Cosmos: internet of blockchains
Tra gli innumerevoli progetti del mondo blockchain, solo alcuni meritano una menzione d’onore; Cosmos è senza dubbio uno tra questi. Si tratta di un’idea originale, dall’alto potenziale e che mira a risolvere diverse problematiche di altre note realtà.
Prendiamo come esempio Ethereum, il luogo di riferimento per tutto ciò che riguarda dApp e smart contract. Di fatto, le piattaforme più note e di successo girano in questo ambiente; Curve, Convex e MakerDAO sono solo alcuni tra i nomi più illustri.
Il successo di Ethereum e dei suoi progetti porta però diverse criticità.
La prima sta nella personalizzazione, o meglio, nell’ottimizzazione.
Ethereum si ritrova a dover gestire piattaforme molto diverse tra loro e non può “personalizzarsi” in base alle varie esigenze. Perciò, i team di sviluppo di queste realtà devono obbligatoriamente cercare un compromesso che metta d’accordo chain e progetto. In poche parole, Ethereum è versatile fino a un certo punto: particolari necessità non possono essere soddisfatte.
Il secondo punto debole riguarda la scalabilità.
Ethereum deve processare una mole enorme di operazioni senza alcun aiuto. Oltre un certo punto, la chain trova un limite invalicabile: la scalabilità è quindi penalizzata ed è per questo motivo che sono nate diverse soluzioni che puntano a scaricare più lavoro possibile dalla chain principale.
Un’ulteriore criticità sta nella dipendenza decisionale di ciascuna dApp o piattaforma dalla blockchain. La governance incontra quindi dei freni.
Questi problemi e limiti ricadono inevitabilmente anche sull’utente e investitore: conosciamo bene le transazioni lente, le gas fee proibitive e le difficoltà a operare in determinate circostanze. Non solo su questa chain.
Il passaggio all’algoritmo di consenso Proof-of-Stake e i successivi aggiornamenti hanno migliorato le cose, ma Ethereum è ancora un cantiere in corso.
Come sempre, dai problemi nascono delle opportunità. Ci si è quindi interrogati su come poter prendere il meglio delle realtà come ETH, andando però a eliminarne i punti deboli.
La risposta è il soggetto di questo approfondimento: Cosmos.
Indice
Cosmos: una rapida occhiata
Più che una blockchain, Cosmos è un network di più chain che operano e comunicano fra di loro. Grazie alle sue caratteristiche, esso garantisce sicurezza, rapidità, scalabilità ed economicità di ciascuna transazione.
Il concetto alla base di Cosmos è semplice: anziché avere una blockchain che gestisce tutti i vari progetti, ciascuna applicazione ne ha una propria che comunica con l’intero network. Così facendo non si creano mondi isolati fra loro ma, al tempo stesso, si ottengono delle performance superiori rispetto al modello classico.
Ad esempio, il celebre DEX Osmosis ha una sua blockchain che gestisce tutte le operazioni della piattaforma. Essa però comunica con il network Cosmos, a beneficio di sicurezza e interoperabilità tra diverse piattaforme e valute.
Come sostenuto dal motto ufficiale, Cosmos è quindi un “internet of blockchains”, ossia un network di chain ricco di progetti e piattaforme, privo di limiti alla scalabilità.
Ogni applicazione può avere un ambiente costruito ad hoc, ritagliato sulle esigenze della stessa. Com’è possibile? È giunto il momento di scoprire nel dettaglio il funzionamento di Cosmos.
"Cosmos è un network di più blockchain che comunicano tra loro"
Come funziona Cosmos?
Prima di tutto, ecco la definizione ufficiale su cos’è Cosmos, così da poter analizzare alcune parole chiave in seguito:
“Cosmos is a decentralized network of independent parallel blockchains, each powered by BFT consensus algorithms like Tendermint consensus.”
Tradotto: Cosmos è un network decentralizzato di blockchain indipendenti e parallele, ciascuna alimentata da algoritmi di consenso BFT come Tendermint.
Semplificando, una classica blockchain può essere vista come un insieme di nodi in cui le informazioni scorrono. Da ognuno di essi deve provenire la conferma di quella determinata operazione, così da poter garantire gli elevati standard di sicurezza per cui si contraddistingue questa tecnologia.
Alla base di una blockchain c’è il Networking, cuore pulsante che permette la propagazione delle transazioni e dei consensi.
Il Consensus è lo “strato” che rende possibile la conferma delle operazioni e la garanzia della veridicità delle stesse. Più in generale, è il Consensus che rende possibile ai nodi di allinearsi sullo stato del sistema.
Sopra questi due blocchi troviamo infine le applicazioni. Esse incontrano i limiti di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente.
Cosmos è invece un ecosistema di diverse blockchain. Esse lavorano sempre tramite dei nodi ma, al tempo stesso, sono connesse tra loro. Così facendo, si ottengono i vantaggi di cui abbiamo già accennato e che vedremo nuovamente in seguito.
Qual è la struttura di Cosmos?
Le innovazioni di questo network si ottengono grazie a diversi strumenti fra cui Tendermint, Cosmos SDK e il protocollo IBC. Vediamo di cosa si tratta.
Tendermint BFT è la soluzione che rende possibile uno sviluppo più agile di blockchain e applicazioni.
Su Ethereum, l’introduzione della EVM (Ethereum Virtual Machine) andò a rendere accessibile a tutti lo sviluppo di smart contract, dando vita a numerose dApp.
Tuttavia, la blockchain restava qualcosa di molto difficile da forkare e/o personalizzare. Gli strati di networking e consensus visti poco fa rimanevano complessi da interpretare e scrivere.
Tendermint BFT impacchetta questi due blocchi, creando una sorta di motore che lo sviluppatore può utilizzare sia per creare applicazioni che blockchain vere e proprie.
Cosmos utilizza questo strumento per poter sviluppare il suo concetto di network di blockchain: grazie alla relativa facilità proposta, i programmatori possono creare piattaforme di svariate tipologie, ciascuna di esse servita da una chain dedicata. Stiamo semplificando parecchio un discorso che sarebbe ben più complesso, ma non vogliamo entrare in tecnicismi estremi che renderebbero complessa la lettura.
La sigla BFT sta per Byzantine Fault Tolerant, cioè l’algoritmo di consenso utilizzato in Tendermint BFT. Esso garantisce il regolare funzionamento della chain fino a un limite di 1/3 di nodi malevoli della stessa. Tradotto: lo standard di sicurezza è elevato anche in presenza di minacce.
Cosmos SDK è un altro pezzo fondamentale dell’omonimo network. Abbiamo detto che Tendermint agevola di molto l’operato dei team. Tuttavia, costruire da zero un’applicazione richiederebbe comunque molti sforzi…e Cosmos vuole ridurli il più possibile!
Cosmos SDK è un framework per sviluppare in maniera semplice e veloce. Si tratta di un ambiente in cui sono disponibili numerosi moduli “preconfenzionati”.
In base alle esigenze del progetto, gli sviluppatori possono prendere questi blocchi, combinarli tra loro e modificarli. Si ottengono così due vantaggi principali:
- Non si parte da zero, ma si sfrutta qualcosa di già pronto;
- Non dovendo scrivere l’app dal nulla, si riducono bug e problematiche.
I framework sono ampiamente utilizzati in svariati ambiti nel mondo della programmazione. L’idea geniale del team di Cosmos è stata quella di crearne uno così valido in ambito blockchain.
Cosmos SDK è molto apprezzato e ha reso possibile la nascita di numerosi progetti di successo. Ultima chicca: grazie alla sua adattabilità, Cosmos SDK rende possibile agli sviluppatori l’importazione della EVM grazie a Ethermint. Ciò vuol dire una cosa: portare su Ethermint i propri smart contract senza sforzo.
Veniamo ora al protocollo IBC, sigla di Inter Blockchain Communication protocol. Questo sistema permette di spostare token o dati tra diverse chain. Per farlo, le blockchain hanno dei punti di connessione fra di esse.
Il passaggio dei token si sviluppa in diverse fasi e mira a garantire sicurezza e regolarità, mentre l’ecosistema Cosmos consente agli utilizzatori di spostare token con semplicità, senza dover ricorrere a bridge o asset sintetici.
Riassumendo: cos’è Cosmos e com’è strutturato?
Cosmos è un progetto innovativo che risolve diverse problematiche presenti in tante altre realtà. Esso crea un network di blockchain e lo fa grazie agli strumenti messi a disposizione dalla triade che ne è alla base: Tendermint, Cosmos SDK e IBC protocol.
La struttura di Cosmos è rappresentata nell’immagine qui sopra.
Gli Hub sono blockchain costruite con lo scopo di connettere le varie Zone tra loro. Le Zone sono invece delle blockchain eterogenee fra loro e costruite per assolvere ad altrettanto diversi scopi.
Il primo hub lanciato è il Cosmos Hub, una chain che utilizza l’algoritmo di consenso Proof-of-Stake e che ha come coin ATOM. Siamo finalmente arrivati a questo punto.
Potenzialmente, ogni blockchain può interagire con l’ecosistema Cosmos. Andiamo a vedere più nel dettaglio i vantaggi di questo progetto.
"Cosmos è un network di blockchain innovativo e dal futuro luminoso"
I punti di forza di Cosmos
Già accennati più volte, ecco i vantaggi dell’ambiente Cosmos.
Scalabilità
Ogni applicazione è dotata di una propria blockchain. Così facendo, si evitano congestioni e si ottengono performance superiori.
Inoltre, ogni chain viene costruita in base alle esigenze del progetto e può essere modificata senza particolari difficoltà. A livello di evoluzione, questo è un enorme punto di forza.
Sicurezza
Grazie al sistema, ogni singola blockchain gode di elevata sicurezza.
Interoperabilità
Ogni blockchain è autonoma ma ciò non vuol dire che sia isolata. Cosmos è concepito proprio per favorire l’interoperabilità tra le varie realtà, senza però andare a pregiudicarne l’indipendenza.
Governance
Grazie alla vita propria di ciascuna chain, le decisioni possono essere prese in modo totalmente autonomo.
Scambio di coin e dati
Cosmos integra l’IBC e consente agli utenti di spostare coin con semplicità fra le varie chain; il tutto senza procedure complesse e asset sintetici.
La coin ATOM
Eccoci giunti ad ATOM, la coin di Cosmos Hub.
La supply massima è infinita e, al momento dell’aggiornamento si aggira intorno ai 391 milioni di esemplari.
Un tempo, il valore intrinseco lasciava qualche dubbio. Infatti, solitamente, una chain utilizza una propria coin per pagare le gas fee: Ethereum ha ETH, Bitcoin BTC, Solana SOL.
Grazie a questa caratteristica, gli utenti che utilizzano la blockchain in questione devono acquistare la relativa valuta per operare, contribuendo ad aumentarne la domanda (e di conseguenza il prezzo).
Data la particolare costruzione di Cosmos, ciascuna chain ha un proprio token destinato al pagamento delle gas fee. Perciò, ATOM si ritrovava in una situazione un po’ scomoda.
Però, nel tempo sono stati fatti annunci importanti. ATOM ha guadagnato rilevanza nella gestione e miglioramento degli standard di sicurezza del network, ottenendo quindi maggior valore intrinseco.
Il mercato reagiì bene, portando la coin a toccare livelli superiore ai 40 dollari a esemplare. Tuttavia, complice il lungo inverno crypto del 2022, ATOM non si è mai riavvicinata a cifre simili.
Investire o non investire? Vale sempre la solita nota: ognuno dovrebbe fare le proprie ricerche sui fondamentali.
La coin ATOM Cosmos può essere acquistata sui principali exchange come Crypto.com, Bitget, Bybit, Binance e Kraken. Ecco il grafico di TradingView per visualizzarne l’andamento in tempo reale:
Progetti interessanti costruiti su Cosmos
Se ci mettessimo a elencarli tutti, questo articolo richiederebbe molto tempo di lettura.
Limitiamoci quindi a un paio di nomi dei principali progetti che sfruttano l’ecosistema Cosmos.
Innanzitutto Osmosis, il DEX AMM di riferimento per investire su ATOM. Lo stile cartoon non deve ingannare: è una piattaforma DeFi seria e ben sviluppata.
Tra farm e staking si possono ottenere ottime rendite, pagate nel token OSMO (utilizzato anche per le fee).
Si è alla ricerca di soluzioni dedicate agli smart contract, soprattutto in ottica interchain? Juno è la scelta migliore.
Ora fermiamoci e notiamo le differenze rispetto al solito.
Normalmente elenchiamo le varie piattaforme di una blockchain. Ad esempio, parlando di Solana abbiamo menzionato Marinade Finance e Raydium.
In questo caso stiamo invece citando realtà molto diverse fra loro. Senza contare che non abbiamo menzionato realtà come Ankr, Binance Smart Chain e THORchain. Fu anche la struttura alla base di Terra (il fallimento del progetto non fu assolutamente a causa di Cosmos). Questo perché, come abbiamo detto, Cosmos è un network, non una semplice blockchain.
Al suo interno troviamo quindi un universo ricco di progetti tutti da esplorare.
Cosmos network: non chiamatelo blockchain!
Dopo quanto detto è impossibile non restare impressionati da quanto Cosmos network sia innovativo e in grado di eliminare i limiti della classica blockchain.
Il network che viene a crearsi è vibrante, ricco di progetti che riescono a svilupparsi al meglio proprio grazie al sistema offerto da Cosmos. In questi tempi di crescita dell’intero panorama blockchain e crypto, questa realtà sembra voler mantenere un ruolo importante.
A beneficiarne saranno tantissime parti del network, nonché gli utilizzatori. Da non dimenticare poi gli investitori in ATOM che chissà, magari potrebbero tornare a sorridere.
Cosmos network ha tutte le carte in regola per proseguire nel suo viaggio e diventare sempre più uno dei pilastri del mondo blockchain.