CPI USA giugno: la situazione dei prezzi
Di Gabriele Brambilla
Arriva il CPI in una fase particolare in cui la FED si appresta ad arrestare l'aumento ai tassi d'interesse dopo oltre un anno. Sarà così?
Il CPI di maggio 2023
Eccoci nuovamente in uno dei giorni caldi in cui si attendono i dati del CPI, relativi a maggio. L’ora X era prevista per le 14:30; con una puntualità svizzera, il Bureau of Labor Statistics ha pubblicato l’aggiornamento sul proprio sito internet.
Mattinata di attesa per i mercati, ma nulla di strano: i risultati del CPI sono molto importanti per valutare l’andamento dei prezzi (e quindi dell’inflazione), nonché dell’economia.
Considerando che domani ci attende il meeting FOMC, il dato odierno aveva ancor più rilevanza. Vediamo rapidamente la situazione poco prima della pubblicazione del CPI.
In Asia, borse positive e che forse già scontano l’esito atteso (ma non certo!) del FOMC, cioè nessun aumento ai tassi d’interesse. Per valutare la portata di questa possibilità, dobbiamo ricordare che l’ultimo meeting in cui i tassi non furono aumentati risale a gennaio 2022.
Tornando alle borse, è l’indice Nikkei di Tokyo a guadagnare il titolo di migliore del giorno, arrivando a quota 33.000 (l’ultimo precedente risaliva al 1990).
Positive anche le altre piazze, ma riflettori puntati sullo yuan. La Banca Popolare Cinese sta intervenendo sulle politiche dei tassi, dato che l’economia sta riprendendosi dalla pandemia. Lo yuan quindi si indebolisce sul dollaro, arrivando allo scambio USD/CNY = 7,15.
In Europa mercati pressoché in parità, almeno fino all’annuncio, in attesa di notizie dagli States. Dopodiché segnaliamo dei timidi rialzi, che potrebbero proseguire.
Criptovalute complessivamente positive, con bitcoin ed Ethereum che mantengono i livelli di questi giorni. Quanto alle altcoin, FTM, FIL e UNI comandano la classifica tra le prime 100 per capitalizzazione.
Ma veniamo quindi al CPI. Le previsioni davano uno 0,2% MoM (Month over Month), pari al 4,1 percento su base annuale. I risultati mostrano come l’inflazione stia mollando la presa: il dato MoM è dello 0,1%, mentre quello annuale del 4%. Si tratta dei dati più bassi da ben due anni.
Spostandoci invece sul Core CPI, privo del costo di alimenti ed energia, attese confermate: 0,4% MoM e 5,3% YoY.
Cosa significa tutto ciò? Da un lato arrivano buone notizie, perché il CPI mostra che la corsa dei prezzi è ulteriormente diminuita. Attenzione però al Core CPI, dato da non trascurare e che illustra come l’inflazione stia ancora applicando una certa pressione sulle spalle dei consumatori.
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Cos'è il CPI?
Come sempre, rispolveriamo la definizione di CPI.
Si tratta di un dato composto da un paniere di beni e servizi di vario tipo, tra cui troviamo trasporti, cibo, assistenza medica, bevande e via proseguendo. Il CPI di cui parliamo in questo articolo è relativo al mercato americano e offre una panoramica sulla spesa che le famiglie sostengono per gli acquisti.
Il Consumer Price Index è uno strumento molto significativo per tenere monitorata l’inflazione. Grazie a esso si può valutare la portata dell’aumento dei prezzi e la Federal Reserve dà grande peso ai risultati.
Domani sarà il giorno della verità: la FED rispetterà le attese, arrestando l’aumento dei tassi, oppure sorprenderà tutti e interverrà ancora una volta? Appuntamento a domani per vedere come andrà a finire e commentare l’accaduto… non mancare!