinGecko, portale specializzato sulle criptovalute e che offre tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno.
Tuttavia, se si volesse avere tra le mani qualcosa di più professionale, dovremmo rivolgerci a TradingView, la piattaforma di riferimento per l’analisi tecnica.
Quanti satoshi per un bitcoin?
Il satoshi è la più piccola unità di conto per ciascun BTC, un po’ come il centesimo è per l’euro. Ciò significa che al di sotto di questa unità non è possibile scomporre ulteriormente 1 BTC.
Il nome del satoshi è chiaramente un omaggio al creatore della blockchain Bitcoin. Grazie a queste piccolissime frazioni è possibile impiegare questa criptovaluta anche per i pagamenti e gli spostamenti di capitale di importo minimo.
1 satoshi = 0,00000001 bitcoin
1 bitcoin = 100,000,000 satoshi
Ora che conosci la proporzione, potrai convertire facilmente qualsiasi importo in BTC o in satoshi.
Cosa succede se investo 100 euro in bitcoin?
Prima di chiudere, rispondiamo sorridendo a una delle domande più ricercate in assoluto: quanto guadagno se investo 100 euro in Bitcoin?
Non è possibile determinare a priori quanto un investimento potrà fruttare, sia esso di 100, 100.000 o 1 euro. Certo, se le cose vanno bene, più alto è l’investimento iniziale, maggiore sarà il guadagno. Allo stesso modo, questo vale anche in caso di crolli e perdite.
Possiamo dire con certezza che 100 euro non cambieranno la vita. I tempi in cui era possibile, almeno con bitcoin, sono finiti.
Insomma, giusto sognare un futuro migliore ma attenzione a esagerare.
Leggi di più: quanto investire in bitcoin?
Quanto varrà bitcoin nel futuro?
Cosa accadrà in futuro? Quale sarà il valore di bitcoin? Vorremmo poter rispondere a queste domande ma sarà il mercato a decidere.
Sembra comunque che l’adozione della blockchain sia qualcosa di inevitabile; come prima arrivata, bitcoin dovrebbe conservare un ruolo importante in questo nuovo scenario.
Leggi di più: All-Time High di bitcoin nel tempo