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Wallet di criptovalute: cosa sono?

Di Gabriele Brambilla

Conosciamo uno strumento indispensabile per chiunque voglia investire in criptovalute: i wallet

Wallet di criptovalute: cosa sono?

Cosa sono i Wallet?

Il wallet è un portafoglio elettronico, capace di detenere al suo interno le chiavi private delle nostre criptovalute.

Possiamo immaginarlo proprio come il portafoglio che mettiamo in tasca o in borsa ogni giorno. Anziché conservare contanti e carte di pagamento, questo strumento ospiterà i nostri asset digitali: Bitcoin, Ethereum, altre coin e token, NFT.

Questo confronto funziona per individuare funzionalità e natura di un wallet; però, a essere precisi non è del tutto corretto. Piuttosto, dovremmo dire che un wallet è più simile a un portachiavi.

Confusione? Prosegui nella lettura per eliminarla!

Differenza tra chiave privata e pubblica

Quando un wallet viene creato,vengono generate due chiavi: una privata e una pubblica.
In breve, la chiave pubblica è l’indirizzo che devo dare a terzi quando voglio che mi inviino fondi (infatti viene chiamata anche address), simile all’IBAN bancario.
Invece, la chiave privata serve a me per poter spendere i fondi che possiedo.

Questo è un esempio di chiave pubblica/address di un wallet Bitcoin: bc1qqlvzjms********************teas63rfpfd. Questo codice alfanumerico che rappresenta la chiave pubblica viene derivato, tramite una funzione crittografica, dalla chiave privata.

Ecco invece un esempio per la blockchain Ethereum: 0x383175***********************************g3Le1
Al contrario, la chiave privata non può essere derivata da nessuna parte. È una chiave d’origine ed è estremamente importante che rimanga segreta per ovvie ragioni di sicurezza.

Per questo motivo abbiamo accennato a un immagine di wallet come un portachiavi: all’interno di esso risiedono le nostre chiavi, quella pubblica e quella privata.
Al contrario di come spesso si pensa, questo strumento non custodisce le nostre criptovalute: esse sono e saranno sempre sulla blockchain. Il wallet ha solo la funzione di detenere le chiavi private che ci servono per accedere alle monete digitali.

Come puoi vedere dall’immagine in basso, il computer B vuole inviare delle informazioni al computer A.

Tramite la prima fase, quella di criptaggio, B utilizza la chiave pubblica di A per crittografare le informazioni, rendendo il testo sicuro e non visibile da nessuno.

Dopodiché, A utilizzerà la propria chiave privata per decriptare le informazioni e leggere il messaggio inviato da B.

Seppur dietro le quinte ci sia tanta complessità, il concetto è piuttosto semplice, non trovi?

Differenza tra chiave privata e pubblica

Che wallet usare?

Parliamo adesso di come viene generato un wallet, delle differenze che ci sono tra i diversi tipi di portafogli digitali e quale utilizzare.

Esistono due categorie principali di questo strumento. Esse definiscono chi detiene le chiavi private e, di conseguenza, chi è il vero possessore delle monete associate a quell’address: wallet custodial e wallet non custodial.

Per una migliore comprensione, affrontiamoli in paragrafi separati.

Wallet custodial

Riprendendo l’analogia che confrontava i wallet crypto con i mezzi per detenere soldi nel mondo reale, possiamo dire che un wallet aperto all’interno di un exchange possa essere visto come un conto bancario. Vi è però un’importante differenza: l’assenza di un’assicurazione sui nostri fondi.

Come suggerisce il nome, il wallet custodial delega la responsabilità e il possesso delle chiavi private al suo interno a un custode.
Ciò significa che anche se continuiamo a essere noi gli utilizzatori del wallet, non saremo più i reali possessori delle monete che contiene.

Il caso più emblematico di un custodial è quello dei cosiddetti exchange wallet.

Quando depositiamo valute all’interno di un exchange perdiamo il possesso reale di quelle monete. In poche parole, se l’azienda dovesse fallire o chiudere per qualche altra ragione, perderemmo tutti i capitali al suo interno. È già capitato, non è qualcosa di impossibile.

D’altra parte è doveroso ricordare che è anche e soprattutto nell’interesse dell’exchange stesso custodire al meglio i fondi degli utenti, a meno che non ci troviamo di fronte a un caso di truffa o mala gestione. Sempre meglio prestare attenzione, soprattutto nei periodi ribassisti e incerti.

Alla luce di quanto appena scritto, dovremmo tutelarci e trovare un modo per diventare gli unici possessori delle criptovalute.

Ecco che qui possono venirci in aiuto i wallet non custodial.

Wallet non custodial

Se i custodial possono essere visti come conti bancari, i non custodial sono paragonabili a portafogli o cassaforti.

Il portafoglio potrebbe essere ciò che viene definito Hot Wallet (ovvero “wallet caldo”). Un Hot Wallet è pronto per l’utilizzo su qualsiasi applicazione decentralizzata in quanto sempre connesso ad Internet e, quindi anche maggiormente esposto al rischio di un possibile attacco informatico.

Invece, la cassaforte potrebbe essere ciò viene chiamato Cold Wallet (“wallet freddo”), un wallet non necessariamente connesso ad Internet e quindi meno attaccabile da un hacker.

In entrambi i casi saremo gli unici responsabili delle monete. Sarà quindi necessario imparare al meglio come funzionano e come proteggerli, così da evitare di commettere errori irreversibili o difficilmente risolvibili.

Solitamente gli hot wallet sono gratuiti. Ne esistono centinaia di tipi le cui differenze sono minime; il fine è sempre lo stesso: poterci permettere di interagire con le nostre monete.

Esistono due tipologie di hot wallet: le estensioni di browser e le applicazioni desktop.

Le prime, una volta scaricate appariranno nel browser in alto a destra dell’URL. Solitamente vengono scelti per l’utilizzo delle applicazioni decentralizzate, in quanto si tratta dei wallet più immediati. MyEtherWallet e MetaMask sono tra i più noti.

Invece, le applicazioni desktop devono essere scaricate e installate nel nostro computer. Per funzionare utilizzeranno un’applicazione tutta loro, esattamente come un qualsiasi altro programma per pc. La procedura è quindi più macchinosa ma comunque piuttosto semplice.

Anche i cold wallet si dividono in due categorie, anche se non ne esiste una scelta così ampia: hardware e software wallet. Entrambe sono applicazioni che vengono installate sul computer o cellulare, ma la prima tipologia ha anche una componente fisica che serve per confermare ogni transazione.

Avere una componente hardware è fondamentale per poter prevenire quasi tutte le minacce hacker: anche se qualcuno riuscisse ad accedere al vostro computer gli mancherebbe l’oggetto reale che conferma ogni transazione. Geniale, no?

A differenza di altri, gli hardware wallet (chiamati impropriamente chiavetta crypto o chiavetta per criptovalute) hanno un costo. Le aziende migliori che attualmente li producono sono due: LedgerTrezor.

Ledger produce due modelli: Nano X e Nano S Plus. Qui trovi il link allo store Ledger, dove potrai acquistare il tuo dispositivo.

Wallet non custodial

Paper wallet

L’ultima tipologia di wallet di cui vi parlo è il paper wallet che, come dice il nome in inglese è un “wallet di carta”.

Infatti, creare un Paper vuol dire scrivere una copia della chiave privata di una vostra moneta su di un foglio di carta.

Anche in questo caso, i rischi esistono e non sono pochi. Scanseremo un attacco informatico ma potremmo perdere le nostre chiavi privati in altri modi: smarrire il foglio, perderlo, subire un furto, danneggiarlo in qualche modo, etc. Senza questi documenti, sarebbe impossibile recuperare le criptovalute.

Il paper wallet rientra nella categoria dei wallet non custodial. Tuttavia, poiché totalmente diverso dagli esempi visti fino ad ora, lo abbiamo separato dagli altri per avere più chiaro l’ordine e le differenze.

"Il Custodial Wallet affidato all'Exchange può essere paragonato ad un conto di Banca. Il Non Custodial Wallet è più simile ad un portafoglio o una cassaforte, la cui responsabilità è solo nostra."

Come creare un wallet non custodial

Creare un wallet non custodial non è complicato e nella maggior parte dei casi non vi costerà nemmeno un Satoshi.

Basterà infatti andare nei siti ufficiali dei vari progetti che sviluppano wallet per scaricare la versione più aggiornata, sicura e soprattutto adatta alle nostre necessità.

Per quanto riguarda gli hot wallet, i migliori e più utilizzati sono i già citati MetaMask, MyEtherWallet e Trust Wallet.

Mentre per quanto riguarda i cold, i più utilizzati sono Ledger ed Exodus.

La scelta del giusto wallet deve tenere in considerazione non solo sicurezza, costi e praticità. Infatti, è fondamentale valutare quali criptovalute intendiamo detenere e spostare.

Se volessimo trattare BTC, dovremmo ad esempio utilizzare uno strumento dedicato come Electrum o Ledger. MetaMask e Phantom, giusto per fare due nomi, sarebbero invece fuori dai giochi (non supportano la blockchain).

Un wallet non supporta necessariamente altre blockchain. Per dire, Electrum è dedicato solo a questo network. Al contrario, Exodus lavora sia su BTC che su Ethereum, oltre ad altre realtà.

Una semplice ricerca basterà per trovare in pochi minuti ciò che fa per noi. Ricorda che su questo sito e sul canale YouTube The Crypto Gateway trovi tanto materiale di supporto: sfruttalo, è gratis!

Seed phrase

Che stiamo generando un hot o un cold wallet, alla base ci sono sempre 12, 18 o 24 parole di ripristino, note come seed phrase.

La seed phrase è come una password aggiuntiva che va a coprire le chiavi private, anche se queste ultime sono già crittografate.
Per esempio, se volessimo connetterci al nostro wallet da un altro dispositivo, basterebbe inserire la frase per ripristinare il nostro wallet e rientrare in possesso delle nostre monete.
Ecco un esempio di 12 parole:

surround absent recycle all

nuclear hotel arch code

glimpse stuff middle track

Questi termini dovranno essere trascritti su un foglio di carta o agenda adibita a questo. Chi avrà le parole sarà il proprietario del wallet, quindi è imperativo tenerle al sicuro.
Sconsigliato conservarle su documenti informatici in quanto si è esposti a possibili attacchi; la prudenza non è mai troppa.

E’ importante capire che la seed phrase funge solo da elemento di ripristino in caso di perdita del wallet o di re-installazione di esso su un altro dispositivo.
Infatti, per fare login su un wallet installato sul computer, browser o smartphone dovremo semplicemente immettere la password scelta alla creazione del portafogli stesso.

Anche in questo caso, scegliamo comunque una parola d’ordine valida e non scontata. Proteggere il nostro wallet con una frase tipo ciao123 sarebbe un rischio, soprattutto se il wallet stesso è installato su un dispositivo portatile e che può cadere in mani altrui.

Wallet: conclusioni

Arrivati alla fine di questo articolo hai tutte le carte in regola per capire quale wallet si adatta maggiormente alle tue esigenze. Grazie ai nostri tutorial potrai muoverti in completa autonomia.

Ricorda che avere delle criptovalute significa anche acquisire responsabilità verso i propri fondi. Infatti, a differenza delle valute fiat, questi nuovi asset digitali non hanno garanzie e ogni azione che compiamo è irreversibile, sia che si tratti di un click sbagliato, sia che si tratti di un’ingiustizia.

Stessa cosa per quanto riguarda gli attacchi hacker, uno dei motivi principali per cui non dovremo limitarci a stare attenti solo a password e seed phrase, ma anche all’incolumità del dispositivo.

Per uno step ulteriore nella protezione delle nostre chiavi e password, ecco qualche accortezza extra:

  • Avere un buon antivirus;
  • Utilizzare una VPN. NordVPN è la migliore in circolazione e grazie al nostro referral potrai averla a prezzo super scontato;
  • Creare e utilizzare una password diversa per ogni sito;
  • Usare una macchina dedicata alle operazioni finanziarie. In questo modo il computer sarà adibito solo a quella specifica funzione. Sarà quindi meno probabile incorrere in virus e malware.

Che dire, buoni investimenti e massima attenzione, alla prossima!


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