Il 2023 crypto e le prospettive future
Di Gabriele Brambilla
Il 2023 è stato un anno positivo per le criptovalute, che spiana la strada per un 2024 ricco di soddisfazioni... sarà davvero così?
Introduzione al focus on di oggi
A fine anno si tirano le somme di quanto è accaduto nei 365 giorni precedenti; vogliamo mantenere questa tradizione e ricapitolare i principali avvenimenti crypto ed economici di questo 2023, con un occhio però anche al futuro.
Ne sono successe davvero tante: dall’andamento del mercato nel complesso positivo all’arcinota vicenda ETF, passando per i vari FOMC, gli allarmi lanciati da alcuni economisti e le incertezze.
Arrivati agli sgoccioli dell’anno, possiamo dire di aver vissuto periodi ben peggiori e, almeno nel complesso, archiviamo il 2023 con un voto positivo. Vediamo però di che cosa parleremo nei paragrafi che seguono.
Innanzitutto non può mancare una panoramica del mercato delle criptovalute. Partendo dalle recenti performance, cercheremo di capire se potremo continuare su questa strada.
Strettamente collegata è la situazione a livello di adozione: a che punto siamo? Quali sono state le partnership che hanno fatto sognare il comparto? Lo scopriremo.
Immancabile poi una parentesi a tema ETF, anche se l’abbiamo affrontato a più riprese (e certamente lo riprenderemo ancora).
Infine daremo uno sguardo anche alla finanza tradizionale e all’economia, sempre in un momento di delicato equilibrio e con potenziali scenari futuri a cui prestare molta attenzione.
Tanto materiale nel calderone… cominciamo dal primo punto!
Questo focus on è stato pubblicato in esclusiva sulla nostra newsletter Whale Weekend del 29 dicembre 2023. Iscriviti per non perdere articoli inediti, analisi, news della settimana e tanto altro ancora!
Indice
L'andamento del mercato crypto
Iniziamo dal 2023 crypto e parliamo di com’è andato il mercato.
Nel complesso, possiamo ritenerci molto soddisfatti delle performance registrate quest’anno. Infatti, dopo un 2022 all’insegna dei dolori, il 2023 è stato il palcoscenico di un deciso recupero.
Innanzittutto, la market cap dell’intero settore non mente: siamo passati dai circa 830 milioni di dollari di inizio anno al miliardo e 700 milioni attuale. Una crescita che supera il raddoppio, segno di un andamento generale molto positivo.
Guardando alle singole coin, troviamo quindi un trionfo di verde, seppur non manchino delle eccezioni.
Bitcoin ed Ethereum benissimo. Il valore della regina del mercato è passato da circa 16,5k a oltre 40.000, mentre ETH dai 1.200 dollari a oltre 2.200.
Se queste performance fanno sognare, che dire poi dell’andamento di SOL? Dal valore inferiore ai 10 dollari (1/01/2023), oggi la coin è tornata ben sopra i 100. Una rimonta prepotente che ha consentito al network Solana di risorgere dalle proprie ceneri, anche se il team non ha mai smesso di lavorare a sviluppi e miglioramenti.
Meno impressionante ma comunque forte la crescita di AVAX, coin nativa di Avalanche, in 12 mesi quadruplicata di valore.
Bene anche realtà come Chainlink, sempre più consolidata. Anche altre criptovalute chiudono in miglioramento, ma hanno avuto un 2023 un po’ più difficile. Vengono in mente come esempio ATOM (Cosmos) e DOT (Polkadot), in discesa per buona parte dell’anno ma tornate a salire negli ultimi mesi… le terremo d’occhio!
Però, non tutte le crypto sono cresciute: c’è chi ha infatti lasciato per strada qualcosa anche in questa buona annata. Un caso è SAND del metaverso The Sandbox, al momento della scrittura pressoché in pari rispetto a inizio anno. Oppure CAKE di PancakeSwap, in perdita. Che dire poi di ApeCoin, passata da un valore di 3,6 dollari agli attuali 1,7?
Parliamo però di futuro.
Quest’anno serviva la svolta, che effettivamente c’è stata. Il mercato ha dato decisi segnali di ripresa e, in generale, tutti i grafici puntano verso l’alto.
Ora però è il momento di cambiare marcia e proseguire su questa strada. I prezzi che si arrampicano sempre più su sono certamente molto belli da vedere, ma sappiamo che da soli non sono sufficienti a cementare il mercato. Speculazione, FoMO e hype possono essere nostre alleate, ma devono poi lasciare il passo a motivazioni strutturali che stanno dietro alla salita.
La buona notizia è che le criptovalute non sono solo esaltazione e speculazione. Dietro le quinte opera la blockchain, tecnologia che sta raccogliendo sempre più finanziamenti e partnership. Ma anche gli investitori sono maggiormente attratti da questa categoria di asset, vista meno come un tabù da evitare e più come un’opportunità da cogliere.
Scopriamo quindi a che punto siamo sul fronte dell’adozione.
Fonte dati: CoinGecko
"Il mercato crypto archivia un buon 2023"
Adozione delle criptovalute
L’anno che volge al termine è stato certamente molto prolifico dal punto di vista delle nuove partnership. Diversi network e blockchain hanno infatti siglato accordi con realtà esterne al mondo delle crypto, accrescendo così l’adozione dell’intero settore.
Partiamo dagli accordi esclusivamente sul piano del marketing. A realtà come Crypto.com, da sempre molto aggressive in termini promozionali, se ne sono affiancate tante altre. Un esempio è la collaborazione tra Kraken e la scuderia di Formula 1 Williams Racing, che ha portato logo e scritta del noto exchange sulle proprie vetture. Ma ormai i brand del mondo blockchain & crypto si vedono pressoché ovunque, soprattutto negli stadi, sulle divise da gioco e, in generale, durante gli eventi sportivi.
Ma a noi interessano soprattutto gli accordi che accrescono casi d’uso e interesse verso blockchain e criptovalute. Ebbene, nel 2023 non sono mancati.
Pensiamo ad esempio a Salesforce. Da quest’anno è stata avviata una partnership con Polygon per portare la tecnologia NFT all’attenzione dei clienti della nota società di cloud computing.
La celebre sidechain di Ethereum è stata protagonista di ulteriori accordi o interesse. A inizio anno, Mastercard annunciò di aver scelto Polygon per gli investimenti nella musica sul Web3, così come la gaming house Square Enix stabilì che la casa del suo prossimo gioco web3 sarebbe stata proprio questo network.
Ma fu il 27 aprile 2023 a far parlare molto di sé, perché arrivò l’annuncio dell’accordo tra Polygon e Google per lo sviluppo di soluzioni di cloud computing. D’altro canto, la rivale Filecoin non è stata di certo a guardare, potenziando i propri servizi e ponendosi come alternativa proprio di Google Cloud, AWS e Azure. Partita apertissima e agguerrita, staremo a vedere!
Torniamo sulla già menzionata Mastercard, che vorrebbe offrire uno store di applicazioni finanziarie regolamentate basato sulla blockchain Ethererum. Tra l’altro, non è la prima volta che Mastercard dichiara intenti legati al mondo blockchain, certamente per restare aggiornata sulle ultime tecnologie disponibili e non rischiare di perdere terreno.
Visa non osserva passiva e sviluppa accordi per diverse idee in ambito blockchain e crypto. Tra i network prescelti troviamo ancora una volta Ethereum e Solana.
Abbiamo poi assistito a banche che ottengono la licenza di custodia crypto (come Crédit Agricole) e altre (ad esempio Deutsche Bank) che considerano di investire in società che operano nell’industria.
In generale, oltre alla crescita delle partnership – che possono lasciare il tempo che trovano se non si sviluppano adeguatamente – abbiamo assistito all’incremento dell’interesse. Colossi come Sony e Siemens hanno mosso dei passi nel mondo blockchain, fino ad arrivare al servizio di custodia del Nasdaq, seconda piazza di scambio azionario al mondo.
Spazio poi a eventi importanti come l’elezione di Javier Milei a presidente argentino. Il Paese si trova in una situazione economica drammatica, ribadita più volte dallo stesso Milei senza mezzi termini con la frase “non ci sono soldi“.
Il piano del presidente è di sfruttare il dollaro americano per superare le difficoltà della valuta locale, il peso. Tuttavia, la simpatia che Milei nutre per le criptovalute ha dato vita ad alcune fantasie: l’Argentina potrebbe diventare una nuova El Salvador? Al momento certamente no, ma nel futuro chissà. In ogni caso, BTC si è ritrovata ancora una volta sotto i riflettori, generando ulteriore interesse.
Non si è poi arrestato lo sviluppo dell’industria sia a livello quantitativo che qualitativo. Sono fiorite nuove blockchain: alcune falliranno, altre ci faranno compagnia per molti anni a venire. Il settore dà prova per l’ennesima volta di avere tante idee che cercano di superare i limiti attuali, avvicinandoci sempre più al concetto di “blockchain perfetta”. Probabilmente la perfezione non verrà mai raggiunta, ma limare limiti e problematiche avrà un effetto benefico.
Concludendo: una buona annata per una crescita sostenibile e durevole nel tempo.
Tuttavia l’adozione passa anche dagli investimenti, perché dopotutto la blockchain permette di esistere a coin e token su cui molte persone decidono di versare del denaro fiat. Vediamo quindi una delle principali tematiche in questo senso, facendo il punto della situazione e ragionando sul futuro; stiamo parlando della questione ETF.
"L'industria si è sviluppata e ha siglato tanti nuovi accordi"
ETF: tra passato e futuro
La storia dell’approvazione ETF bitcoin spot è ormai un grande classico. La Securities and Exchange Commission (per gli amici SEC) ha provato in ogni modo a impedire l’arrivo di questi prodotti d’investimento, senza però avere successo. L’approvazione sembra ormai scontata e il settore delle criptovalute è pronto a celebrare una grande vittoria su una delle principali antagoniste.
Come dicevamo, la SEC ha fatto di tutto per rimbalzare al mittente le varie richieste di approvazione. Nel momento in cui questa linea è diventata insostenibile, la strategia è passata a “ritardiamo il più possibile la questione”. I perché li conosciamo, almeno quelli ufficiali: le criptovalute sono un settore non regolamentato, perché dovremmo dare l’ok a un asset come l’ETF spot, basato su di esse? Ragionamento che non fa una grinza, se non fosse che gli ETF futures crypto sono una realtà già da tempo. Se è vero che i futures non hanno alla base alcun asset reale, è altrettanto vero ne seguono comunque l’andamento e si prendono tutti i rischi del caso. Insomma, se BTC dovesse fare -50% in una notte, anche l’ETF seguirebbe questa direzione, spot o futures che sia.
Gennaio sembra essere il mese buono per il via libera a questo prodotto. Qui sono infatti fissate alcune scadenze inderogabili sulle richieste avanzate da alcuni fondi di investimento, a cui la SEC dovrà dare una risposta definitiva: sì o no? E, in caso di picche, dovrà arrivare anche una spiegazione che giustifichi la scelta, cosa pressoché impossibile (mancano fisicamente le motivazioni a sostegno del no).
Ma quindi, dando per scontata l’approvazione degli ETF, cosa accadrà dopo la chiusura di questo capitolo? Beh, è difficile dirlo, ma possiamo comunque immaginarlo.
Partiamo dal presupposto che esistono già dei prodotti ETF spot in altri Paesi del mondo, ma non negli Stati Uniti. Finora il successo di questi prodotti è stato contenuto, ma gli USA sono un mondo a parte.
Gli attori in gioco sono tra i più grandi in circolazione: VanEck e BlackRock dicono qualcosa? Possiamo essere certi del fatto che il tempo e il denaro investiti per portare avanti il progetto siano motivati da attente ricerche interne; un colosso come BlackRock non si muove se non ha già delle previsioni positive tra le mani.
È quindi molto probabile che gli ETF spot si ritaglieranno un ruolo interessante, la cui grandezza prenderà forma nella pratica. Questi prodotti porteranno tre sviluppi interessanti al settore crypto:
- Bitcoin (e in seguito ETH) avrà un altro canale di investimento. Chiunque potrà investire sulla criptovaluta per definizione senza dover configurare alcun wallet né smanettare con la blockchain: dal pensionato al professionista che investe in un fondo per far accrescere il capitale. La domanda di BTC crescerà proporzionalmente alla richiesta di ETF, con tutti i benefici del caso.
- Tutte le criptovalute riceveranno maggior attenzione e considerazione, facendosi conoscere anche da chi non ne sa nulla. Dovrebbe quindi avvicinarsi un nuovo pubblico.
- Non ci saranno solo nuovi investitori: la maggior considerazione genererà nuovo interesse anche da parte di aziende e istituzionali.
Chiaramente non abbiamo certezze su quanto appena detto: l’ETF potrebbe essere un flop e non portare alcun beneficio. Tuttavia, lo scenario positivo ha probabilità di successo superiori rispetto a quello fallimentare.
Bene, dato che ci siamo avvicinati agli strumenti tradizionali, perché non fare il punto anche su economia e finanza?
Economia, finanza e spettro della recessione
Anche i mercati tradizionali si sono comportati piuttosto bene, facendo registrare ottimi risultati.
Dando uno sguardo all’indice S&P 500, che comprende le 500 principali azioni americane, la crescita è evidente e solida. Scenario condiviso anche dagli altri indici delle principali borse mondiali.
L’indice S&P 500 nel 2023, fonte TradingView
Le azioni hanno quindi mostrato forza nonostante le politiche monetarie restrittive e il difficile contesto macroeconomico. Ci sono però tantissime incognite e molti analisti ed esperti stanno mettendo in guardia gli investitori. Per diversi motivi, il solido 2023 potrebbe non proseguire nel 2024.
Il nemico pubblico numero 1 si chiama sempre recessione. Il 2023 doveva essere l’anno di un possibile periodo di decrescita, ma così non è stato (almeno per gli Stati Uniti, l’economia più grande e importante al mondo). Tuttavia, il 2024 potrebbe essere diverso.
Le varie campane suonano canzoni ben differenti, ma molte concordano sul fatto che la recessione potrebbe arrivare. I presupposti sono gli stessi dell’anno che volge al termine: inflazione elevata (sì, lo è ancora anche se parecchio ridimensionata), tassi d’interesse alti (che i futuri FOMC potrebbero far scendere) e consumatori sempre più stretti nella morsa.
Gli scenari che abbiamo davanti sono molto diversi tra loro: alcuni sostengono che la recessione non ci sarà, ipotizzando un soft landing. Giusto per chiarezza:
- Si ha la recessione quando la crescita del PIL di un Paese è negativa per due quarti consecutivi;
- Si ha un soft landing quando la crescita rallenta, arrivando addirittura ad appiattirsi, ma senza entrare in territorio negativo. In questo scenario è inoltre importante che il mercato del lavoro non subisca danni rilevanti.
Altri attori danno invece alla recessione il 50% (o meno) di probabilità che avvenga nel nuovo anno. Si tratterebbe comunque di una recessione leggera, ma sono comunque speculazioni.
Come sappiamo, la recessione ha come conseguenza anche quella di far tirare i remi in barca agli investitori, il che porterebbe a un mercato potenzialmente ribassista. Anche questa è pura teoria che dovrà trovare conferma nella pratica.
La cosa più importante è però la situazione macroeconomica. Periodicamente trattiamo del tema nei nostri focus, analizzando più a fondo scenari, opportunità e, soprattutto, pericoli. Meno di un mese fa avevamo pubblicato l’ultimo aggiornamento, avanzando tre ipotesi sull’evoluzione della situazione.
Nel primo caso, prendevamo il considerazione la combo soft landing e Volcker 2.0. Sarebbe la vittoria delle banche centrali (non solo la FED), ma potrebbe portare al ritorno dell’inflazione e a una nuova crisi (peggiore della precedente).
Il secondo scenario è quello di rottura all’interno del mercato, con le banche centrali a calcare la mano per salvare l’economia dal fallimento. Questa eventualità richiederebbe un evento estremo e sarebbe la peggiore tra le tre.
Infine, la terza ipotesi è quella di una recessione mild, oggi ritenuta la più probabile (assieme al soft landing) dagli economisti.
Ti invitiamo a leggere il nostro focus di aggiornamento per conoscere tutti i dettagli sul caso.
Nonostante le buone performance dei mercati, l’attuale contesto è quindi incerto e il 2024 saprà fornire molte risposte che adesso non abbiamo a disposizione. In ogni caso, sarà fondamentale evitare qualsiasi eccesso che potrebbe compromettere ulteriormente la delicata struttura macroeconomica.
"Lo spauracchio della recessione è ancora dietro l'angolo"
Lo scenario secondo VanEck
Chiudiamo con una rapida panoramica sul report “VanEck’s 15 Crypto Predictions for 2024”, pubblicato nei primi giorni di dicembre. Questo scritto analizza 15 possibili eventi e scenari che potrebbero accadere il prossimo anno, cercando di motivarli uno a uno. Scoprendo che cos’ha da dire uno dei grandi fondi di investimento mondiali, otterremo degli spunti interessanti per prepararci al meglio.
Nell’articolo prenderemo in considerazione solo pochi dei punti elencati da VanEck, concentrandoci su BTC, ma ti aspetta anche la versione video in cui li esploriamo tutti. Il report completo si trova invece sul sito di VanEck.
Recessione americana ed ETF spot
L’economia americana, già in rallentamento negli ultimi mesi, andrà incontro alla tanto annunciata recessione nella prima metà del nuovo anno.
L’indebolimento di molti parametri economici sembra proprio indicarlo, così come la questione del debito sovrano (di cui abbiamo spesso parlato) fa preoccupare.
Sempre stando alle aspettative di VanEck, l’approvazione dell’ETF bitcoin spot arriverebbe proprio nel momento giusto; ci si aspetta che la coin non scenderà al di sotto dei 30k nel Q1, ma le previsioni sono in generale al rialzo.
Halving Bitcoin
L’attesissimo halving dovrebbe scorrere liscio, senza intoppi tecnici né fork. L’emissione di BTC sarà dimezzata con tutti i benefici del caso.
Dopo qualche settimana di assestamento post-halving, VanEck stima che il prezzo di bitcoin supererà i 48.000 dollari, ossia la neckline del testa e spalle completato ad aprile 2022.
BTC ATH Q4
Il report descrive la situazione politica, considerando che nella seconda metà del 2024 avranno luogo diversi appuntamenti elettorali molto importanti, tra cui le elezioni presidenziali americane.
Quando la politica si muove, la volatilità investe i mercati.
Secondo VanEck, Donald Trump riprenderà il controllo della Casa Bianca e contribuirà a generare ottimismo sulla situazione crypto: ci si aspetta infatti un atteggiamento meno ostile da parte della SEC.
In perfetto stile indovino, VanEck pronostica l’ATH di BTC a novembre. Sappiamo però che queste speculazioni lasciano il tempo che trovano, non facciamoci inflluenzare.
Chiudiamo così questo nostro focus di fine anno. Ora che abbiamo ripassato quanto accaduto nel 2023 e fatto il punto sul 2024, siamo pronti ad accogliere tutto ciò che ci riserverà il nuovo anno.
E mi raccomando: almeno allo scoccare della mezzanotte del 1 gennaio, mettiamo da parte i grafici di CoinMarketCap!