70 domande sulle tokenomics
Di Massimiliano Casini
Ogni volta che c'è un nuovo token fai fatica a tirare le somme? Ecco una serie di domande che dovresti porti per facilitare al massimo la tua analisi sulle tokenomics!
Introduzione al focus on
Questo approfondimento è stato pubblicato in esclusiva sulla nostra newsletter Whale Weekend del 14 luglio 2023. Iscriviti per non perdere articoli inediti, analisi, news della settimana e tanto altro ancora!
Vi siete mai chiesti come valutare le potenzialità di un token? Quali sono gli aspetti più importanti da considerare e soprattutto cosa analizzare per capirne le vere potenzialità?
Voglio andare a estendere il thread condiviso nella newsletter del 23 Giugno 2023, in cui l’autore “Bytes032” aveva creato una lista di circa 70 domande da porsi per analizzare dettagliatamente l’economia e la tokenomics che c’è alle spalle di un token DeFi.
Il thread è stato scritto grazie agli spunti presi dal libro Economics and Math of Token Engineering and DeFi : Fundamentals of Token Economics di Lisa Ji Tan, che potete trovare gratuitamente in versione Kindle e in lingua inglese su Amazon.
Lisa è un’appassionata ed investitrice del mondo crypto che studia e analizza il settore da molti anni. Se volete seguirla ha anche un canale youtube dove analizza le varie tokenomics di molti progetti conosciuti e sconosciuti.
Il mio obiettivo nel focus on di questa settimana sarà quello di tradurre, analizzare e argomentare ogni singola domanda proposta in questo thread attraverso degli esempi o delle semplici estensioni della domanda stessa, così da aiutarvi nella comprensione.
Nota dell’editor: l’autore di questo approfondimento è il nostro formatore Massimiliano.
Indice
Cos’è la tokenomics?
La tokenomics è un termine nato con la nascita delle criptovalute che sta a indicare l’unione di due parole: token ed economics, analizzando quindi l’economia che c’è dietro a un token.
Cerchiamo sempre di tenere a mente che chiunque può creare un token in soli 10 minuti spendendo praticamente zero. Quindi, è molto importante definire le varie caratteristiche che gli danno un’utilità e, soprattutto, definire le motivazioni che portano alla domanda (acquisto) o all’offerta (vendita).
Oltre a questi punti fondamentali, dovremmo anche quantificare l’inflazione o la deflazione che avrà questo asset. Dovremmo poi chiederci e scoprire a chi appartiene la maggioranza di questi token, quali sono i vincoli che ne bloccano la vendita a mercato e come si stanno comportando il team e gli investitori alle spalle di esso.
Per avere maggiori dettagli, ecco un articolo sulle tokenomics scritto dal nostro redattore Davide.
Visto che le domande sono molte, le abbiamo suddivise per gruppo. In più, abbiamo distinto la domanda principale dalle risposte o da eventuali altre domande da porci per ampliare il nostro punto di vista su quel dettaglio.
Metriche fondamentali
Per metriche fondamentali intendiamo tutti quei valori che possono a tutti gli effetti farci capire da subito se la tokenomics di questo token merita la nostra attenzione. Se le risposte a queste domande e soprattutto i calcoli ci danno dei numeri interessanti, allora possiamo procedere ad analisi più approfondite per valutarne la portata.
Domande
1 – Quali token vengono utilizzati dal progetto?
Sapere quali token utilizza il progetto è il primo punto per comprenderne l’economia o la logica di funzionamento. Spesso questi possono essere più di uno.
2 – Se esistono più token, qual è la ragione?
Il progetto GMX è composto da tue token fondamentali: GLP e GMX.
Il primo è un index token che consente al pubblico di depositare al suo interno dei token, oppure di esporsi al paniere di coin che detiene, fornendo liquidità ai trader del DEX. Teoricamente, il prezzo di questo asset non dovrebbe fluttuare nel tempo.
Mentre il secondo (GMX), raccoglie una parte delle commissioni generate dai trader ed espone alle varie aspettative di mercato verso il “valore” del protocollo. Come possiamo notare, i due token hanno un ruolo completamente diverso all’interno del progetto e possono essere usati in maniera differente nel nostro portafoglio. Capirne le dissomiglianze, gli scopi e i loro punti di forza o di debolezza è quindi fondamentale.
3 – Qual è la capitalizzazione di mercato del token?
Se rappresentiamo la capitalizzazione di un token/coin come se fosse un vaso che contiene acqua, maggiore sarà la sua capitalizzazione, superiore sarà la sua grandezza e, di conseguenza, maggiore sarà la quantità di “acqua” (liquidità) necessaria per farlo aumentare o diminuire di prezzo. Ciò significa che la capitalizzazione rappresenta la volatilità e quindi “il rischio” di un asset d’investimento.
4 – Quanti token sono attualmente in circolazione (Circulating Supply)?
La quantità di token in circolazione è fondamentale per capire quanti sono i token in circolazione rispetto alla total supply. In questo modo possiamo calcolare quanta potrebbe essere la percentuale di token dumpabili a mercato in caso di notizie negative.
5 – Qual è l’offerta massima potenziale? (approfondiremo questo argomento nella sezione Fornitura)
Se comparata a quella attuale, l’offerta massima ci darà una stima di quanta inflazione subirà ancora il token prima di arrivare alla fine della sua immissione nel mercato.
6 – Qual è la Valutazione a Diluizione Completa (FDV)?
La FDV, o Fully Diluited Valutation, rappresenta la capitalizzazione dell’asset in questione se avesse immesso a mercato il 100% dei suoi token; È un modo per valutarne il valore “netto”.
7 – L’offerta di token è inflazionistica, costante o deflazionistica?
Saper distinguere tra queste tre tipologie di immissione del token a mercato è importante per capire se l’offerta sarà rispettivamente superiore alla precedente (inflazionistica), uguale (costante) o inferiore (deflazionistica). Comprenderemo quindi quanto aumenterà o non aumenterà l’offerta e, in funzione di questa, in che modo cambierà di conseguenza la legge della domanda e dell’offerta alla base del calcolo del suo prezzo.
8 – Dove è possibile acquistare il token?
Sapere in quale mercato è acquistabile un token è essenziale per intendere se questo è facilmente accessibile al pubblico. Per il grande pubblico è molto importante che un token sia facilmente acquistabile senza dover utilizzare dei wallet/DEX o blockchain esotiche.
9 – Perché il token è disponibile su questi specifici DEX o CEX?
Comprendere la motivazione di listing in un determinato DEX potrebbe farci capire se ci sono degli accordi specifici tra il protocollo che emette il token e il DEX in questione. Inoltre, potremmo ragionare sull’eventuale arrivo di programmi di liquidity mining che ne incentivano il farming.
Conoscere le motivazioni di listing in un CEX potrebbe rendere il token molto più interessante per il mercato, che avrebbe quindi un luogo user-friendly e ricco di volumi per acquistarlo, consentendo anche a entità più grandi di posizionarsi (il che potrebbe essere positivo come no).
10 – Quanto è solida la liquidità di questi scambi per il token?
Sapere quanto circolante della moneta (liquidità) è immesso nel mercato è di primaria importanza, perché ci permette di conoscere la profondità di scambio di un asset su di un order book. Ad esempio, se l’unico pool che permette di scambiare un token fosse su UNIv3, e il pool stesso avesse un TVL (total valued lock) di 100k$, qualsiasi entità che fa trading con più di 10k$ potrebbe fare il buono e il cattivo tempo del prezzo di quella moneta e incorrere in un fortissimo slippage.
Avere a disposizione uno pool con molta liquidità rende invece tutto molto meno volatile e tende a ridurre le commissioni nascoste.
11 – Qual è il volume di trading del token su questi scambi?
I volumi di scambio sono un aspetto importantissimo da considerare quando vogliamo acquistare o vendere un asset. Possiamo rappresentare i volumi di scambio come un grande tiro alla fune, dove a sinistra si trovano gli orsi e a destra i tori. Maggiore sarà la quantità di volumi, superiore sarà il numero o la grandezza di queste bestie. Di conseguenza, se i volumi di una coppia di scambio fossero bassi, un orso o un toro molto grande potrebbero fare la differenza sui movimenti di prezzo di tale asset.
Come possiamo notare, anche la quantità di liquidità e i volumi sono aspetti sostanziali da considerare per valutare la volatilità di un asset.
12 – Chi sono i principali fornitori di liquidità o market maker?
Questo è un aspetto basilare che ci fa capire se corriamo il rischio di rug pull. Per rendere chiaro questo pericolo, ricorrerò a un esempio.
Ipotizziamo che il creatore di una moneta X detenga l’80% della supply nel wallet, utilizzi il 10% in un pool LP di PancakeSwap X/ETH LP e abbia venduto in precedenza tramite una ICO il 10% dei token a mercato.
In questo caso, egli è sia il più grande holder della coin che il fornitore della liquidità all’interno del pool del DEX, nonché il market maker, avendo quindi tutte le armi dalla parte del manico per poter sfruttare la situazione a suo vantaggio.
A questo punto, lo scammer in questione dovrà aspettare che qualcuno gli faccia da controparte nel pool di PancakeSwap, o aggiunga liquidità. Fatto ciò, egli potrà dumpare (vendere) i token, o peggio drenare (rimuovere) tutta la parte “buona” di liquidità (ETH) dal pool che ha generato, scambiandola con le sue monete inutili.
13 – I loro incentivi sono a lungo termine o sono spinti da emissioni di token insostenibili?
Il liquidity mining program è il mezzo con cui un protocollo incentiva il bootstrap (raccoglimento di liquidità iniziale) necessario per funzionare e nel contempo distribuire il proprio token alla community. Tuttavia è importante capire se questo è stimolato per un breve o per un lungo periodo, se è sostenibile e anche la motivazione o l’obiettivo per cui viene fatto. Questo discorso vale maggiormente se vi state esponendo a un token proprio per farlo farmare in DeFi. Dovremo quindi delineare quanto potrà durare l’incentivo e quanto potrà essere variabile e sostenibile il rendimento netto del token che stiamo facendo farmare, così da capire in quanto e per quanto tempo riusciremo a guadagnare senza andare in perdita.
14 – Quali sono le parti di fiducia quando si detiene il token (ad es. catena, bridge, team, ecc.)?
Ampliamo questa domanda con altre domande importanti da porci:
- Chi sta vendendo il token?
- Il team o gli investitori hanno dei vincoli temporali?
- Se sì, di che vincoli si tratta? Quanto durano e quanto verrà sbloccato periodicamente?
- Su quale chain è stato rilasciato il token? In quale altra rete è considerato nativo?
Queste sono tutte domande lecite a cui dobbiamo trovare una risposta se non vogliamo rischiare di trovarci in situazioni spiacevoli, dove il token ci viene dumpato in testa alla prima occasione o peggio viene exploitato il contratto che permette il suo bridging su altre chain.
15 – Il team trae vantaggio dall’aumento del valore del token?
Seguendo le domande di prima dobbiamo capire se il team ha modo di vendere a mercato i token detenuti in caso di forte salita di prezzo, o se invece guadagna dal semplice farming dallo staking del token.
16 – Gli utenti (esclusi i detentori di token) traggono vantaggio dall’aumento del valore del token?
In questo caso parliamo non degli holder del token ma dei non holder, quindi degli utenti che utilizzano la piattaforma. Dividere gli user dagli holder è sempre raccomandato per comprendere se il token alla base (o il protocollo stesso) ha un caso d’uso reale o meno. Questa è una delle principali domande per capire la reale utility di un token.
17 – Il progetto può funzionare senza un token?
Domanda chiave in cui gran parte delle volte la risposta è “sì!”. Penso che il 90% dei progetti cripto non necessiti realmente di un token, ma che questo sia fatto per finanziarsi e per guadagnare in fretta, rischiando così di accorciare di molto la vita e lo sviluppo del protocollo stesso.
"Partiamo sempre da alcune domande fondamentali sul progetto e proseguiamo con quelle più complesse"
Lancio del token
Con questa tipologia di domande andiamo a risolvere dubbi in merito alla prima e più importante fase di vita di ogni token: il lancio. Questo può avvenire su diverse chain, differenti DEX/CEX e secondo varie modalità come ICO, IDO, IEO, seed rounds ecc..
Una cosa è certa: il metodo con cui il team gestisce questa delicata fase deciderà il destino del progetto, del token e ci farà capire le intenzioni di chi c’è dietro.
Domande
1 – Perché è stata scelta questa particolare blockchain per il lancio del token?
Comprendere le motivazioni che legano il token e la chain su cui è lanciato può dirci molto a proposito del protocollo stesso o di possibili accordi tra il team e la blockchain. A volte un protocollo ha “l’esclusiva” su di una chain e quindi beneficerà di maggiori incentivi da parte della stessa, visto che l’applicazione porterà traffico (transazioni) al network.
2 – La catena scelta è stata prioritizzata per la sua sicurezza, velocità o interoperabilità?
Si accoda alla risposta precedente riguardo alle caratteristiche del protocollo. Se ad esempio stiamo analizzando un progetto di web3 gaming, sarà prioritaria la velocità e non tanto la sicurezza. Se invece stiamo analizzando un protocollo di DeFi Primitive, che consente quindi di creare della lego DeFi utilizzabile da altri protocolli, è importantissimo che sia su una chain interoperabile o con tanti altri protocolli al suo interno. Infine, se invece è un progetto DeFi che punta a raccogliere molti capitali, l’accento dovrà essere sulla sicurezza.
3 – Qual era l’età del progetto al momento del lancio del token?
Il tempo è quasi sempre un indicatore di sicurezza. Anche per questo, i progetti che a oggi si trovano in cima alle classifiche per TVL sono nati per primi nella DeFi.
A parità di TVL, e soprattutto di audit, è preferibile scegliere un progetto con più storico alle spalle, perché questo denoterà un più lungo periodo passato senza exploit, maturità del progetto e costanza nel team.
4 – Quale metodo è stato utilizzato per il lancio del token?
Capire il metodo che il team ha utilizzato per il lancio iniziale del token è essenziale per comprendere chi sono gli attori in gioco, a che prezzo hanno acquistato, se hanno dei vincoli e quando scadono.
Se il team ha scelto un metodo di lancio che non sembra molto corretto/onesto significa che non ha interesse ad agire per il lungo periodo. In questo caso, il progetto non merita né i nostri capitali né il nostro tempo; sapete come si dice: il mare è pieno di pesci.
5 – Quanto capitale ha raccolto il progetto mediante il lancio del token?
Analizzare quanto capitale ha raccolto il token durante il lancio può farci intuire l’aspettativa del mercato sull’asset per l’immediato futuro, la presenza di VC e, soprattutto, se il suo prezzo è “corretto” rispetto al TVL raccolto dal protocollo alla sua base.
6 – A quale FDV è stato condotto il lancio?
Segue la risposta precedente. Una fase troppo early del processo di raccolta di capitale potrebbe dare molto potere ai vari investitori iniziali; al contrario, una fase troppo late potrebbe dare poco valore a chi entra nel progetto tramite questa tipologia di crowdfunding. Immaginate semplicemente un investitore che gira 1M$ in un token che costa 1$ o in uno che costa 0.1$: a parità di supply, la percentuale di token detenuta varierà di molto.
7 – Com’è cambiato il rapporto tra capitalizzazione di mercato e FDV dal lancio?
Anche questa risposta segue le due precedenti. Se è aumentato di molto significa che gli investitori esterni che si sono avvicinati al progetto hanno un potere elevato sul token. Quindi, capire il prezzo medio d’ingresso ci darà un valore chiave per decidere se posizionarci o scaricare il token nel medio lungo periodo.
8 – Come influisce la percentuale di offerta iniziale scelta sulle emissioni future e sulla diluizione per i detentori di token?
Questo discorso l’abbiamo già affrontato in precedenza quando abbiamo analizzato il rapporto tra circulating supply e total/max supply.
È molto importante capire quanto circolante dovrà essere rilasciato, quando e come risponderà il mercato a tale distriuzione, altrimenti potremmo avere un ottimo progetto per le mani, entrando però in un pessimo momento. Di frequente, nonostante ci siano delle realtà davvero interessanti, preferisco aspettare che la loro inflazione/rilascio di token tramite vesting cali un po’ prima di investirci.
"Il lancio del token è un momento delicato da studiare nel dettaglio"
Fornitura (offerta) del token
Per fornitura intendiamo la quantità di token che saranno venduti, chi sono i maggiori detentori e quali vincoli hanno. Un token completamente libero e senza vincoli avrà molto probabilmente una vita molto più caotica (e un prezzo molto più volatile) rispetto a uno con dei vincoli temporali che rendano impossibile una forte selling pressure da parte del team e, soprattutto, degli investitori.
Domande
1 – Quali fattori influenzano la pressione di vendita del token?
La somma delle motivazioni di vendita crea una pressione che potrebbe schiacciare il prezzo del token verso il basso. Un esempio potrebbe essere l’uscita di un nuovo protocollo superiore al precedente; l’investitore che detiene molti asset e non ha vincoli potrebbe vendere quanto più possibile a mercato per ottenere un guadagno e acquistare l’altro asset.
2 – Di quanto si prevede che aumenterà l’offerta di token in futuro?
Un aumento significativo della supply nel futuro determina una diluizione del potere della moneta; ne abbiamo già parlato nella domanda 8 della sezione “lancio del token”
3 – Chi sono i detentori di token?
Sapere chi sono gli holder del token potrebbe farci capire i loro prezzi d’ingresso, i vincoli e soprattutto come si comporteranno durante le fasi di sblocco. Se essi dovessero vendere buona parte dei token potrebbe significare che non credono nel medio/breve periodo del protocollo; dall’altra parte, se non dovessero vendere nulla, ciò potrebbe indicare fiducia nelle proprie risorse.
4 – Quale percentuale dell’offerta è controllata dai primi dieci indirizzi?
Un’estrema centralizzazione dell’offerta in poche mani potrebbe essere rischiosa se non ci sono vincoli o motivazioni valide che giustificano questa situazione. Vi consiglio di sfruttare applicazioni come CoinMarketcap, CoinGecko o, per i più esperti, explorer come i vari scan per analizzare e capire chi sono i maggiori holder.
5 – E per i primi 100 indirizzi?
Stesso discorso visto prima ma esteso anche a bag holder più “piccoli”.
6 – Quando i VC e i membri del team avranno accesso ai loro token?
I periodi di vesting sono uno degli aspetti fondamentali da considerare quando analizziamo l’investimento su di un token. Valutate sempre le date di rilascio più importanti e analizzate cosa avviene in quei determinati periodi anche seguendo on-chain i movimenti dei wallet. Se non sapete come fare analisi on-chain ecco una corso rilasciato sulla piattaforma Learn The Crypto Gateway direttamente dal nostro Matte nazionale.
7 – Sono stati persi o bruciati un numero significativo di token?
Sapere quanti token sono andati persi e bruciati ci permette di valutare quanto sia l’effettivo circolante rispetto alla sua max supply. Comprendere la motivazione del burn ci permette di calcolare la reale inflazione del token.
8 – Quanta parte del token è detenuta dalla comunità?
È sempre importante sapere chi sono i detentori di questi token: investitori, team/foundation e community.
Rispettivamente, la prima tipologia ha una buona possibilità di vendere i token alla prima occasione. In base alla risposta che avrà la seconda tipologia durante eventuali periodi di sblocco, capiremo le sue intenzioni. A seconda della risposta della terza tipologia, sapremo quanto è realmente forte un progetto e come potrà performare in futuro. Ricorda: senza una community, un progetto non ha senso di esistere e avrà vita breve.
9 – La distribuzione del token è equa?
L’equità della distribuzione del token può essere trovata con l’analisi dei primi 100 o 10 wallet che la detengono. Si tratta di un aspetto fondamentale per valutare se tutti gli attori in gioco (team, VC, investitori privati, retail investor e community ) abbiano più o meno le stesse possibilità di guadagno da un suo aumento di valore nel futuro.
10 – Qual è il programma per le emissioni di token?
Eventuali emissioni secondarie sono fondamentali tanto quanto il locked vesting token. Possiamo sfruttare piattaforme come token.unlocks per monitorarle. Oppure è possibile utilizzare programmi come i vari scan per analizzare i token e gli SC con cui sono stati emessi.
11 – A chi vengono allocate le emissioni?
Segue il punto precedente.
12 – Qual è il comportamento comune: li vendono immediatamente o tengono i token?
Analizzare come si comportano i più grandi holder del token in determinati momenti, oltre a farci capire il loro sentore e le possibili implicazioni future, delinea anche dei prezzi di accumulazione o distribuzione fondamentali per le nostre analisi.
13 – È possibile trarre profitto dalle emissioni tramite staking o fornitura di liquidità?
Nelle fasi di grossi sblocchi di liquidità, il mercato subisce dei brevi momenti di estrema pressione di vendita che provocano un dump. Se pensiamo che il progetto possa avere delle potenzialità nel medio-lungo periodo, potremmo sfruttare queste situazioni per comprare il token o per raccogliere parte delle fee di questi scambi.
14 – Perché alcuni dei token emessi non sono in circolazione?
Segue i punti 10 e 11 e quindi sottolinea l’importanza di capire dove vanno i token quando sono sbloccati o emessi.
15 – Cosa succederà quando i token bloccati (o staked) verranno rilasciati?
I momenti di grandi sblocchi di token, come per esempio la fine del vesting di veCRV, oppure di unlock importanti da parte del team o dei VC in chain come Aptos, portano molta incertezza sul mercato e probabilmente una forte pressione di vendita. Osservare questi eventi critici potrebbe aiutarci a chiarire molti dubbi.
16 – Ci sono meccanismi di lock per la community che porterebbero a un rilascio di token in blocco?
Parliamo ad esempio del meccanismo di vincolo stile veToken (famoso su Curve), dove un utente può bloccare i propri token(CRV) per 1/2/3/4 anni e ottenere rispettivamente 0.25/0.5/0.75/1 veToken (veCRV). In alcuni momenti precisi vengono bloccati molti token; quindi, a distanza di anni, si sbloccheranno. Attenzione a queste situazioni perché potrebbero portare dei sell off massivi.
"Guai a non considerare attentamente l'offerta di una criptovaluta"
Domanda del token
Quelli che seguono sono i quesiti che dobbiamo porci per ottenere delle informazioni utili sulla domanda che potrebbe avere questo token. Sapere cosa porta le persone a investire è una delle motivazioni più importanti per poter ipotizzare l’ampiezza del movimento a rialzo di un token nel futuro.
Domande
1 – Qual è il motivo principale per cui le persone acquistano questo token?
Comprendere la motivazione che determina la domanda su di un token è il primo punto che ci permette di capire la narrativa che si porta dietro, nonché le motivazioni per cui il prezzo di questo asset dovrebbe salire in futuro. Ecco una serie di altre domande che potremmo farci per valutare le principali motivazioni di domanda da parte del mercato:
Sta offrendo dei buoni rendimenti ai suoi shareholder?
-
- Sono sostenibili? Di quanto si tratta?
- Quanti sono questi rendimenti?
- Quanto variano in funzione del TVL (Revenue/TVL)?
Offre dei buoni rendimenti con il farming in DeFi?
-
- Quali sono le motivazioni di questo farming?
- Ci sono dei programmi di liquidity mining? Quanto offrono e per quanto?
- Quali sono i protocolli che offrono dei buoni reward?
2 – Gli utenti possono passare facilmente ad altri progetti simili?
Comprendere se esiste un competitor facilmente accessibile a tutti, che magari offre delle soluzioni simili viste nel modello precedente o anche migliori, potrebbe fare tutta la differenza del mondo e dovrebbe giustamente farci pensare a un eventuale switch tra le due o più coin in questione. Naturalmente, prima di fare colpi di testa dovremmo conoscere i rischi che contraddistinguono tale mossa e se il mercato si è accorto (o si accorgerà) di questa occasione.
3 – Ci sono ricavi di protocollo distribuiti ai detentori di token?
Capire la percentuale di ridistribuzione delle revenue del protocollo verso i suoi shareholder è essenziale, perché ci fa comprendere la domanda verso il token in caso di aumenti significativi di liquidità e volumi. Per l’occasione potremmo sfruttare piattaforme come DefiLlama o Token Terminal.
Fatto ciò, sarà necessario capire anche quanto varia il rapporto Revenue/TVL, altrimenti staremmo considerando solo uno dei due punti fondamentali.
Ipotizziamo che un protocollo generi 100$ di fee mensilmente e che dia il 100% di queste ai suoi shareholder. Se questi fossero 100, con ognuno a detenere l’1% delle quote, spetterà 1$ ciascuno. Se invece gli shareholder fossero 1000, con lo 0,1% di quote, l’entrata sarebbe di 0,1$.
4 – Come hai scoperto questo progetto?
Quando sentiamo parlare di un progetto su Twitter da un profilo con molti follower, quasi sempre siamo in ritardo rispetto all’effettivo ciclo di mercato. Giochiamo in anticipo solo quando abbiamo condotto un’analisi su di un token di cui nessuno parla. Diventa quindi importante sia cercare informazioni sui vari social che condurre delle analisi personali, ripulite dai pareri altrui.
5 – Qual è il rendimento atteso dal possesso di questo token?
Segue il punto 3 di questa sezione.
6 – C’è una comunità attiva su Twitter?
Il numero di follower è importante perché senza persone che conoscono il progetto questo non avrà una risposta immediata. D’altro canto, maggiore sarà la quantità di persone che conoscono il progetto, minore sarà la possibilità di essere in anticipo rispetto al mercato.
7 – Ci sarà una domanda per questo token in futuro?
Una persona dovrebbe chiedersi:
- Cosa potrebbe far aumentare la domanda per questo token?
- Di quanto potrebbe aumentare?
- Quali sono i compromessi a cui dovrà sottostare il progetto per far aumentare questa domanda?
8 – Il progetto ha un seguito da parte della community simile a un culto?
Nonostante la community sia una parte fondamentale, la tossicità è sempre un problema, così come lo è anche seguire a testa bassa qualsiasi scelta del team perché porterà inevitabilmente a un collasso del progetto nel medio/lungo periodo.
9 – Il progetto o la comunità sono attivi da molto tempo?
Rivedere la domanda 3 della sezione “lancio del token”.
10 – Il progetto riacquista o brucia i suoi token?
Il buyback and burn è un meccanismo interessante per un token. Tuttavia si tratta di una strategia a doppio taglio.
Di fatto, il team sta spendendo del cash, che potrebbe invece investire nel progetto, per acquistare token a mercato e distruggerli riducendone la supply e innescando indirettamente un “pump artificiale”. Perché lo fa? Qual è il suo scopo e, soprattutto, quanto genera in termini di guadagni effettivi questa operazione? Non sempre è una cosa positiva per il lungo periodo.
11 – Saranno altrettanto attivi tra un mese o un anno?
Cerchiamo sempre di analizzare le scelte del team e capire se stanno agendo per il lungo periodo o per il breve. Se qualcosa non torna, mettiamo queste scelte in discussione anche parlando direttamente col team tramite i canali social diretti come Telegram o Discord. Per questo motivo, sconsiglio di investire in troppi progetti contemporaneamente, pena il rischio di perdere eventuali comunicazioni o sviluppi importanti.
12 – I token vengono distrutti o trasferiti quando vengono utilizzati per acquistare un prodotto o un servizio dal protocollo?
Token distrutti significa riduzione della supply e nessuna vendita a mercato. I token trasferiti potrebbero invece essere venduti da chi li riceve in un secondo momento. Identificare questa differenza è centrale per capire come si comporterà il token nel futuro.
13 – C’è un incentivo a detenere il token che è guidato dalla teoria dei giochi?
Analizzare la teoria dei giochi alla base di un progetto può farci capire in che fase ci troviamo e se vale quindi la pena holdarlo e farlo rendere o meno.
14 – Il progetto ha le caratteristiche di uno schema Ponzi?
Gli schemi Ponzi sono sempre un rischio e quindi vi consiglio di starci lontani. Però, analizzando il punto dell’autore e continuando sulla scia della domanda precedente, c’è sempre un momento della teoria dei giochi o di uno schema Ponzi dove può essere favorevole il rapporto rischio rendimento.
Le uniche cose da ricordare sono di entrare con poco capitale e di prelevare la somma investita inizialmente il prima possibile. Da lì in poi possiamo fare quello che vogliamo. DISCLAIMER: evitate di farlo se non avete una buona esperienza nella gestione delle emozioni e soprattutto negli investimenti.
15 – È previsto un meccanismo per bloccare i token?
Abbiamo già parlato in precedenza dell’importanza del vesting e dei periodi di blocco. Prestiamo attenzione anche ad altri vincoli che un protocollo può richiedere per ottenere un boost sulle reward da farming, come nel caso di veCRV, o da staking come nel caso di esGMX.
16 – Il progetto ha un meccanismo di distruzione dei token?
Abbiamo già parlato in precedenza dell’importanza del burn e di creare un meccanismo deflattivo.
"La domanda è un altro fattore fondamentale per ogni coin e token"
Utilità del Token
Anche questo blocco di quesiti può offrire una buona panoramica di quali saranno i maggiori driver che potranno creare domanda nel futuro. In fondo, la cosa più importante quando stiamo analizzando un token è proprio capire la sua utilità e quali risultati potrebbe portare ai utilizzatori e investitori.
Domande
1 – Ci si aspetta di detenerlo o usarlo per transazioni/servizi?
Qual è l’utility diretta del token? Gli ETH servono per pagare le commissioni sulla rete Ethereum e le interazioni con smart contract. I token di un exchange consentono di accedere a launchpad, cashback sulla carta o di ridurre le commissioni. Token come veCRV ci permettono di partecipare alle bribe e guadagnare passivamente un rendimento attraverso piattaforme come Hidden Hands o Convex. Comprendere quanto questa utilità possa giovare sul prezzo di n token è fondamentale.
2 – Il token può essere utilizzato per la governance?
La governance è un’utilità indiretta che potrebbe far beneficiare il prezzo di un determinato token. Probabilmente, per noi investitori retail sapere che i nostri token permettono di votare nella piattaforma X non ha molta utilità; ciò è però importante per whale o altre DAO, così da avere potere sulla governance di un protocollo.
Vi invito ad approfondire le Curve Wars che ci sono dietro al token CRV e anche ciò che è successo al token UNI durante la proposal che lo avrebbe reso compatibile anche su rete BSC. Il “consiglio” da portarsi a casa è: se una cosa non ha utilità per noi, non significa che non l’abbia per gli altri.
3 – Il token viene utilizzato per garantire la sicurezza del progetto?
Protocolli come Cosmos, Polkadot e Avalanche utilizzano la loro coin nativa non solo per pagare le commissioni sulla chain/hub principale, ma anche come mezzo per mettere in sicurezza la propria blockchain e quelle costruite sopra a essa. Ricordiamoci infatti che le chain che utilizzano la PoS, o validazioni simili, stanno a tutti gli effetti “assicurando” la stabilità e la sicurezza della rete chiedendo ai validatori di “scommettere/stakare” le proprie coin.
4 – È possibile utilizzare il token come garanzia per ottenere liquidità in prestito?
Sapere se eventuali piattaforme di CeFi o DeFi come i money market possono utilizzare questo token a collaterale è essenziale per creare delle strategie di rendita passiva su tale asset, se è presente la possibilità per il mercato di poter shortare l’asset senza doverlo acquistare e se possiamo andarci in leva. Diffidate dall’analisi tecnica su coin che non hanno un derivato o possibilità di andare short perché i movimenti di prezzo potrebbero non essere “organici”.
5 – Qual è lo scopo del token?
Con questa domanda andiamo al nocciolo della questione. Cerchiamo gli scopi che ha un token all’interno di un progetto essendo quanto più critici e oggettivi possibile. Se lo scopo del token è solo quello di far arricchire i creatori del progetto, potrebbe riservarci delle pessime sorprese in futuro.
6 – Pianifichi di vendere immediatamente o di conservare i guadagni?
Questa è una di quelle domande che ci deve far definire una strategia per un determinato token, esattamente come capire quanto tempo detenerlo prima di venderlo o a quale prezzo/gain raggiunto. Altra buona domanda sarà anche quella di capire cosa fare con eventuali profitti o perdite.
7 – Quale percentuale dei flussi di cassa del progetto viene condivisa con i detentori di token?
È davvero importante sapere quale percentuale delle fee va agli shareholder del token, così da comprendere a quanto effettivamente ammontano le revenue, oltre a capire da dove provengono queste fee, quali sono gli eventi catalizzatori che potrebbero aumentarle/diminuirle e quant’è la capitalizzazione di token messi in stake. Tutto ciò perché, a parità di torta, più saranno le fette da tagliare e minore sarà il guadagno per il singolo.
8 – Quali sono i requisiti minimi di token per proporre una proposta di governance?
Questa domanda ci potrebbe far capire se il progetto vuole dare le decisione di governance in mano a pochi o tanti individui.
Personalmente non prediligo nessuna delle due scelte, perché molto spesso la governance dei protocolli non è frequentata dalla community e quindi potrebbe non aver senso per il team dare “potere” a queste persone. Viceversa, se per votare o creare delle proposal la percentuale di token da detenere è molto alta, significa che il progetto non è realmente “decentralizzato” e nelle mani di pochi.
9 – Le decisioni di governance possono influenzare o abilitare la distribuzione dei profitti?
La risposta a questa domanda dovrebbe far capire quanto conta o non conta la governance in un progetto. I profitti sono assolutamente uno degli aspetti più di primo piano per un token e sicuramente muovono la domanda o l’offerta. Poter modificare una caratteristica così importante potrebbe cambiare tutto.
10 – È possibile guadagnare dagli incentivi di voto per la governance (bribing)?
Questo punto l’ho già accennato nella risposta alla domanda 1 di questa sezione. Diciamo che il token veCRV, che è la versione vesting del token CRV, ha molta importanza perché permette di partecipare alla governance di Curve, gestendo così dove sarà destinato il liquidity mining del protocollo nelle prossime settimane. Ipotizziamo quindi di sapere che per le prossime due settimane Curve abbia 100 token CRV da destinare a 4 diversi pool:
- MIM/USDC (Stablecoin di Abracadabra);
- LUSD/USDC (Stablecoin di Liquity);
- FRAX/USDC (Stablecoin di Frax Finance);
- DAI/USDC (Stablecoin di MakerDAO).
I vari protocolli che emettono questa stablecoin vorranno far sì che Curve destini quanti più CRV possibili al proprio pool, cosicché le persone in cerca di rendimenti passivi sfruttino la propria stablecoin e non quella di un competitor. In questo modo, i profitti aumentano.
Per questo motivo, tutti i protocolli partecipano alle bribe del token veCRV e cercheranno di acquistare i nostri voti per i propri token di Governance (ABRA/LIQ/FXS/MKR). Il bribing è quindi una forma di rendita passiva in cui vendiamo i nostri voti in cambio di soldi.
11 – Il tuo voto farà una differenza significativa?
La risposta a questa domanda è già stata spiegata nel punto 8 di questa sezione.
"Puoi respirare: ormai abbiamo finito :D"
Conclusioni sulle tokenomics
La gestione della tokenomics è quindi fondamentale per il successo stesso del protocollo alla sua base. Esattamente come avviene nella finanza tradizionale, un’azienda può fallire se mal gestita dai suoi leader, finendo così sul lastrico.
Nel mondo crypto questo discorso è ancora più amplificato perché, oltre a un prodotto realmente utile e funzionante, si deve trovare un sistema per inserire un token che permetta sia al team del progetto di finanziarsi che agli utenti di poterlo utilizzare o trarne un beneficio economico.
Per noi investitori, saper comprendere e analizzare la tokenomics è uno degli aspetti fondamentali, perché altrimenti rischieremmo di valutare solo una delle due facce della medaglia.
Spero che questo serie di domande e di risposte sarà utile per capire nel dettaglio cosa analizzare prima di investire in un token.
Concludo dicendo che il settore cripto, blockchain e DeFi, in questi anni ha innovato tantissimo sul piano tecnologico e strutturale. Tuttavia, l’ostacolo ancora insormontabile sembra proprio essere quello di trovare un buon compromesso a livello di tokenomics. Vedremo se negli anni anche questo tassello andrà al suo posto.