Rebranding e innovazione di Polygon
Di Massimiliano Casini
Seguendo quanto previsto dai cambiamenti in corso nella celebre sidechain, la criptovaluta MATIC ci saluta e lascia spazio a $POL
Introduzione al focus on di oggi
Questo focus on è stato pubblicato in esclusiva sulla nostra newsletter Whale Weekend del 13 settembre 2024. Iscriviti per non perdere articoli inediti, analisi, news della settimana e tanto altro ancora!
Ethereum ha da tempo forti problemi con la scalabilità. Per questo motivo, ormai da diversi anni questa lacuna viene affrontata con un approccio che punta a delegare la maggior parte delle sue transazioni verso soluzioni rollup costruite sopra la sua infrastruttura, oppure tramite l’utilizzo di sidechain.
Oggi parliamo proprio di quest’ultima tipologia di blockchain e dell’esempio più riuscito e tecnologicamente avanzato, ossia Polygon-Matic.
Negli ultimi anni, il progetto, come molti altri, ha pensato a una ristrutturazione della struttura sia a livello di nome, trasformando la sua moneta $MATIC in $POL, sia a livello di utilizzo principale della propria tecnologia.
Infatti, nonostante che l’obbiettivo da parte del team fosse sempre stato quello di permettere una maggiore scalabilità per Ethereum, è cambiato il modo in cui si può raggiungere questo fine.
Si è passati da una scalabilità generata in gran parte dalla chain PoS a un approccio molto più ampio, che permette la creazione di molteplici tipologie di rollup EVM compatibili sfruttando il loro framework di sviluppo, cioè il Polygon Chain Development Kit (CDK ).
Inoltre, di recente il team di Polygon Labs ha sviluppato un layer condiviso per le soluzioni Layer 2 e Layer 1 che desiderano integrarsi in un sistema comune di liquidità condivisa. Questo approccio mira a ridurre la frammentazione attualmente presente tra le varie soluzioni rollup esistenti, consentendo a queste reti di collaborare e condividere risorse in modo più efficiente, aumentando l’interoperabilità cross-chain.
Con questo, il team ha cercato di creare un alternativa funzionale e valida per i vari sviluppatori esterni al progetto, mettendo al centro di questa alternativa il proprio token $POL.
Ma non solo: infatti, se una parte del team si è mosso per cercare nuove integrazioni esterne, un’altra parte ha creato delle soluzioni proprie e utili che sfruttassero la loro tecnologia e che permettessero l’ingresso da parte di aziende off-chain. Ha quindi sviluppato una propria soluzione rollup che utilizza la zero-knowledge proof, Polygon zkEVM e anche MidenVM, una virtual machine in grado di creare delle chain privacy oriented, utili per le aziende che vogliono avere i propri dati messi in sicurezza dalla tecnologia blockchain senza rinunciare alla privacy dei dati.
Di questo e molto altro parleremo nelle prossime sezioni, ma prima di farlo ripercorriamo in breve cos’era Matic per comprendere quali sono state le modifiche principali e come si è evoluta la tecnologia.
Indice
Uno sguardo al passato: MATIC
Matic, come abbiamo già detto, nasce come side-chain di Ethereum, con l’obiettivo di migliorarne la scalabilità. Tuttavia, si differenzia dal classico rollup per due motivi principali.
Innanzitutto, i rollup solitamente utilizzano un proprio sistema di esecuzione, ma delegano al layer sottostante (in questo caso Ethereum) le funzioni di settlement, consenso e data availability. Al contrario, una side-chain ha un proprio set di nodi validatori, che in questo caso utilizzavano il token Matic, nato come moneta ERC-20, per garantire la sicurezza della rete. Infatti, Matic fu inizialmente concepito come token bloccabile in stake sulla rete Ethereum.
Inoltre, una soluzione rollup, spesso erroneamente identificata come Layer 2, si occupa di aggregare le informazioni che avvengono sulla propria rete in lotti (batch), che vengono compressi e inviati a un sequencer, il quale si occupa della trasmissione verso il layer sottostante. Una sidechain, invece, esegue le operazioni autonomamente, senza comprimere i dati, ma li valida in modo indipendente e utilizza il layer 1 solo per eseguire dei checkpoint.
Il token alla base di questo network funge da moneta all’interno della Polygon PoS chain ed è utilizzato sia per garantire la sicurezza del network che come “fuel” per il pagamento delle transazioni, semplici o complesse. A differenza di Ethereum, la chain di Polygon mira a mantenere commissioni basse e a garantire alta scalabilità e finalità transazionali. La sua attenzione si concentra principalmente sullo sviluppo di soluzioni legate al gaming e ai RWA (Real World Assets), ossia l’integrazione di asset del mondo reale all’interno della blockchain.
Ecco un nostro articolo per approfondire il funzionamento della Polygon PoS chain e del token che ne sta alla base.
Performance & Competitors
Andiamo adesso ad analizzare le performance di Matic e della sua blockchain rispetto alle principali smart contract platform competitor, Solana ed Avalanche. In questo confronto potremmo anche inserire altre chain L1 che nel 2021-22 stavano lavorando bene, ma gran parte di queste non hanno superato l’inverno del bear market e, ad oggi, sono diventate dei rollup su Ethereum (come Celo), oppure ad effettuare dei rebranding che somigliano molto di più a dei reborn, come è stato per Fantom rinominata Sonic.
Visualizziamo le metriche più importanti per le SC platform come:
- Daily active addressess: numero di adress attivi su base giornaliera
- Daily Transactions: numero di transazioni giornaliere
- Stablecoin M.Cap: capitalizzazione complessiva delle stablecoin
- TVL: capitale totale depositato all’interno delle piattaforme dApp
In base ai grafici ottenuti da Artemis Terminal, sembra che Matic abbia mantenuto un numero elevato di wallet attivi per tutto il 2024, raggiungendo un picco ad aprile di quest’anno.
Il numero di transazioni è molto più basso rispetto a Solana; tuttavia, Matic registra un volume di transazioni 24 volte superiore rispetto a quello di Avalanche.
Per quanto riguarda il TVL e la quantità di stablecoin, sia Avalanche che Polygon sembrano muoversi in parallelo, ma a partire da febbraio di quest’anno hanno perso molto terreno rispetto a Solana. È importante notare, però, che il principale competitor di Ethereum ha ricevuto un notevole impulso grazie a una forte campagna di airdrop condotta dai principali protocolli DeFi, come Jupiter, Kamino, MarginFi, Drift e Pyth Network.
Questa non vuole essere una giustificazione, poiché questi protocolli hanno scelto di lanciare su Solana invece che su altre reti, probabilmente per le UX e UI superiori offerte da questa chain rispetto a qualsiasi altro concorrente.
Esaminando ora le prestazioni dei token, si può osservare come MATIC sia stato il peggior performer dall’inizio dell’anno, con un rendimento negativo del 30% rispetto a Ethereum, che ha invece registrato una crescita del 40%, classificandosi terza in una lista di quattro monete. A seguire troviamo Avalanche, mentre la piattaforma di smart contract con i migliori rendimenti nel 2024 è Solana.
Per analizzare più nel dettaglio le metriche principali di Polygon nell’ultimo anno vi consiglio di dare una lettura a questo report scritto da Ournetwork e a questo articolo di Messari aggiornato al Q2-24.
Uno sguardo al futuro: Polygon
Come abbiamo già accennato in precedenza, il team dietro Polygon ha lavorato intensamente durante questi anni di bear market, optando non solo per un rebranding del progetto, ma soprattutto per un cambiamento strutturale a livello di obiettivi e finalità.
Innanzitutto, ecco il framework chiamato Polygon CDK, pensato appositamente per le esigenze dei team che desiderano creare una propria soluzione rollup compatibile con EVM, utilizzando logiche e architetture componibili. Qui sotto vediamo un’immagine presa dal sito, che illustra meglio ciò che intendiamo:
Come possiamo vedere, il framework consente di creare un rollup adatto a qualsiasi esigenza, offrendo la possibilità di scegliere tra diverse soluzioni di scalabilità, sequencer, prover e data availability.
Diversi team hanno già sviluppato tramite il Polygon CDK. Tra i nomi più importanti troviamo:
- ImmutableX: rollup focalizzato sullo sviluppo di giochi, noto per titoli come Illuvium, Gods Unchained e molti altri.
- XLayer: rollup sviluppato da OKX.
- Ronin: rollup specializzato nel gaming, famoso per Axie Infinity.
- zkASTAR: rollup e “bridge chain” di Astar, che potrebbe collegare il mondo EVM con quello di Polkadot. Astar è una delle poche chain coinvolte in Soneium, la blockchain di Sony (approfondimento).
- Movement Labs: il team dietro Movement vuole offrire accesso a tutti i Layer 2 sviluppati con la MoveVM tramite Agglayer (approfondimento).
- TonChain: il team di TonChain sta sviluppando un proprio Layer 2 chiamato TAC (The Application Chain), connesso all’aggalyer.
I nomi e le partnership con Polygon continuano a crescere, anche grazie al già citato Agglayer. Ma che cos’è e come funziona?
Senza entrare troppo nei dettagli tecnici per mantenere questo articolo leggero, Agglayer è una soluzione proposta da Polygon Labs per risolvere il problema della frammentazione della liquidità tra le diverse chain e rollup.
Con Agglayer, la liquidità viene aggregata tra le varie blockchain monolitiche e modulari, permettendo la partecipazione di qualsiasi Layer 1 e Layer 2. In pratica, vengono utilizzati degli atomic swap istantanei e cross-chain, verificati tramite prove generate dalla tecnologia zero-knowledge, creando un ambiente aggregato senza soluzione di continuità.
Possiamo quindi immaginare Agglayer come una singola chain che consente a qualsiasi network di connettersi e mantenere la propria sovranità. Per maggiori dettagli su questo argomento, vi consiglio di leggere questi documenti ufficiali.
Le ultime tecnologie e sviluppi più interessanti rilasciati da Polygon includono il rollup zero-knowledge ed EVM compatibile, noto come Polygon zkEVM. Sebbene negli ultimi anni non abbia registrato una crescita significativa in termini di TVL, esso ha assistito un grande sviluppo di dApp sulla propria infrastruttura.
Un altro aspetto interessante è Miden, una soluzione rollup ZK che utilizza una macchina virtuale diversa dall’EVM: la Miden Virtual Machine (MVM), basata su Rust. Questa soluzione è progettata per la creazione di applicazioni ad alta complessità, orientate alla privacy e con finalità transazionali elevate.
Miden è particolarmente adatta per le aziende che vogliono sfruttare la tecnologia blockchain per proteggere i propri dati, o per applicazioni di gaming o DeFi che richiedono elevate prestazioni, come i DEX a Order book. Per ulteriori dettagli, vi lascio il link per approfondire.
Ora passiamo al cambiamento radicale che interesserà il nuovo token del protocollo.
Il primo passo di questo cambiamento è partito il 4 settembre di quest’anno, quando è stata avviata la migrazione del token ERC-20 $MATIC, nativo della rete Ethereum, verso il nuovo token $POL, nativo su rete Polygon PoS.
Il rapporto di conversione tra i due token è di 1:1, e la migrazione avviene in automatico se si detiene $MATIC su Polygon PoS, mentre deve essere eseguita manualmente tramite l’apposito portale se i token sono su rete Ethereum.
Il token ha raggiunto la sua emissione massima distribuita ai validatori lo scorso anno e, quest’anno, è stata introdotta un’inflazione del 2% annua (pari a 200 milioni di $MATIC all’anno) destinata a sostenere il network tramite un liquidity mining program.
Il nuovo token $POL avrà molteplici utility. Sarà il fuel per la chain Polygon PoS, potrà essere utilizzato per lo staking sulla propria chain e per il restake per garantire la sicurezza delle varie catene costruite tramite il Polygon CDK e connesse all’Agglayer.
Inoltre, avrà un ruolo cruciale nella governance, che nei prossimi mesi subirà importanti aggiornamenti, suddivisi in tre aspetti fondamentali:
- Aggiornamento del framework: update della piattaforma per la gestione e creazione delle Polygon Improvement Proposal (PIP).
- Sistema basato su smart contract: elemento chiave per raggiungere una gestione decentralizzata, che permette di sviluppare e aggiornare smart contract tramite votazioni gestite dalla DAO.
- Tesoreria comunitaria: creazione di un fondo autosostenibile, gestito dalla DAO, per finanziare lo sviluppo di progetti all’interno dell’ecosistema.
Oltre a queste utility, gli stakeholder di $POL riceveranno una parte dei compensi derivanti dalle commissioni generate dall’agglayer o da altre chain sviluppate tramite il framework CDK. Inoltre, ci saranno altre due fonti di entrate non ancora completamente svelate, provenienti dal sequencer e dalla tecnologia ZK sviluppata da Polygon.
Partnership, ecosistema ed investimenti
Concludiamo l’articolo elencando alcune partnership significative per lo sviluppo dell’ecosistema di Polygon e i principali progetti che recentemente stanno attirando interesse sulla Polygon PoS Chain.
La catena ha trovato un punto di forza nello sviluppo di applicazioni legate al gaming, con titoli di rilievo come:
In aggiunta, sono state lanciate collezioni NFT di spicco, come le carte Pokémon scambiate su Courtyard, una piattaforma di trading di oggetti da collezione, e quella dell’ex presidente americano Donald Trump, che potrebbe vedere un aumento di volumi se venisse rieletto. In fondo, chi non vorrebbe un NFT del presidente degli Stati Uniti vestito da supereroe?
Parlando di elezioni, c’è un’altra applicazione che sta portando afflussi di capitali sulla chain. La dApp è Polymarket, una piattaforma di scommesse che consente di puntare su vari eventi, dalle elezioni politiche allo sport e alla macroeconomia e molto altro. Polymarket è stata anche citata da Bloomberg per stimare i possibili esiti delle elezioni di novembre.
Venendo ai progetti futuri, la banca tedesca KFW ha deciso di lanciare i propri digital bond su Polygon, confermando l’interesse in crescita per la chain da parte di progetti legati agli asset del mondo reale (RWA), come evidenziato anche nei documenti citati in precedenza.
Infine, un annuncio importante riguarda l’investimento di 5 milioni di dollari da parte di Polygon in server basati su VPU prodotti da Fabric, per rafforzare l’infrastruttura dell’Agglayer e accelerare lo sviluppo della tecnologia Zero Knowledge (ZK), con l’obiettivo di renderla operativa in meno di un anno. Fabric, infatti, ha raccolto 33 milioni di dollari in un recente round di finanziamento, a cui ha partecipato anche Polygon Labs.
Questi sviluppi dimostrano come Polygon stia puntando a consolidare la sua leadership tecnologica e a stimolare un ecosistema dinamico ed innovativo.